Qual è il modo corretto di respirare quando si corre?

18 visite

Durante la corsa, la tecnica più diffusa prevede linspirazione profonda dal naso, coinvolgendo il diaframma, seguita dallespirazione attraverso la bocca. Questo metodo, simile a quello utilizzato nello yoga, è apprezzato per i suoi benefici sul rendimento fisico.

Commenti 0 mi piace

Respirare per Correre: Oltre il Semplice Atto di Respirare

Correre. Un’attività apparentemente semplice, ma che cela una complessità sorprendente, soprattutto se si considera un aspetto fondamentale spesso sottovalutato: la respirazione. Non si tratta solo di assumere ossigeno e rilasciare anidride carbonica; una corretta tecnica respiratoria può fare la differenza tra una corsa efficiente e piacevole, e una esperienza faticosa e potenzialmente dannosa.

La respirazione diaframmatica, spesso definita “respirazione addominale” o “respirazione profonda”, è ampiamente considerata la tecnica più efficace per i runner. Diversamente dalla respirazione superficiale, che coinvolge principalmente la parte alta dei polmoni, la respirazione diaframmatica utilizza il diaframma, il principale muscolo respiratorio situato sotto i polmoni. Quest’ultimo, contraendosi, spinge verso il basso il contenuto addominale, aumentando il volume toracico e permettendo una maggiore espansione polmonare. L’inspirazione, quindi, avviene principalmente attraverso il naso, permettendo al corpo di filtrare e umidificare l’aria prima che raggiunga i polmoni. Questo prezioso filtro naturale aiuta a ridurre l’irritazione delle vie respiratorie, particolarmente importante durante le corse intense.

L’espirazione, invece, avviene solitamente attraverso la bocca, permettendo un più rapido smaltimento dell’anidride carbonica. Questa combinazione – inspirazione nasale, espirazione orale – offre un equilibrio ottimale tra l’apporto di ossigeno e la rimozione dei prodotti di scarto del metabolismo. La sincronizzazione ideale tra passi e respiro è un aspetto soggettivo, ma spesso si consiglia un rapporto di 2:2 (due passi per inspirazione e due passi per espirazione) o 3:3, a seconda del ritmo di corsa e del proprio comfort. Sperimentare diverse proporzioni per trovare quella più naturale ed efficace è fondamentale.

Tuttavia, la respirazione diaframmatica non è una soluzione magica. Alcuni runner potrebbero trovare più confortevole un diverso ritmo, oppure optare per una respirazione completamente nasale o orale, a seconda delle condizioni ambientali e del livello di intensità. L’importante è prestare attenzione al proprio corpo, ascoltando i segnali che manda. Una respirazione affannosa o superficiale potrebbe indicare la necessità di rallentare il ritmo o di adattare la tecnica.

Infine, la pratica regolare di esercizi di respirazione, come quelli utilizzati nello yoga o nel pilates, può migliorare la consapevolezza del proprio respiro e rafforzare il diaframma, rendendo la corsa più efficiente e meno faticosa nel lungo termine. Non si tratta solo di correre più velocemente, ma di correre meglio, con maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle sue esigenze. L’atto di respirare, quindi, diventa un elemento cruciale, un partner silenzioso ma insostituibile nella nostra corsa verso il benessere.

#Corsa Respirare #Respirazione Corsa #Tecnica Corsa