Perché il bimbo vuole sempre la mamma?

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La preferenza di un bambino per un genitore, spesso la madre, è una fase normale dello sviluppo. Esprime il bisogno di sicurezza e il desiderio emergente di autonomia, manifestandosi attraverso la scelta di una figura di riferimento privilegiata.

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L’Irresistibile Richiamo di Mamma: Comprendere la Preferenza Infantile

Ogni genitore lo ha sperimentato, almeno una volta: quel pianto disperato che si calma istantaneamente solo tra le braccia di mamma. Quella manina tesa che cerca solo il suo viso. Quella parola, “Mamma!”, ripetuta come un mantra salvifico in ogni momento di difficoltà, gioia o stanchezza. Perché questo attaccamento così forte? Perché, in determinati momenti della sua crescita, il bambino sembra desiderare solo la mamma?

Spesso interpretata come un affronto personale dal papà (o dall’altro caregiver primario), questa preferenza è in realtà una fase assolutamente naturale e fondamentale dello sviluppo infantile. Non si tratta di un giudizio di valore sulle capacità genitoriali, né di un amore maggiore o minore, ma di un complesso intreccio di bisogni emotivi e cognitivi che emergono gradualmente nel bambino.

Innanzitutto, la preferenza per la mamma è una manifestazione del bisogno primario di sicurezza. Nei primi mesi di vita, il neonato impara a riconoscere e a fidarsi della figura che lo accudisce più spesso, che risponde ai suoi bisogni immediati di cibo, conforto e pulizia. Questa figura, nella maggior parte dei casi, è la madre. L’odore, il suono della sua voce, il battito del suo cuore diventano elementi rassicuranti, ancoraggi emotivi in un mondo ancora sconosciuto e potenzialmente spaventoso. La mamma rappresenta un porto sicuro, un rifugio dove trovare conforto e protezione.

Ma la preferenza non si ferma qui. Man mano che il bambino cresce, la relazione con la figura di riferimento si evolve. Entra in gioco il desiderio emergente di autonomia. Può sembrare un paradosso, ma la sicurezza offerta dalla mamma permette al bambino di esplorare il mondo con maggiore fiducia. Sapendo di poter sempre tornare tra le sue braccia in caso di bisogno, il piccolo osare a sperimentare, a allontanarsi, a scoprire. La mamma diventa, quindi, una base sicura dalla quale partire per le sue avventure, un punto di riferimento costante che lo sostiene nel suo percorso verso l’indipendenza.

Questa fase, spesso intensa e a volte frustrante per gli altri membri della famiglia, è anche un’opportunità preziosa per rafforzare i legami e per comprendere meglio le dinamiche interne della famiglia. Il papà, ad esempio, può trovare il suo spazio speciale offrendo al bambino esperienze diverse, giochi attivi, momenti di avventura e scoperta, costruendo così una relazione unica e complementare a quella con la mamma. Altri caregiver, come nonni o baby-sitter, possono offrire supporto e stabilità, creando un ambiente familiare ricco di affetto e attenzioni.

In conclusione, la preferenza del bambino per la mamma è un fenomeno complesso e multifattoriale, radicato nel bisogno di sicurezza e nel desiderio di autonomia. Non è un segno di amore esclusivo, ma una fase naturale e transitoria che, se compresa e gestita con pazienza e affetto, può contribuire a costruire una base solida per lo sviluppo emotivo e sociale del bambino. L’importante è ricordare che ogni bambino è unico e che le dinamiche familiari sono sempre diverse, e che l’amore, in tutte le sue forme, è il motore principale della crescita.