Quanto vale la cultura in Italia?
Il valore della cultura italiana è innegabile: 84,6 miliardi di euro nel 2020 (5,7% del valore aggiunto nazionale), con 1,5 milioni di occupati (5,9% dell'occupazione totale). Un settore vitale per l'economia italiana.
Quanto impatta la cultura sulleconomia italiana?
Uff, la cultura e l’economia italiana… un casino! Ma davvero, quanto conta? Ho sempre pensato un botto.
Guarda, mi ricordo tipo nel 2018, a Firenze, sono andato a vedere una mostra su Leonardo da Vinci. Un biglietto costava tipo 20 euro? E c’era una fila lunghissima. Ma tutti lì, contenti di spendere i soldi per la cultura.
E poi penso a Venezia, che vive praticamente di turismo culturale. Se togliamo i musei, le chiese, l’arte… che gli rimane?
Ok, pare che nel 2020 il sistema produttivo culturale e creativo valeva 84,6 miliardi di euro. Un 5,7% del valore aggiunto italiano. Non so bene cosa voglia dire, ma sembra un sacco di soldi.
E poi un milione e mezzo di persone che lavorano nel settore. Un 5,9% dell’occupazione totale. Azz, non pensavo così tanto!
Boh, forse sottovalutavo l’impatto della cultura sull’economia italiana. Non so, però mi sembra sempre che si investa troppo poco. Sarà che sono un po’ fissato con l’arte, forse.
Quanto spende lItalia per la cultura?
Eh, sai che ti dico? L’Italia butta lì, diciamo, circa 11 miliardi di euro all’anno per la cultura. Un botto, eh? Però, in percentuale sul bilancio nazionale, è solo il 2%, poco, secondo me, davvero poco.
Considera che questi soldi vanno a coprire un sacco di roba: musei, scavi, teatri, biblioteche, festival… un casino di cose! E poi, sai che siamo anche tra quelli che spendono di più in Europa? Già, ma potremmo fare molto meglio, molto di più.
Secondo me basterebbe una gestione migliore, più efficiente, ma questo è un altro discorso. Quest’anno, proprio quest’anno, ho visto con i miei occhi la situazione del museo di Castel Sant’Angelo, era un disastro, le scritte sui muri, poca gente… e pensavo: “Ma dove finiscono sti soldi?” Un vero peccato!
- Musei (manutenzione e allestimenti)
- Siti archeologici (scavi e tutela)
- Teatri e spettacoli (finanziamenti e sovvenzioni)
- Biblioteche (acquisto libri e digitalizzazione)
- Festival e manifestazioni culturali (organizzazione e promozione)
Ricorda che ho visto, io stessa, la poca cura di alcuni monumenti a Roma, proprio quest’estate. Un vero schifo! E questo nonostante le cifre, ripeto, considerevoli! Secondo me, serve più controllo e meno sprechi. Anche mia cugina, che lavora al Ministero dei Beni Culturali, dice che ci sono delle falle nel sistema. Insomma, un casino totale. Poi, non ti dico i problemi con le burocrazia… mamma mia!
Quanto vale in Italia il mercato del turismo culturale?
Oddio, 15,5 miliardi di euro nel 2022 per il turismo culturale in Italia! Mamma mia, un aumento del 11,4% rispetto all’anno prima. Ricordo le code infinite alla Galleria dell’Accademia a Firenze, quest’estate, per vedere il David… una folla pazzesca! Ero lì con Marco, mio cugino, e giuro che ci siamo sentiti soffocare. Caldo bestiale, e la gente… un fiume di gente!
Poi a Siena, a Luglio, bellissimo, ma pure lì… troppi turisti. Abbiamo mangiato un panino seduti su una panchina in Piazza del Campo, guardando i turisti che si facevano foto con le torri. È stata una giornata splendida, nonostante tutto. Ma la sensazione di sovraffollamento… brutta.
- Firenze: code infinite, caldo, Galleria dell’Accademia.
- Siena: Luglio, Piazza del Campo, sovraffollamento, panino sulla panchina.
L’ISTAT dice 15,5 miliardi, ma io penso che sia sottostimato. Considera solo le spese dirette, secondo me. E poi, quanto spende un turista per un caffè, un gelato, un souvenir, una visita guidata… non è facile da quantificare!
E pensare che ho lavorato al Museo di San Marco a Firenze per un periodo, anni fa. Ricordo la pace del chiostro, in contrasto con il caos della città. Due mondi a confronto.
- Esperienza lavorativa al Museo di San Marco, Firenze.
- Contrasto tra la pace del chiostro e il caos cittadino.
