Come mandare un gentile reminder?

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Gentile [Nome del destinatario],

spero tutto bene. Ti scrivo per un promemoria riguardo a [elemento/evento/attività] di cui abbiamo parlato. Un piccolo sollecito per assicurarci che sia ancora nella tua lista delle cose da fare. Apprezziamo molto la tua collaborazione e attendiamo con interesse di ricevere [oggetto/evento/attività].

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L’arte del reminder gentile: come sollecitare senza stressare

Sollecitare qualcuno può essere un’operazione delicata. Nessuno vuole apparire insistente o scortese, ma a volte un piccolo promemoria è necessario per far avanzare le cose. L’obiettivo è ricordare al destinatario un impegno preso, senza fargli sentire pressato o infastidito. Ecco come padroneggiare l’arte del reminder gentile e ottenere ciò che si desidera, mantenendo intatte le relazioni.

Il primo passo è personalizzare il messaggio. Iniziare con un saluto cordiale, come “Gentile [Nome del destinatario]”, seguito da un “Spero tutto bene”, crea un’atmosfera positiva e dimostra attenzione alla persona, non solo al compito da svolgere. Evitare formule generiche e impersonali è fondamentale per stabilire una connessione autentica.

Il cuore del reminder deve essere conciso e chiaro. Esplicitare l’oggetto del promemoria, facendo riferimento ad una precedente conversazione o accordo: “Ti scrivo per un promemoria riguardo a [elemento/evento/attività] di cui abbiamo parlato.” Questo aiuta il destinatario a contestualizzare la richiesta e a ricordare l’impegno preso.

Evitare toni accusatori o pretenziosi. Frasi come “Ti avevo chiesto di…” o “Doveva essere fatto entro…” sono da bandire. Un approccio più morbido, come “Un piccolo sollecito per assicurarci che sia ancora nella tua lista delle cose da fare”, trasmette il messaggio senza generare pressioni eccessive. L’obiettivo è ricordare, non rimproverare.

Infine, concludere il reminder con un ringraziamento e un’espressione di apprezzamento. “Apprezziamo molto la tua collaborazione e attendiamo con interesse di ricevere [oggetto/evento/attività]” rafforza l’importanza del contributo del destinatario e conclude la comunicazione con una nota positiva.

Ricordarsi di adattare il tono e il linguaggio al contesto e al rapporto con il destinatario. Con un collega, si può optare per un tono più informale, mentre con un cliente o un superiore è preferibile mantenere un registro più formale.

In definitiva, l’arte del reminder gentile risiede nella capacità di bilanciare la necessità di sollecitare con il rispetto per il tempo e gli impegni altrui. Un messaggio ben formulato, personalizzato e positivo può fare la differenza tra un promemoria efficace e un’inutile fonte di stress.