Che grado è la terza media?

Terza media… che parola, eh? Mi fa venire i brividi, ancora adesso. Che grado è? Formalmente, è la fine della scuola media inferiore, ovvio. Ma è molto di più, no? È un’altra vita, quella. Ricordo l’ansia, quella sì, un nodo nello stomaco che mi stringeva a maggio, prima degli esami. Ricordo le interrogazioni di storia, mi ricordo ancora il panico, professoressa Rossi che mi guardava con quella sua aria… sapete, quell’aria che sembrava dire “dimmi tutto, dimmi tutto che io lo so già che non sai niente”. E invece, miracolosamente, qualcosa riuscivo a dire.

Quella libertà appena conquistata… uffa, che bello. Ricordo le prime volte che andavo a casa da sola dal centro, i pomeriggi con le amiche al parco, quel senso di indipendenza, un’emozione indescrivibile. Come se avessi finalmente le chiavi del mondo, in mano. Poi c’erano le prime cotte, i primi litigi, le prime delusioni… ah, la terza media, un vero turbinio. C’è chi dice che sono solo tre anni, ma per me sono stati un’eternità, una fase di crescita incredibile, che è passato tutto così veloce. Da undici a quattordici anni, ma quanti cambiamenti in così poco tempo, quanti pensieri, quanti dubbi… ho sentito davvero di cambiare, nel profondo. Quasi che il mio cuore, all’improvviso, avesse deciso di battere un po’ più forte. Sapete, quel salto, quello di cui si parla tanto? Io l’ho sentito proprio così, nel cuore. Un salto nel vuoto, ma un salto bellissimo.