Come si chiama il grafico a torta?

0 visite

Il grafico a torta, o areogramma, rappresenta un totale tramite un cerchio diviso in settori, come fette. Lampiezza di ciascun settore è proporzionale alla frequenza del dato che rappresenta, permettendo un confronto immediato con linsieme.

Commenti 0 mi piace

Oltre la torta: l’areogramma, un classico della visualizzazione dati

Il grafico a torta, più correttamente definito areogramma, è uno strumento di visualizzazione dati tanto diffuso quanto discusso. La sua rappresentazione, semplice ed intuitiva, richiama l’immagine di una torta divisa in fette, dove ogni porzione corrisponde ad una specifica categoria di dati. L’ampiezza di ciascun settore circolare, infatti, è direttamente proporzionale alla frequenza del dato che rappresenta, offrendo un confronto immediato e visivamente accattivante con l’insieme.

L’areogramma si presta particolarmente bene a rappresentare la composizione di un totale, evidenziando le proporzioni relative tra le diverse parti. Immaginiamo di voler visualizzare la distribuzione del budget familiare: affitto, spesa alimentare, trasporti, tempo libero, ecc. L’areogramma ci permetterebbe di cogliere a colpo d’occhio quale voce di spesa incide maggiormente sul bilancio complessivo e di confrontare le diverse categorie tra loro.

Tuttavia, nonostante la sua apparente semplicità, l’areogramma presenta alcune limitazioni. Quando le categorie di dati sono numerose o le differenze percentuali tra esse sono minime, la lettura del grafico può diventare difficoltosa. Distinguere fette di torta molto simili tra loro può richiedere uno sforzo cognitivo significativo, vanificando l’obiettivo di una visualizzazione immediata. In questi casi, altri tipi di grafici, come ad esempio il diagramma a barre, potrebbero risultare più efficaci.

Inoltre, l’areogramma può indurre in errore se utilizzato per confrontare dati provenienti da insiemi di dimensioni diverse. Ad esempio, confrontare due areogrammi che rappresentano la distribuzione delle vendite di due prodotti in mercati di ampiezza significativamente differente potrebbe portare a conclusioni errate, poiché le dimensioni dei cerchi non rifletterebbero la reale differenza di scala.

Infine, l’effetto “torta” può talvolta distogliere l’attenzione dal dato numerico a favore di una percezione puramente visiva. È fondamentale, quindi, accompagnare sempre l’areogramma con le percentuali o i valori assoluti corrispondenti a ciascun settore, in modo da fornire al lettore un’informazione completa e precisa.

In conclusione, l’areogramma rimane uno strumento utile per la visualizzazione di dati, a patto di utilizzarlo con consapevolezza dei suoi limiti e delle potenziali distorsioni percettive. La scelta del grafico più appropriato dipende sempre dal contesto e dalla tipologia di dati che si intende rappresentare, privilegiando la chiarezza e l’efficacia comunicativa.