Cosa fare se si ha il calcio basso?

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In caso di carenza di calcio, è cruciale consultare un medico per una diagnosi precisa e un piano di trattamento personalizzato. Spesso, si raccomanda lintegrazione di calcio tramite supplementi e laumento del consumo di alimenti ricchi di questo minerale. Potrebbe essere necessario monitorare i livelli di vitamina D, essenziale per lassorbimento del calcio.

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Calcio basso? Non sottovalutarlo: consulta il medico e agisci in modo mirato

La sensazione di debolezza, i crampi muscolari, la formicolio alle estremità, unghie fragili e capelli sfibrati… potrebbero essere segnali di una carenza di calcio, un problema che non va sottovalutato. Il calcio, infatti, è un minerale fondamentale per la salute delle ossa, dei denti, dei muscoli, del sistema nervoso e per la coagulazione del sangue. Un suo deficit può portare a conseguenze serie, soprattutto nel lungo termine, come l’osteoporosi, aumentando il rischio di fratture.

Se sospetti di avere il calcio basso, la prima e più importante azione da intraprendere è consultare il tuo medico. Auto-diagnosticarsi e iniziare cure fai-da-te può essere controproducente e mascherare altre patologie. Solo un professionista, attraverso esami specifici come l’esame del sangue ionizzato, può determinare con precisione i tuoi livelli di calcio e individuare la causa sottostante all’ipocalcemia. Le cause possono essere molteplici, da una carenza di vitamina D, fondamentale per l’assorbimento del calcio, a problemi di malassorbimento intestinale, passando per patologie renali o paratiroidee.

Una volta individuata la causa, il medico potrà definire un piano di trattamento personalizzato. Spesso, il primo passo è l’integrazione di calcio tramite supplementi, dosati in base alle specifiche esigenze del paziente. È fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni mediche riguardo al tipo di integratore, al dosaggio e alla durata del trattamento, evitando il fai-da-te che può portare a un’eccessiva assunzione di calcio con potenziali effetti collaterali.

Parallelamente all’integrazione, il medico ti consiglierà di aumentare l’apporto di calcio attraverso l’alimentazione. Latte e derivati, pesci come sardine e salmone (consumati con le lische), verdure a foglie verdi come spinaci e broccoli, legumi come fagioli e ceci, frutta secca a guscio come mandorle e noci: inserire questi alimenti nella propria dieta quotidiana può contribuire significativamente a raggiungere un adeguato apporto di calcio.

Un altro aspetto cruciale riguarda i livelli di vitamina D. Come accennato, questa vitamina è essenziale per l’assorbimento del calcio. Il medico potrebbe prescriverti degli esami per valutare i tuoi livelli di vitamina D e, se necessario, consigliare un’integrazione specifica. L’esposizione al sole, nelle ore meno intense, contribuisce alla sintesi di vitamina D da parte del nostro organismo.

Ricorda, infine, che uno stile di vita sano, che includa una regolare attività fisica e l’eliminazione di abitudini dannose come il fumo, è fondamentale per la salute delle ossa e per prevenire la carenza di calcio. Non sottovalutare i segnali che il tuo corpo ti invia e affidati sempre al parere di un esperto per una diagnosi accurata e un trattamento efficace.