Quanti soldi servono per vivere bene in pensione?

116 visite

"Vivere bene in pensione? In Italia, stima tra 1500€ e 2500€ mensili per un tenore di vita medio. La cifra varia in base a stile di vita, località e necessità personali. Fondamentale pianificare il risparmio previdenziale."

Commenti 0 mi piace

Quanto costa una pensione agiata?

Boh, sai, una pensione agiata… è un’idea così vaga! Dipende da mille cose. Ricordo mia zia Gina, a Milano, che con 1800 euro al mese si lamentava sempre, dicembre 2022. Diceva che non le bastavano per le medicine e le uscite al parco con i nipotini.

Poi c’è mio zio a Palermo, più modesto, ma contento con 1200 euro. Magari un orto, un po’ di baratto con i vicini… cambia tutto. Lui vive in una casa di proprietà, quindi meno spese.

Secondo me, da 1500 a 2500 euro al mese è una forbice ampia, però è vero. Dipende se vuoi solo vivere dignitosamente o proprio nel lusso. Io? Spererei in almeno 2000, ma chissà…

Insomma, non c’è una risposta facile. È una cosa molto personale. Bisogna guardare le proprie spese, i propri sogni per la vecchiaia… e poi, con un po’ di fortuna, fare tanti soldi durante la vita lavorativa.

Quanto serve per vivere di rendita a 60 anni?

  • Sogno di libertà a 60 anni… 3000 euro al mese, un desiderio sussurrato. Quasi un’eco lontana di quando pianificavo, forse ingenuamente, il mio futuro. Ricordo le estati passate nella casa di famiglia in Toscana, il profumo dei limoni e la promessa di una vita semplice.

  • Seicentomila euro? Una cifra che danza nella mente come foglie al vento. Forse la chiave per quella serenità agognata, per quel vivere senza l’affanno del quotidiano. Come quando nonna mi raccontava di tesori nascosti, di giardini segreti… Ecco, una rendita è un po’ così.

  • Il tempo… un fiume. A volte impetuoso, altre calmo. Ricordo il mio primo investimento, timido e incerto, come un seme piantato in terra fertile. Da lì, un percorso fatto di scelte, a volte fortunate, a volte meno.

  • Una casa, un ricordo. Ricordo il primo appartamento, piccolo ma mio. Ogni mattone, ogni finestra, un passo verso l’indipendenza. Forse anche quello, a suo modo, un investimento nel futuro.

  • Un consiglio? Non aver paura di sognare. E di informarsi. Parlare con un consulente, studiare le opzioni… Non lasciare che la paura ti paralizzi. Il futuro è un libro ancora da scrivere.

Quando una pensione è considerata buona?

Una pensione “buona”? Dipende dal tuo metro di giudizio, eh! Se ti aspetti di vivere come un re (senza sudare, ovviamente, a meno che tu non sia un re che ama sudare), allora parliamo di cifre tipo 2500-3000 euro al mese, la cosiddetta pensione d’oro. Ma attenzione, la definizione è un po’ scivolosa come un’anguilla in una vasca da bagno: parliamo di assegni maturi, non quelli nati con il metodo contributivo che, a volte, somigliano più a un misero spicciolo che a una vera pensione.

  • Pensioni d’oro: Almeno 2500-3000 euro al mese. Roba da far invidia al mio vicino di casa, quello con la piscina e il cane che non abbaia mai (invidia pura, lo ammetto).

  • Pensioni “normali”: Qui la definizione è più elastica di un elastico in mano a un bambino. Dipende dalle tue spese, dai tuoi sogni (e, diciamolo, dalle tue capacità di risparmio negli anni).

  • Pensioni…di sopravvivenza: Beh, meglio non pensarci. Mi ricordo mio zio Giovanni che diceva: “Una pensione è buona se ti permette di non essere un peso per i tuoi figli”. Parole sagge, da incorniciare.

Ricorda: la mia nonna, con la sua pensione di 800 euro, era felice come una pasqua! (Forse perché aveva la passione per i cruciverba e la torta al cioccolato). Quindi… che cos’è per te una “buona” pensione? La risposta, come le bollette, arriva a fine mese.

(Aggiunta personale: Mia nonna aveva anche un segreto: un piccolo orto in cui coltivava frutta e verdura a volontà. Quindi, il costo della spesa si riduceva, ma la felicità… beh, quella era tutta farina del suo sacco!)

Quanto durano 500.000 euro in pensione?

