A cosa serve una bacheca?

A cosa serve una bacheca? Mah… a volte mi chiedo davvero a cosa serva. È una specie di… finestra sul microcosmo, no? Quella del condominio, dell’ufficio, della scuola… dipende. Dentro ci trovi di tutto. Volantini della pizza, annunci di riunioni, qualcuno che cerca disperatamente il suo gatto rosso – chissà se l’ha mai ritrovato, poverino. E poi avvisi, informazioni, roba che a volte ti salva la vita, tipo l’orario estivo della piscina o l’avviso che finalmente, FINALMENTE, aggiusteranno quel maledetto ascensore.

Io mi ci fermo sempre davanti, lo ammetto. Quasi un rituale. Tipo quando aspettavo l’autobus da ragazzina, e sulla bacheca alla fermata c’erano sempre annunci di concerti, corsi di decoupage (!!!), qualcuno che vendeva la sua collezione di francobolli. Che vite, mi chiedevo. Chissà chi è che colleziona francobolli.

Mi ricordo una volta, all’università, c’era un messaggio scritto a mano, con una grafia tutta storta, che diceva solo “Cerco qualcuno con cui dividere l’affitto e la passione per i film di Miyazaki”. Ci ho pensato un sacco, a quel messaggio. Avrei potuto rispondere, magari avremmo potuto diventare amici… Chissà.

Forse è questo il punto. Non sono solo pezzi di carta attaccati lì, alla rinfusa. È che… boh, è come se fosse un piccolo squarcio sulla vita degli altri, un tentativo di connessione. Qualcuno diceva – non mi ricordo chi, magari l’ho letto su qualche rivista – che in media una persona legge un volantino ogni 3, non so, 7 secondi? Non lo so se è vero, ma la cosa non mi stupirebbe. Perché in fondo siamo curiosi, no? Vogliamo sapere, vogliamo sbirciare, vogliamo sentirci parte di qualcosa. Anche solo di una bacheca piena di foglietti colorati.