Cosa fare se non si riesce a trattenere le feci?

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Lincontinenza fecale ricorrente richiede un consulto proctologico. È fondamentale consultare il medico se si avvertono ripetuti episodi di perdita di feci o gas, con o senza stimolo percepito.
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La perdita di controllo: affrontare l’incontinenza fecale

L’incontinenza fecale, ovvero l’incapacità di controllare l’evacuazione delle feci, è un problema spesso taciuto per imbarazzo, ma che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Seppur possa manifestarsi occasionalmente a chiunque, la ricorrenza di questo disturbo richiede un approccio serio e un consulto specialistico proctologico. Non bisogna sottovalutare il problema, rimandando la visita medica per vergogna o timore.

La perdita involontaria di feci, sia essa liquida o solida, può manifestarsi in diverse forme: da piccole perdite di gas o materiale fecale a episodi più consistenti e incontrollabili. Alcuni pazienti avvertono l’urgenza di defecare, ma non riescono a raggiungere il bagno in tempo, mentre altri sperimentano la perdita senza alcun preavviso o stimolo percepito. Quest’ultima condizione, in particolare, può essere fonte di grande disagio e limitazione nella vita sociale e lavorativa.

Le cause dell’incontinenza fecale sono molteplici e possono includere:

  • Danni ai muscoli sfinteriali: Traumi da parto, interventi chirurgici nella zona anale o rettale, lesioni al midollo spinale possono compromettere la funzionalità degli sfinteri, i muscoli responsabili della continenza.
  • Problemi neurologici: Alcune malattie neurologiche, come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson, possono interferire con i segnali nervosi che controllano la defecazione.
  • Stitichezza cronica: La stitichezza può portare all’accumulo di feci dure nel retto, che possono stirare e indebolire i muscoli sfinteriali.
  • Diarrea cronica: La diarrea frequente può rendere difficile il controllo dell’evacuazione.
  • Invecchiamento: Con l’avanzare dell’età, i muscoli del pavimento pelvico possono indebolirsi, aumentando il rischio di incontinenza.
  • Fattori psicologici: Ansia e stress possono influenzare la motilità intestinale e contribuire all’incontinenza.

È fondamentale consultare un proctologo se si sperimentano episodi ripetuti di perdita di feci o gas, indipendentemente dalla presenza o assenza di stimolo. Il medico specialista effettuerà una valutazione accurata per individuare la causa del problema e proporre il trattamento più adeguato. La diagnosi può includere un esame fisico, un’anamnesi dettagliata e esami strumentali come la manometria ano-rettale, l’ecografia endorettale o la defecografia.

Le opzioni terapeutiche variano a seconda della causa dell’incontinenza e possono includere:

  • Modifiche dello stile di vita: Adottare una dieta ricca di fibre, bere a sufficienza e praticare regolare attività fisica può migliorare la funzione intestinale.
  • Esercizi per il pavimento pelvico: La riabilitazione del pavimento pelvico, attraverso esercizi specifici come gli esercizi di Kegel, può rinforzare i muscoli che controllano la defecazione.
  • Farmaci: Alcuni farmaci possono aiutare a regolare la consistenza delle feci e a ridurre la frequenza delle evacuazioni.
  • Interventi chirurgici: In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare i muscoli sfinteriali danneggiati o per impiantare dispositivi che aiutano a controllare la defecazione.

L’incontinenza fecale non è una condizione irreversibile e, nella maggior parte dei casi, può essere gestita efficacemente con un approccio multidisciplinare. Non esitate a parlare con il vostro medico: affrontare il problema con tempestività è il primo passo verso il recupero del benessere e della serenità.