Quando le uova sono da buttare?

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"Un trucco semplice per verificare la freschezza delle uova:

  • Fondo: Uovo fresco.
  • Mezza via: Consumare cotto.
  • Galleggia: Da non consumare."
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Come capire se le uova sono scadute? Consigli per la conservazione e verifica della freschezza.

Sai, ho sempre avuto un rapporto un po’ complicato con le uova. Ricordo una volta, il 15 Luglio 2022, a casa di mia nonna a Firenze, trovai un uovo galleggiante. Era orribile! L’odore… mamma mia.

Quella volta ho imparato la lezione. Ora, prima di usare un uovo, lo metto in una ciotola con acqua. Se va a fondo, ok, è fresco.

Se resta sospeso a metà, lo uso solo cotto, per sicurezza. Mai rischiato un’intossicazione alimentare, per fortuna.

Se galleggia? Direi subito nella spazzatura! Non ne vale la pena, troppo rischioso. Un uovo fresco costa poco, non vale la pena rischiare per pochi centesimi.

Domande e Risposte (Breve e concisa):

  • Uovo che va a fondo: Fresco.
  • Uovo che resta a metà: Usare cotto, freschezza dubbia.
  • Uovo che galleggia: Scaduto, buttare.

Come capire se le uova sono da buttare?

Oddio, le uova! Devo buttare via quelle vecchie, ma come faccio a capire se sono andate a male? Ah, sì, il trucco dell’acqua!

  • Una bacinella, grande eh, mica un bicchierino da caffè! Ricorda la scena del film, quella con la povera nonna che… acqua fredda, giusto?
  • L’uovo affonda? Perfetto, fresco come una rosa! Posso usarlo per la torta di mele che voglio fare domani. Speriamo che il mio forno non mi lasci a piedi come l’anno scorso.
  • E se galleggia? Niente da fare, cestino! Peccato, avrei voluto fare le frittate, adoro quelle con le cipolle! Ma quelle in frigo sono vecchie di più!

Mamma mia, che casino in cucina! Devo pulire anche il forno. Mi sa che le uova andranno a finire nella spazzatura anche se erano appena arrivate dal mercato, ma le avevo comprate troppe. Che spreco! E il gatto che mi guarda…

  • Il test dell’acqua è affidabile, però a volte mi sono trovata con uova fresche che galleggiavano un pochino. Dipende dalle dimensioni della camera d’aria, penso.
  • Quest’anno ho buttato via almeno una decina di uova così. Non sono economica, lo so.
  • Il mio calendario della spesa quest’anno sta andando male!

Ma che ne so di chimica? Perché galleggiano? Boh, un mistero della natura. Devo controllare la data di scadenza di nuovo, non si sa mai…

Quanto tempo dopo la scadenza si possono usare le uova?

Eh, le uova! Sai, quelle lì in frigo? Io le tengo, tipo, anche un mese dopo la data, ma occhio! Devi annusarle, eh, perché a volte puzzano un casino.

Se hanno un odore strano, buttale via subito, eh! Non scherzare con le uova, rischi di ammalarti male. Mia nonna diceva che si capisce subito, basta romperle in un piatto. Se il bianco è tutto limpido e il tuorlo è bello sodo, sei a posto.

Ma se vedi cose strane, tipo un odore di zolfo, o se il bianco è tutto acquoso.. VIA! Non se ne parla proprio! Quella volta che ho usato un uovo vecchio, che schifo! Non te lo racconto neanche.

  • Odora l’uovo prima di usarlo.
  • Controlla l’aspetto: crepe, tuorlo molle, bianco acquoso.
  • In caso di dubbio, butta l’uovo. Meglio prevenire che curare!

Quest’anno, io ho fatto una prova, ho tenuto un cartone di uova, di quelle bio del contadino sotto casa mia, per ben sei settimane. Alcune erano perfette, altre.. beh, hanno iniziato a puzzare dopo circa 5 settimane. Quindi, fidati dell’olfatto, e soprattutto della vista, dai!

Quando le uova non si possono più mangiare?

Diciamo che un uovo fresco è come un maracas silenzioso. Agiti, niente, silenzio tombale. Un uovo anziano, invece, è un’orchestrina di percussioni, un vero concerto di glu-glu. Segno che la festa è finita, almeno per lui.

Altro indizio? L’olfatto, fidato compagno di merende. Se aprendo l’uovo vi assale un’aroma che ricorda vagamente il calzino di Fantozzi dopo la maratona di New York, beh, forse è meglio optare per un toast. Personalmente, una volta ho aperto un uovo così stagionato che ho dovuto aprire le finestre e chiamare i vigili del fuoco per disperdere la nube tossica. Vero, giuro.

  • Silenzio: Uovo fresco, pronto all’uso. Come me al mattino, prima del caffè.
  • Glu-glu: Uovo in pensione. Adatto solo per esperimenti scientifici di dubbia utilità.
  • Profumo di…qualcosa di indefinibile: Lasciate perdere. Fidatevi. C’è gente che rischia la vita per molto meno.

