Dove prende il grano di cecco?

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De Cecco importa grano da aziende americane (Arizona e California) e australiane. Il grano proviene spesso da aree desertiche irrigate, con minori influenze climatiche.
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Il Grano del Deserto: La Strategia di De Cecco per una Pasta di Qualità

De Cecco, marchio simbolo della pasta italiana nel mondo, basa la sua produzione su una strategia di approvvigionamento del grano che potrebbe sorprendere: invece di affidarsi esclusivamente al grano italiano, l’azienda abruzzese importa una parte significativa della materia prima da regioni desertiche irrigate degli Stati Uniti (Arizona e California) e dell’Australia. Questa scelta, apparentemente controintuitiva, si fonda su una precisa logica di controllo qualitativo.

L’approvvigionamento da aree desertiche, apparentemente ostili all’agricoltura, offre infatti alcuni vantaggi cruciali. Il clima arido e soleggiato, con scarse precipitazioni, minimizza il rischio di malattie fungine e infestazioni che possono compromettere la qualità del grano. L’irrigazione controllata, poi, permette di gestire con precisione l’apporto idrico, ottimizzando la crescita delle piante e garantendo una maggiore uniformità del prodotto finale. Questo si traduce in un grano con caratteristiche specifiche e costanti, ideale per la produzione di pasta di alta qualità.

De Cecco, pur importando grano da oltreoceano, non rinuncia al prodotto nazionale. Anzi, l’azienda integra il grano proveniente da Arizona, California e Australia con quello italiano, creando una miscela che bilancia le diverse caratteristiche organolettiche e proteiche. Questa strategia di “blending” permette di ottenere una pasta con la consistenza, la tenacità e il sapore che hanno reso celebre il marchio in tutto il mondo.

La scelta di De Cecco di rifornirsi da aree desertiche irrigate testimonia un approccio innovativo e pragmatico all’approvvigionamento delle materie prime. L’azienda privilegia la qualità e la costanza del prodotto, superando i confini geografici e sfruttando le potenzialità offerte da territori apparentemente inadatti alla coltivazione del grano. Un esempio di come la tradizione e l’innovazione possano convivere e contribuire al successo di un’eccellenza italiana. Resta da capire, tuttavia, l’impatto ambientale di questa scelta, legato al consumo idrico necessario per l’irrigazione in aree desertiche, un aspetto su cui l’azienda è chiamata a fornire maggiori dettagli e garanzie di sostenibilità.