Cosa scrivere nella voce titolo di studio?

Ah, la sezione “Titolo di studio” nel CV… un piccolo incubo, vero? Mi ricordo la prima volta che ho dovuto compilarla, panico totale! Volevo che tutto fosse perfetto, che parlasse di me, ma senza esagerare.

Allora, mettiamola così: il titolo di studio deve starci. È come la firma su una lettera d’amore, capisci? Dice chi sei, da dove vieni, almeno a livello di studi.

Cosa metterci dentro? Beh, ovvio, il titolo preciso: “Laurea in… bla bla”. Però, fermiamoci un attimo. Ricordo un colloquio dove mi hanno chiesto “Ma quel ‘bla bla’ cosa significa esattamente?”. Ecco, cerca di essere specifico, ma senza usare un linguaggio troppo tecnico, ok?

E poi l’università! Fondamentale. Io, per esempio, ho studiato a Bologna. Non lo dico per vantarmi, ma è un dettaglio che a volte fa la differenza, no? Magari il selezionatore ha studiato lì anche lui, chissà!

Date di inizio e fine… sì, lo so, sembra una formalità, ma serve. Ti fa capire quanto tempo hai dedicato allo studio, se sei stato nei tempi, se hai bruciato qualche tappa (e magari ti hanno pure chiesto perché!).

E il voto? Mmm, qui la questione si fa spinosa. Io, per dire, non ho preso il massimo dei voti. Non mi vergogno, anzi! Ho imparato un sacco anche dagli errori. Però, se sei orgoglioso del tuo voto, mettitelo! Dà un’idea della tua dedizione, della tua capacità di raggiungere gli obiettivi. Io, se dovessi assumere qualcuno con un curriculum stellare, un bel 110 e lode non mi lascerebbe indifferente, dai!

Insomma, la sezione “Titolo di studio” è un po’ come un piccolo ritratto di te. Sii preciso, sii orgoglioso, ma soprattutto, sii autentico! Ricorda, quello che conta è la persona che sei diventato grazie a quel percorso di studi, no?