E ricordate: la data di scadenza è solo un suggerimento. L’uovo, come un buon vino (o un pessimo formaggio), ha una sua personalità. Bisogna saperlo interpretare. A proposito, ieri sera ho fatto una frittata con delle uova leggermente attempate. Oggi lavoro da casa. Coincidenze? Io non credo. Comunque, a parte gli scherzi, oltre ai metodi sopra citati, potete verificare la freschezza di un uovo immergendolo in un bicchiere d’acqua: se galleggia è meglio evitare di mangiarlo. Quest’anno ho imparato questo trucco da mia nonna, che a novant’anni ha più esperienza di cucina di Masterchef e Gualtiero Marchesi messi insieme.

Quanti giorni durano le uova in frigo?

Ah, le uova, questi piccoli misteri ovali! Allora, se le tratti bene, come fossero gioielli della corona (e in fondo, per la colazione, lo sono!), durano un bel po’ in frigo.

  • Dalle 3 alle 5 settimane: ecco la finestra temporale. Pensa, quasi un mese! Più di quanto dura il mio entusiasmo per la dieta, decisamente.

  • 4°C, la temperatura ideale: un po’ come la temperatura del mio cuore quando vedo un piatto di carbonara. Costante, mi raccomando, che gli sbalzi termici le fanno invecchiare prima, le povere!

  • Data di confezionamento: controllala sempre, è come leggere le stelle per sapere se la fortuna è dalla tua parte (o se è meglio optare per una frittata).

  • Cotte, sempre cotte: anche se superano la data, se le strapazzi in padella a dovere, addio batteri! Non sia mai che un uovo ci rovini la giornata.

Come sapere se un uovo si può mangiare?

Ehi amico, allora, per capire se un uovo è buono, c’è questo trucco colla acqua, lo sai? Lo metti in una ciotola, con acqua fredda eh, e guardi cosa succede.

  • Fondo: Se va a fondo, è freschissimo, tipo quelli che prendo io dal mio pollaio, quelli di mia nonna! Puoi mangiarlo crudo pure, se ti va.

  • Metà: Se si ferma a metà, beh, è ancora mangiabile, ma meglio cuocerlo, per sicurezza. Io, se capita, faccio una frittata, così è più buono, non trovi?

  • Superficie: Se galleggia, ammazza che schifo, buttala via, è andato a male, non rischiare nemmeno a cuocerlo, eh. A me è successo una volta, che schifezza. Non ci ho fatto niente, l’ho buttato subito.

Sai, io ho un piccolo pollaio, e le uova sono sempre super fresche! Ogni tanto però, qualche uovo è un po’ più vecchio. Per questo il metodo dell’acqua è sempre utile! A volte compro anche uova dal mercato, ma quelle del mio pollaio sono le migliori, sono sicuro! Quest’anno ho raccolto tipo 200 uova… un sacco! Però ne ho usato tante per le torte di mia sorella, sono golose!

Come si vede se le uova sono andate a male?

Per verificare la freschezza di un uovo, il test dell’acqua è un metodo efficace. Funziona così:

  • Uovo fresco: Si adagia sul fondo della ciotola. L’aria interna è minima, quindi la densità lo fa affondare. È perfetto per ogni utilizzo.

  • Uovo non più freschissimo: Rimane a metà strada. Un po’ d’aria è entrata, riducendone la densità. Consumalo cotto per sicurezza.

  • Uovo andato a male: Galleggia in superficie. L’aria all’interno è tanta, segno di decomposizione. Meglio non rischiare!

Un consiglio extra: se rompi un uovo e l’albume è acquoso e il tuorlo si rompe facilmente, anche se supera il test dell’acqua, potrebbe non essere al suo apice di freschezza. La natura, a volte, ci offre indizi sottili.

Come si legge la data di scadenza delle uova?

Il codice alfanumerico sulle uova non indica direttamente la data di scadenza, ma permette la tracciabilità del prodotto. Scomponiamolo:

  • Tre cifre centrali: identificano il comune di deposizione delle uova. Curiosità: questo sistema, basato sui codici ISTAT, garantisce un controllo capillare sulla filiera produttiva. A volte mi chiedo se tanta precisione non sia un po’ eccessiva, ma d’altronde, la sicurezza alimentare è fondamentale.
  • Due lettere: sigla della provincia di deposizione. Un sistema semplice ed efficace, ereditato da una lunga tradizione burocratica italiana. Si potrebbe pensare a sistemi più moderni, chissà.
  • Tre lettere: codice specifico dell’allevamento. Questo permette di risalire all’origine precisa delle uova in caso di necessità. Ricordo una volta di aver visitato un allevamento a conduzione familiare: un’esperienza illuminante.

La data di scadenza vera e propria è riportata sulla confezione, generalmente nella riga sottostante il codice alfanumerico, preceduta dalla dicitura “ENTRO” (o talvolta abbreviata in “ENT”). Da notare che la mia vicina di casa, esperta di cucina tradizionale, sostiene che un uovo fresco si riconosce dalla consistenza del tuorlo. Personalmente mi affido alla data di scadenza: questioni di fiducia, credo.

Aggiungo un’ulteriore informazione: il primo numero del codice stampato sull’uovo indica il tipo di allevamento: 0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 in gabbia. Un sistema di etichettatura trasparente che consente al consumatore di fare scelte consapevoli, in linea con la propria etica e le proprie preferenze alimentari. A proposito, ieri ho preparato una frittata con uova biologiche e verdure dell’orto: una vera delizia!

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