Quali sono i rimedi della nonna per il reflusso gastroesofageo?

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Per lenire il reflusso, le nonne consigliavano mandorle contro lacidità e un mix di carote e cavolfiore. Un rimedio classico è lacqua tiepida con bicarbonato di sodio, da assumere lontano dai pasti per contrastare il bruciore di stomaco.

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I segreti della nonna contro il reflusso: tramandati di generazione in generazione

Il reflusso gastroesofageo, quel fastidioso bruciore di stomaco che risale lungo l’esofago, affligge milioni di persone. Prima dell’avvento dei farmaci specifici, le nonne, depositarie di un sapere antico e spesso efficace, si affidavano a rimedi naturali per lenire i sintomi. Queste soluzioni, frutto di esperienza e osservazione tramandate di generazione in generazione, meritano di essere riscoperte, non come sostituzione di un trattamento medico, ma come preziosi alleati per la gestione quotidiana del problema.

Tra i rimedi più citati, spiccano le mandorle. Ricche di grassi monoinsaturi e fibre, queste piccole gemme contribuiscono a rallentare la digestione, evitando così un’eccessiva produzione di acidi gastrici. Masticarne lentamente una manciata dopo i pasti, anziché ingoiarle intere, può rivelarsi un valido aiuto contro l’acidità, favorendo una sensazione di sazietà più prolungata e contrastando quel senso di pesantezza che spesso accompagna il reflusso.

Un altro consiglio della tradizione popolare è l’abbinamento di carote e cavolfiore. Queste verdure, ricche di vitamine e fibre, esercitano un’azione lenitiva sulla mucosa gastrica infiammata. Consumate crude, cotte al vapore o in minestre leggere, aiutano a regolare la digestione e a prevenire l’insorgere del bruciore. L’importante è evitare preparazioni troppo elaborate o condite con salse pesanti che potrebbero peggiorare la situazione.

Infine, un rimedio classico e forse il più conosciuto è l’acqua tiepida con bicarbonato di sodio. Il bicarbonato, grazie alle sue proprietà alcalinizzanti, neutralizza l’acidità gastrica, alleviando il bruciore. È importante, però, assumerlo lontano dai pasti, preferibilmente un’ora prima o due ore dopo, per evitare di interferire con la digestione e potenziali gonfiori. Si consiglia di iniziare con dosi moderate e di osservare attentamente la reazione del proprio organismo.

È fondamentale ricordare che questi rimedi della nonna, pur potendo apportare sollievo, non sostituiscono una corretta diagnosi e un eventuale trattamento medico. Se il reflusso è frequente o particolarmente intenso, è indispensabile consultare un medico o un gastroenterologo per accertare la causa e ricevere un’adeguata terapia. Questi consigli tradizionali possono, invece, rappresentare un valido supporto nella gestione quotidiana dei sintomi, contribuendo a migliorare la qualità della vita di chi soffre di reflusso gastroesofageo, in un approccio olistico che coniuga la sapienza antica con le conoscenze moderne.

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