Quanto dura la pausa durante un film al cinema?

19 visite

Le pause nei cinema sono ormai rare, soprattutto per i film recenti. Pellicole sempre più lunghe, come il recente Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, con una durata di oltre tre ore, dimostrano come lintervallo stia diventando obsoleto.

Commenti 0 mi piace

La fine dell’intervallo: l’esperienza cinematografica in un’unica, lunga seduta

L’odore di popcorn, il ronzio del pubblico in attesa, il buio che si addensa… e poi, l’interruzione. Un tempo rituale imprescindibile dell’esperienza cinematografica, l’intervallo durante la proiezione di un film sta diventando un ricordo del passato, un’eco di un’epoca in cui le pellicole, e le vesciche degli spettatori, avevano tempi di resistenza differenti.

La scomparsa graduale dell’intervallo è un fenomeno legato a diversi fattori, tra cui la modifica del ritmo narrativo dei film moderni e le mutate esigenze del pubblico. Film sempre più lunghi, epici monumentali che superano senza problemi le tre ore di durata – basti pensare al recente “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese – rendono l’idea di una pausa di quindici minuti quasi irrilevante, anzi, potenzialmente irritante. Spezzare un’esperienza immersiva di tale portata rischia di compromettere la tensione narrativa e la coesione emotiva, frantumando il flusso narrativo e distogliendo lo spettatore dall’atmosfera creata.

Inoltre, la maggiore disponibilità di sale multiplex e la programmazione fitta delle proiezioni impongono una gestione efficiente dei tempi. Un intervallo implica un ritardo nella programmazione successiva, con conseguenti disagi logistici e potenziali perdite di guadagno per le sale cinematografiche. In un mercato competitivo, la priorità è massimizzare il numero di proiezioni e l’efficienza complessiva.

C’è poi la questione del pubblico. Sebbene alcuni spettatori possano sentire la mancanza di quella pausa ristoratrice per sgranchirsi le gambe o recuperare qualche snack mancato, la maggior parte sembra essersi adattata a maratone cinematografiche di oltre due ore senza particolari lamentele. L’abitudine a consumi mediatici più frammentati e veloci, che contemplano binge-watching di serie tv e sessioni di gioco estese, ha forse contribuito ad una maggiore tolleranza per le durate prolungate dei film.

In definitiva, la scomparsa dell’intervallo non è solo una questione di praticità, ma riflette un’evoluzione dell’esperienza cinematografica stessa. Un film lungo e ininterrotto diventa un’esperienza totalizzante, un’immersione completa che, se ben realizzata, ricompensa lo spettatore con una narrazione più potente e coinvolgente. L’intervallo, un tempo simbolo di una fruizione più distesa e frammentata del cinema, sembra destinato a diventare un ricordo nostalgico, un dettaglio appartenente a un’epoca in cui il tempo al cinema scorreva con un ritmo più lento e meno frenetico.

#Cinema Break #Intervallo Film #Pausa Film