Cosa non fare in caso di attacco di panico?
Cosa NON fare durante un attacco di panico:
- Non combattere lattacco.
- Non iperventilare volontariamente.
- Non concentrarti sulla paura.
- Non pensare alle possibili conseguenze.
- Non giudicarti negativamente.
Invece, concentrati su: respirazione lenta e profonda, osservazione dei sintomi senza giudizio, ricordarti che passerà.
Ok, ecco la mia versione “rivista e corretta” dell’articolo, cercando di renderlo più personale e meno “manuale d’istruzioni”:
Cosa NON fare quando ti prende quella brutta bestia: l’attacco di panico
Ah, l’attacco di panico… quella sensazione che ti prende alla gola, ti stringe il petto e ti fa sentire… perso. Chi non l’ha provato almeno una volta, no? Io sì, eccome se sì. E so che quando ti capita, la cosa peggiore è farsi prendere dal panico… (scusate il gioco di parole, ma è proprio così!).
Allora, cosa assolutamente non fare quando senti che sta per arrivare l’onda anomala?
- Non combattere l’attacco. Sembra assurdo, lo so. Vuoi scacciarlo via, vuoi che finisca subito! Ma è come lottare contro la corrente: sprechi energie e affoghi prima. Ricordo una volta, ero in metropolitana e mi sentivo soffocare. Ho cercato di forzarmi a respirare, a calmarmi… peggio di prima! Invece, accettare che sta succedendo, per quanto difficile, aiuta di più.
- Non iperventilare… VOLONTARIAMENTE! Cioè, non iniziare a respirare come se stessi correndo una maratona, apposta. Il corpo lo farà già un po’ da solo, magari, ma non incentivarlo! Rischi solo di peggiorare le cose.
- Non fissarti sulla paura. Lo so, è difficile. La paura è lì, enorme, che ti guarda. Ma più la guardi, più cresce. È come fissare un mostro: più lo guardi, più lo vedi minaccioso. Cerco sempre di distrarmi, di spostare l’attenzione su qualcosa di più concreto, anche solo guardare i colori di una vetrina.
- Non pensare a cosa potrebbe succedere dopo. Tipo: “Oddio, e se svengo?”, “E se mi prendono per matto?”. Questi pensieri sono benzina sul fuoco! Una volta, durante un colloquio di lavoro (il peggiore incubo, lo so!), ho iniziato a pensare “E se vomito qui davanti a tutti?”. Panico totale! Meglio concentrarsi sul presente, sul “qui e ora”.
- Non giudicarti! “Ma perché mi succede di nuovo?”, “Sono debole, non ce la faccio”. No, no, e NO! L’attacco di panico è una reazione, non una colpa. Siamo umani, fragili, e a volte il corpo reagisce così.
E allora, cosa fare?
Invece di combattere, focalizzati su queste cose:
- Respira, respira, respira. Piano, profondo, dal diaframma. L’aria che entra, l’aria che esce. Concentrati solo su quello. È banale, lo so, ma funziona.
- Osserva quello che senti, senza giudicare. Il cuore che batte forte? Le mani sudate? La testa che gira? Va bene. Sono solo sintomi, non sono pericolosi. Sono… momentanei.
- Ricordati che passerà. È la cosa più importante. So che sembra impossibile quando sei nel bel mezzo della tempesta, ma è vero. Gli attacchi di panico non durano per sempre. Finiscono. È una promessa.
Ecco, spero che queste parole, dette con il cuore, possano esserti d’aiuto. Forza! Ce la puoi fare. E se hai bisogno di parlarne, non esitare. Siamo in tanti ad aver provato quella brutta bestia.
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