Quanto vale una qualifica?

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Quando il titolo di studio riporta una valutazione tramite qualifica complessiva, vengono attribuiti i seguenti punteggi:

  • Sufficiente: 6 punti
  • Buono: 7 punti
  • Distinto: 8 punti
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Il Valore Nascosto delle Qualifiche: Oltre i Numeri e i Punteggi

Nel labirinto del sistema educativo, tra esami, compiti e presentazioni, spesso ci si ritrova a ridurre il proprio percorso di studi ad un semplice numero, un voto che sembra riassumere anni di impegno. Ma cosa succede quando il voto viene sostituito da una qualifica qualitativa? “Sufficiente”, “Buono”, “Distinto” – cosa significano realmente queste parole e, soprattutto, quale valore attribuiamo loro?

La mera attribuzione di un punteggio numerico, come quello previsto per le qualifiche (Sufficiente: 6 punti, Buono: 7 punti, Distinto: 8 punti), rischia di semplificare eccessivamente un processo complesso come la valutazione dell’apprendimento. Sebbene tali punteggi possano essere utili in contesti specifici, come concorsi pubblici o graduatorie interne, focalizzarsi esclusivamente su di essi può oscurare il vero valore intrinseco di una qualifica.

Un “Sufficiente”, ad esempio, potrebbe rappresentare una lotta superata, un ostacolo vinto con tenacia e determinazione. Potrebbe nascondere difficoltà di apprendimento, problemi personali affrontati durante il percorso, o semplicemente un approccio allo studio non convenzionale ma ugualmente efficace. Trasformarlo in un mero “6 punti” significa cancellare la storia che c’è dietro, ignorando la crescita personale e la resilienza dimostrata.

Allo stesso modo, un “Buono” potrebbe indicare una solida comprensione della materia, una capacità di applicare le conoscenze acquisite in contesti pratici. Potrebbe riflettere una mente curiosa e intraprendente, desiderosa di approfondire gli argomenti trattati. Ridurlo a un “7 punti” significa banalizzare la qualità del lavoro svolto e la passione profusa.

Infine, un “Distinto” non è necessariamente sinonimo di genialità innata. Potrebbe essere il risultato di un impegno costante, di un metodo di studio efficace, di una forte motivazione. Certo, indica un’eccellente padronanza della materia, ma trasformarlo in un “8 punti” significa dimenticare il duro lavoro e la dedizione necessari per raggiungere quel livello.

È fondamentale, quindi, guardare oltre il punteggio e concentrarsi sul significato intrinseco di ogni qualifica. Dobbiamo considerare il contesto in cui è stata ottenuta, le sfide affrontate, le competenze acquisite. Dobbiamo valorizzare il processo di apprendimento, non solo il risultato finale.

Inoltre, è importante sottolineare che le qualifiche non dovrebbero essere l’unico metro di giudizio. Le soft skills, l’esperienza pratica, la capacità di lavorare in team, la creatività e l’innovazione sono qualità sempre più richieste nel mondo del lavoro e che non sempre trovano spazio in un sistema di valutazione puramente quantitativo.

In conclusione, il valore di una qualifica risiede nella storia che racconta, nel percorso di crescita che documenta, nelle competenze che certifica. I punteggi numerici possono essere utili indicatori, ma non dovrebbero mai offuscare il vero significato dell’impegno, della dedizione e della passione che si celano dietro ogni risultato, anche quello apparentemente più modesto. Dobbiamo imparare a valorizzare il viaggio, non solo la meta.