Qual è la laurea più breve?

La chimera della laurea “più breve”: cosa si nasconde dietro questa domanda?

La domanda “Qual è la laurea più breve?” risuona spesso tra gli studenti che si affacciano al mondo universitario, alimentata dall’illusione di un percorso rapido verso un titolo e, si spera, verso il mondo del lavoro. Ma ridurre la scelta universitaria alla sola durata del corso è un errore che rischia di compromettere il proprio futuro.

È vero, esistono lauree triennali percepite come meno “impegnative” in termini di mole di studio, almeno rispetto ad alternative come Medicina o Ingegneria. Tra queste, troviamo spesso citate Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione, Sociologia, Scienze del Counseling e Scienze Olistiche. Ma la percezione di una minore difficoltà non deve essere confusa con una minore validità o importanza.

Scienze Politiche, ad esempio, non è semplicemente “studiare i politici”. Si tratta di un’analisi approfondita dei sistemi politici, delle relazioni internazionali, delle politiche pubbliche. Richiede capacità di pensiero critico, analisi dei dati, e una forte predisposizione all’interpretazione di eventi complessi.

Scienze della Comunicazione, similmente, non è solo “imparare a parlare bene”. È un’esplorazione complessa dei processi comunicativi a tutti i livelli: dalla comunicazione interpersonale al marketing, dalla comunicazione di massa alle nuove tecnologie. Richiede creatività, capacità di adattamento ai cambiamenti tecnologici e una profonda comprensione del comportamento umano.

Sociologia si occupa dello studio della società, delle sue dinamiche, delle sue disuguaglianze. Non è un semplice catalogo di problemi sociali, ma un’analisi scientifica delle cause e delle conseguenze dei fenomeni che plasmano le nostre vite. Richiede curiosità intellettuale, capacità di osservazione e un forte interesse per il benessere collettivo.

Scienze del Counseling e Scienze Olistiche rappresentano un approccio diverso, focalizzato sul benessere individuale e sulla comprensione dell’individuo nella sua interezza, considerando corpo, mente e spirito. Pur non essendo tradizionalmente percepite come percorsi “accademici”, richiedono un’approfondita conoscenza della psicologia, della fisiologia e delle tecniche di ascolto attivo.

Quindi, perché vengono percepite come “più brevi”? Probabilmente perché, in media, la quantità di studio richiesta per superare gli esami è inferiore rispetto ad altre discipline. Tuttavia, questo non significa che siano facili o che non richiedano impegno. Significa semplicemente che l’impegno richiesto potrebbe essere diverso, magari più orientato verso la partecipazione attiva in aula, lo sviluppo di soft skills o la realizzazione di progetti pratici.

La vera domanda, quindi, non è “Qual è la laurea più breve?”, ma “Qual è la laurea che mi appassiona di più e che mi offre le competenze necessarie per raggiungere i miei obiettivi?”.

Scegliere un percorso universitario basandosi esclusivamente sulla presunta facilità del corso è un rischio. Si rischia di ritrovarsi con un titolo che non ci soddisfa, che non ci prepara adeguatamente al mondo del lavoro e che, in definitiva, ci fa sprecare tempo ed energie.

Invece di cercare la “scorciatoia”, è fondamentale:

• Informarsi accuratamente sui contenuti di ogni corso di laurea: leggere i piani di studio, parlare con studenti e professori.
• Valutare le proprie passioni e i propri interessi: scegliere un percorso che ci stimoli e ci motivi.
• Considerare le prospettive di carriera: informarsi sulle opportunità lavorative offerte da ogni corso di laurea.

La laurea universitaria è un investimento importante per il proprio futuro. Non lasciamoci ingannare dalla chimera della “laurea più breve”. Scegliamo con consapevolezza, basandoci sui nostri interessi e sulle nostre aspirazioni. Solo così potremo trasformare questi anni di studio in un trampolino di lancio verso una carriera soddisfacente e appagante.