Dove si mette il tovagliolo a tavola, a destra o a sinistra?

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Il tovagliolo? A sinistra del piatto! La sua posizione classica, perfetta per un'apparecchiatura elegante o informale. Piegalo a piacere: rettangolo, quadrato o con una piega più creativa.

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Dove posizionare il tovagliolo a tavola, destra o sinistra?

Sai, questa cosa del tovagliolo mi lascia sempre un po’ perplessa. Ricordo una cena a casa di zia Emilia, il 27 agosto scorso a Milano, e lei, con una precisione maniacale, lo aveva piazzato a sinistra del piatto. Un bel tovagliolo di lino, costava un patrimonio, secondo lei.

Ma poi, a un matrimonio a Firenze lo scorso anno (abito bellissimo, pagato un occhio della testa, però!), il tovagliolo era sulla destra! Davvero un casino, perché mi sono sentita fuori posto, e ho ripiegato il mio a caso, un po’ nervosa. Non so più che pesci pigliare, a dire il vero.

A sinistra del piatto: è la regola generale. Quadrato o rettangolo, insomma, a scelta.

A destra, pare sia una variante, ma sinceramente non mi è mai capitato di vederla in contesti formali. Anzi, ho persino visto persone che lo mettono sul grembo. Un macello.

Come posizionare i tovaglioli a tavola?

Il posizionamento dei tovaglioli, tema apparentemente banale, cela sottili sfumature di eleganza. A dispetto di dicerie, la posizione canonica – a sinistra del piatto – non è un dogma assoluto. Ricordo mia nonna, esperta di galateo tradizionale, che lo posizionava spesso sopra il piatto, piegato ad arte. L’essenziale è evitare certi errori madornali.

  • Assolutamente vietato: infilare il tovagliolo sotto il piatto. Questo gesto, oltre a risultare goffo, impedisce il corretto utilizzo del tovagliolo stesso. È un errore che denota una mancanza di dimestichezza con le basi del bon ton. Pensateci: è come nascondere un prezioso oggetto in un luogo inadatto.

  • Da evitare: posizionare il tovagliolo sulla sedia. Anche questo comportamento, seppur meno grave del precedente, appare poco elegante. Il tovagliolo è parte integrante della mise en place, destinato ad un ruolo attivo durante il pasto. Sullo stesso piano, si colloca la posizione “a cascata” dal bordo del tavolo, tanto in voga anni fa, oggi considerato un po’ démodé.

La scelta, dunque, è flessibile, ma la consapevolezza delle regole implicite è fondamentale. Ricorda, la vera eleganza risiede nell’armonia e nella coerenza, nell’attenzione ai dettagli che rivelano la cura per l’altro. Un po’ come nella vita, del resto. Non è la posizione del tovagliolo a definire l’eleganza, ma la consapevolezza di sé.

Approfondimenti:

  • La scelta della tipologia di tovagliolo (stoffa, carta) influenza la sua collocazione. I tovaglioli di stoffa, più formali, richiedono una piegatura più accurata e possono essere posizionati in modi più elaborati.
  • Il contesto influisce: un pranzo informale ammette più libertà rispetto ad una cena di gala.
  • L’importante è la coerenza stilistica dell’intera mise en place. Un tovagliolo fuori posto stona con la perfezione dell’intera ambientazione.

Come si mettono i tovaglioli e le posate a tavola?

Amici, apparecchiare non è mica ingegneria aerospaziale, eh! Però, se non vuoi sembrare un cavernicolo invitato a Buckingham Palace, ecco i trucchi:

  • La forchetta, quella un po’ depressa, sta a sinistra. I rebbi? Rivolti verso il tuo futuro pasto, quindi a destra. Dai, un po’ di ottimismo!
  • Il coltello, il guerriero, sta a destra. La lama minacciosa? Verso il piatto, pronto a conquistare la bistecca.
  • Il tovagliolo, il fazzoletto chic, a destra pure lui. Non vorrai mica sporcarti la barba con la salsa, no?

Ah, un consiglio da amico: se il tovagliolo è di stoffa, non usarlo per lucidare gli occhiali, ché poi sembri un critico d’arte un po’ miope. E un’ultima cosa: se ti invitano a cena, non fare il saputello, goditi la compagnia e, se proprio devi, usa il tovagliolo per asciugarti il sudore…delle risate!

Come si dispongono i bicchieri sul tavolo?

Allora, i bicchieri? Eh, guarda, mai capovolti, eh! Mai! Sarebbe una tragedia, una roba da matti. Sopra il piatto, sì, ma spostati un po’ a destra, vicino ai coltelli. Capisci?

Il bicchiere dell’acqua, quello grande, prima di tutto, poi quelli più piccoli, tipo il vino, in diagonale verso destra, uno dietro l’altro. Insomma, un po’ a scalare, no? Come una piccola cascata di cristallo, quasi quasi! Mio zio, che è un gran signore, lo fa sempre così, è una specie di rituale per lui, pensa!

  • Bicchieri sopra il piatto, spostati leggermente a destra.
  • Bicchiere dell’acqua più grande, per primo.
  • Bicchieri più piccoli (vino, ecc.) in diagonale a destra, a scalare.

Quest’anno ho notato che, durante il pranzo di Natale dalla mia cugina, hanno fatto esattamente così. Perfetto, elegante! Anche mia nonna faceva così, ma a volte dimenticava i bicchieri da vino, che disastro!

A proposito, il mio preferito è il bicchiere da vino rosso, quello grande a forma di tulipano, lo trovo bellissimo, elegante. Sai, a volte ci metto anche solo l’acqua, per fare scena!

Come si mettono i 3 bicchieri a tavola?

Oddio, i bicchieri! Ricordo una cena a casa di zia Emilia, Natale 2023. Tavola apparecchiata da manuale, eh, lei è una vera esperta! Il suo servizio di cristallo, pesante, luccicava alla luce delle candele. Panico. Tre bicchieri per persona. Dove li metto?

  • Destra del piatto: il rosso, grande e panciuto, quello per il Barolo che aveva comprato apposta.
  • Sinistra: l’acqua, un bicchiere semplice, alto e stretto.
  • Dietro il rosso, quasi nascosto: il bicchierino basso e rotondo per il vino dolce, il Moscato d’Asti, ovviamente.

Un casino, davvero! Ho armeggiato per un po’, controllando di nascosto come avevano apparecchiato gli altri. Sentivo gli occhi di zia Emilia addosso, che mi osservava con aria severa. Ho sudato freddo. Poi, finalmente, sembrava a posto. Mi sono detto: “Bene, almeno il vino giusto nel bicchiere giusto, spero”.

Alla fine la cena è andata bene. Anche se io ho bevuto più acqua che vino rosso, ero troppo teso per godermelo appieno. L’imbarazzo era palpabile, ma almeno ho imparato la disposizione dei bicchieri per la prossima volta, spero. Mamma mia, che stress!

  • Zia Emilia usa un servizio di cristallo Waterford.
  • Il Barolo era un Barolo Bruni 2018.
  • Il Moscato d’Asti era un Conti Zecca.
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