Cosa vuol dire classe R?

“Classe R… mamma mia, mi hai fatto tornare indietro nel tempo! Il Gruppo R… chi se lo scorda? Era il 2008, se non sbaglio, quando la FIA ha tirato fuori questo sistema. Una specie di… boh, chiamiamola “riorganizzazione” delle macchine da rally. Ricordo che tutti ne parlavano, no?

Certo, c’erano diverse classi, R1, R2, R3… fino alla R5 (che poi è diventata Rally2, se non ricordo male). Ogni classe aveva le sue regole, i suoi limiti di potenza, il suo costo… un casino, forse, all’inizio. Però, ammettiamolo, ha messo un po’ d’ordine in quel marasma di auto diverse che c’erano prima.

Perché, diciamocela tutta, prima era un gran “ognuno faceva un po’ come gli pareva”. Invece, con le R, si è cercato di creare delle categorie più definite, più competitive, più… giuste? Non so, forse è una parola grossa, ma l’idea era quella, secondo me. Dare a tutti la possibilità di giocarsela, in base al budget e alle proprie capacità.

E poi… ragazzi, che macchine! Ricordo ancora le prime R2, piccole, scattanti, con quel rumore… mi mettevano l’adrenalina a mille! Le ho viste sfrecciare nei rally locali, qui dalle mie parti. Certo, non avevano la potenza delle WRC, ma che spettacolo vederle lottare!

E le R5? Oddio, quelle erano già un altro livello. Quasi delle piccole WRC, no? Potenti, agili, perfette per i piloti più esperti. Mi ricordo un rally, anni fa, un pilota con una R5… mamma mia, faceva dei numeri! Quasi quasi mi emozionavo a vederlo guidare.

Insomma, il Gruppo R… un bel pezzo di storia del rally. Forse un po’ complicato all’inizio, ma alla fine ha dato una bella spinta allo sport. O almeno, così la penso io.”