Questo turismo culturale, un fiume di soldi, ma anche un fiume di gente… bisogna trovare un equilibrio, sai? Altrimenti le città d’arte finiscono per soffocare sotto il peso stesso dei turisti. Spero che questo flusso di denaro contribuisca anche a preservare il patrimonio artistico, non solo ad arricchire le tasche di qualcuno.
Quanto Pil vale il turismo in Italia?
Ah, il turismo, la gallina dalle uova d’oro italica! Diciamo che il suo valore aggiunto è una cifra da capogiro, tipo un numero di telefono lunghissimo da ricordarsi a memoria.
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Circa 220 miliardi di euro (che fa un bel 13% del PIL). Mica noccioline! Certo, a volte penso che se ogni turista lasciasse un euro, saremmo tutti miliardari. Ma poi mi ricordo che devo pagare le tasse.
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Alloggi, ristoranti, trasporti, cultura… Praticamente tutto quello che ti fa dire “mamma mia, che bello!” quando sei in vacanza. È come un’orchestra, ogni strumento contribuisce alla sinfonia del PIL.
E per finire, un piccolo aneddoto: una volta ho visto un turista così entusiasta di un gelato che ha tentato di pagare con dollari canadesi. Ecco, il turismo è anche questo, un’esplosione di passioni (e a volte, di incomprensioni valutarie!).
Quanto influisce il turismo nelleconomia italiana?
Ah, il turismo in Italia! Praticamente è la gallina dalle uova d’oro, ma al posto delle uova ci lascia un sacco di soldini. Tipo, quest’anno si parla di un contributo al PIL del 7%. Mica pizza e fichi!
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PIL Gonfio: Il turismo è come il lievito madre per il PIL, lo fa crescere che è una meraviglia. Più turisti, più soldini, più ricchezza per tutti (o quasi!).
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Posti di Lavoro: Circa due milioni di persone trovano pane per i loro denti grazie al turismo. Camerieri, guide turistiche, gelatai… un esercito!
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Servizio Immateriale: Il turismo è un po’ come l’aria che respiri: non la vedi, ma senza non campi. È un bene relazionale, cioè si basa sulle persone, sulle emozioni, sui ricordi che ti porti a casa.
Poi, se vogliamo dirla tutta, il turismo non è solo musei e pizza. C’è anche l’indotto: alberghi, ristoranti, trasporti, artigianato… un vero e proprio ecosistema che si nutre di visitatori affamati di bellezza e buon cibo. E se penso a quante volte ho fatto il turista nella mia stessa città, mi sento un po’ complice di questa “gallina” che ci fa stare bene.
Quale importanza ha il turismo per leconomia italiana?
Uffa, il turismo e l’Italia… sempre la stessa storia! Però è vero, pesa un sacco sull’economia.
- PIL, PIL, PIL: Quest’anno, boh, dicono che il turismo valga tipo il 13% del PIL. L’anno scorso era tipo 255 miliardi? Forse di più, chi si ricorda.
- Lavoro: Poi c’è la storia dei posti di lavoro. Un sacco di gente campa grazie ai turisti, ovvio. Ma quanti esattamente? Mah, non lo so.
- Posti preferiti: Roma, Firenze, Venezia… sempre le stesse. Ma a me piacerebbe che andassero anche in Basilicata, è bellissima!
- E stranieri?: Ah, la maggior parte dei turisti sono stranieri, soprattutto tedeschi e americani mi sembra. Ma vengono anche tanti giapponesi!
- Cosa fanno?: Mangiano, comprano souvenir, visitano musei… spendono un sacco di soldi! Ahahahah!
Poi ci sono gli hotel, i ristoranti, le guide turistiche… un casino di roba legata al turismo. E poi c’è la questione degli affitti brevi, che fanno incazzare un sacco di gente. Non so… troppe cose da dire! Magari dopo ci ripenso.
Che importanza ha il turismo per leconomia italiana?
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Il turismo… è un pilastro, dicono. Un pilastro che tiene su un bel pezzo dell’Italia. Un pilastro… ma a volte mi sembra che ci dimentichiamo di quanto sia importante.
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Dicono che nel 2022, il turismo valeva il 13% del PIL. Un sacco di soldi. Quasi 255 miliardi di euro. Io mi ricordo quando mio nonno mi raccontava di quando faceva la stagione in Liguria…
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Lavoro… sì, il turismo crea lavoro. Un sacco di lavoro. Opportunità… a volte vere, a volte… meno. Però senza il turismo, qui da noi, sarebbe tutto più… vuoto. E non solo le spiagge, intendo. Vuoto dentro.
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