Che esami fare se si ha spesso mal di pancia?

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Per indagare le cause del mal di pancia frequente, è consigliabile eseguire esami del sangue, test per la celiachia e calprotectina fecale. Altri esami possibili includono colture fecali, test del respiro, ecografia delle anse intestinali e colonscopia.

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Il Mal di Pancia Frequente: Indagare le Cause con Gli Esami Appropriati

Il mal di pancia frequente, un fastidio comune che può compromettere significativamente la qualità della vita, necessita di un’approfondita indagine per identificare la causa sottostante. Nonostante la sensazione di disagio sia spesso soggettiva, è fondamentale rivolgersi a un medico per una valutazione accurata. L’individuazione precoce di eventuali problematiche digestive è essenziale per un trattamento efficace e per prevenire complicanze a lungo termine.

L’approccio diagnostico per il mal di pancia ricorrente si basa su una valutazione completa della storia clinica del paziente, dei sintomi associati (come nausea, vomito, diarrea, stipsi) e dell’anamnesi familiare. Questa fase iniziale è cruciale per definire il quadro clinico e orientare le successive indagini strumentali e/o laboratoristiche.

Un primo step diagnostico contempla sempre esami del sangue. Questi possono aiutare a valutare lo stato generale dell’organismo, individuare eventuali infiammazioni o alterazioni di parametri metabolici correlati a problemi digestivi. Un’attenzione particolare merita l’esame della calprotectina fecale, un marker infiammatorio intestinale. Livelli elevati di calprotectina possono suggerire la presenza di infiammazioni croniche nell’intestino, come quelle associate alla malattia infiammatoria intestinale (MICI) o a forme di intestino irritabile.

La diagnosi di celiachia, una malattia autoimmune scatenata dall’assunzione di glutine, è spesso in cima alla lista delle possibili cause. Un test specifico per la celiachia, sebbene non definitivo, può fornire un orientamento importante, specie in presenza di sintomi suggestivi.

Se l’anamnesi e l’analisi del sangue non forniscono risposte chiare, altre indagini possono essere necessarie. Colture fecali, eseguite su campioni di feci, possono identificare eventuali infezioni batteriche o parassitarie che contribuiscono al mal di pancia. I test del respiro, basati sulla misurazione dei gas espulsi dopo l’assunzione di sostanze specifiche, sono utili per indagare sulla presenza di problemi digestivi, come malassorbimento di zuccheri o disbiosi intestinale.

L’ecografia delle anse intestinali, una tecnica diagnostica non invasiva, permette di visualizzare lo stato dell’apparato digerente e di identificare anomalie strutturali o eventuali occlusioni. In alcuni casi, l’esame colonscopico, una procedura endoscopica che permette di visualizzare l’intero colon, rappresenta l’approccio più appropriato per esplorare la presenza di lesioni o infiammazioni nell’intestino crasso, in particolar modo in caso di sospetti di MICI o polipi.

È fondamentale sottolineare che la scelta degli esami da eseguire deve essere sempre concordata con il medico curante o lo specialista gastroenterologo. La sequenza e la profondità delle indagini saranno adattate al caso specifico, tenendo conto dei sintomi e dei fattori di rischio del paziente.

Un approccio graduale e personalizzato, supportato da una corretta interpretazione dei risultati, permette di individuare la causa del mal di pancia frequente e di adottare un percorso terapeutico mirato e efficace. Questo contribuirà a migliorare la qualità di vita del paziente e a prevenire eventuali complicazioni future.