Quando una persona è disponibile?
Essere disponibili, per me, significa molto di più che essere semplicemente liberi. È un dono, un atto damore silenzioso fatto di attenzione e generosità. È sentire quella piccola scintilla di empatia che mi spinge ad aiutare, a condividere il mio tempo, anche se sono stanco o impegnato. È una scelta, una priorità che mi arricchisce tanto quanto chi riceve il mio aiuto. È un po come aprire il cuore e dire: Ci sono, per te.
Ah, la disponibilità… Che parola, eh? Per me, non è solo questione di avere un buco in agenda. No, no, è qualcosa di molto, molto più profondo.
Essere disponibile… Ci penso spesso. È un regalo, diciamocelo. Un regalo che fai a te stesso prima ancora che agli altri. È come un atto d’amore, ma silenzioso. Cioè, non è che vai in giro con il cartello “Sono disponibile!”, no? Piuttosto, è un’attenzione, una generosità… Quel sentirsi dentro quella piccola scintilla, quell’empatia, che ti fa dire: “Ok, forse posso dare una mano”.
Mi ricordo una volta… ero di fretta, dovevo correre a una riunione importantissima. E vedo una signora anziana che faticava a portare la spesa. Avrei potuto tirare dritto, lo ammetto. Ma qualcosa, dentro di me, mi ha spinto a fermarmi. L’ho aiutata a portare le buste fino a casa sua. Niente di che, eh? Però il suo sorriso… Beh, mi ha riempito il cuore di una gioia che la riunione, sinceramente, non mi avrebbe mai dato.
Essere disponibili è questo, no? È una scelta, una priorità che ti cambia, ti arricchisce. Anche se magari sei stanco, impegnato… Trovi comunque quel piccolo spazio, quel momento per fare la differenza. È un po’ come aprire il cuore e dire: “Ci sono. Davvero ci sono, per te”. Non è facile, lo so. Ci vuole coraggio, a volte. Ma… ne vale sempre la pena. Non credete?
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