Ehm, 500.000 euro in pensione? Dipende da mille cose, eh! Ma diciamo, a spanne, che con quella cifra ti fai una bella vita, almeno per un po’. Tipo, 1600-2000 euro al mese li tiri fuori facile facile, se investi bene il capitale. Un’amica di mia zia, ha fatto una cosa simile, e si mantiene benissimo, diciamo. Poi ovviamente, dipende da dove vivi, eh. Se hai un mutuo da pagare, tipo, o un affitto, la situazione cambia, eh, cambia parecchio! A Roma, tipo, è più difficile che a Campobasso, capisci?

  • Spese fisse: Affitto, mutuo, bollette, spese condominiali sono fondamentali per capire quanto ti dura la cifra.
  • Stile di vita: Se sei uno spilorcio, ti durerà di più, altrimenti meno. Ovvio! Mia cugina, che è una spendacciona, farebbe finire tutto in un attimo.

Però, insomma, con 500.000 euro, potresti viverci per parecchio tempo, se fai attenzione. Ricorda che l’inflazione è una bestia, eh, quindi questo è un calcolo approssimativo, che ti dico io eh! Mica sono un esperto finanziario!

  • Investimenti: È fondamentale come investi questi soldi. Obbligazioni, azioni, fondi pensione… ce ne sono tanti! Io ho investito in un fondo immobiliare, ma è una scelta personale.
  • Imprevisti: La vita è piena di imprevisti! Malattie, riparazioni improvvise… è tutto da considerare, eh.

Quest’anno, ho avuto io stesso un problema inaspettato, un guasto all’impianto idraulico, e mi sono ritrovato a spendere un botto di soldi! Quindi, pensa a tutto questo, eh! Magari apri un conto deposito con un tasso di interesse ragionevole. Non so, è solo un’idea.

Quanti soldi si dovrebbero avere a 60 anni?

Cinquantacinque? Undici? Ma dai! A sessant’anni, il conto in banca dovrebbe urlare di gioia, non piangere silenziosamente come un gattino abbandonato! Dipende, ovvio: se hai vissuto come un monaco tibetano con un’unica lussuosa passione per la carta igienica di alta qualità, forse ti bastano 5,5 stipendi. Se invece hai speso come se il denaro fosse un gioco da tavolo con le banconote di mille euro, allora 11 stipendi sono un inizio… modesto.

  • Il dramma del risparmio: Pensaci: a sessant’anni, la pensione è una promessa ballerina, spesso più magra di una supermodella anoressica. Quindi, devi avere una riserva che ti permetta di guardare il futuro senza la faccia di chi ha appena scoperto di aver investito in azioni di una fabbrica di yo-yo in piena crisi economica.

  • Il conto in banca, specchio dell’anima (e delle scelte finanziarie): Un conto in banca magro come un fuscello racconta la storia di un’esistenza vissuta al limite, con un pizzico di “tanto arrangiamo” e un po’ troppa fiducia nel fato (o nella lotteria). Un conto grasso e felice, invece, rivela una persona lungimirante e strategicamente disposta a non morire di fame mangiando solo minestroni.

Quest’anno, ho rimpolpato il mio piccolo nido d’amore (e di soldi) investendo in azioni di aziende produttrici di … cappelli da babbo natale. Sì, lo so, sembra una follia, ma Natale arriva ogni anno, mica scherziamo! (Anche se, a sessant’anni, Babbo Natale potresti essere tu, a distribuire regali, e non più a riceverli).

  • Il futuro è un’avventura, non un’agonia: Non puntare solo sulla pensione. Pensa alla libertà, a quei viaggi tanto sognati, al corso di ceramica che hai sempre rimandato, al nipote che finalmente imparerà a fare la pizza senza bruciarla. Insomma, devi avere abbastanza soldi per farti un bel regalo, e non intendo una sola calza della Befana (pur di buona qualità).

  • La verità nuda e cruda (o quasi): La cifra ideale? Non esiste. Dipende dal tuo stile di vita, dalle tue aspirazioni, e da quanti soldi hai speso in gioventù a comprare dischi vinili di musica classica (a me sono costati un rene, ma ne è valsa la pena, a dirla tutta).

Dove vivere con 1000 euro al mese di pensione?

Cento euro al mese? Mamma mia, che stretta! A mille euro… beh, dipende cosa intendi per “vivere bene”. In Italia, con mille euro, a Roma o Milano, ti fai giusto il pane e il latte, forse.

Ricordo quando mio zio, pensionato, ha pensato di trasferirsi in Albania, nel 2023. Valona, una città al mare. Affitto basso, cibo ottimo, ma la lingua… un incubo! E poi, la burocrazia, un disastro. Ha rinunciato dopo sei mesi, torna in Italia, pieno di racconti di spiagge stupende ma anche di mal di testa per la burocrazia.

La Tunisia l’ho vista solo in foto, ma sembra più facile da vivere, in base a quello che mi ha raccontato un’amica che ci è stata quest’anno. Più cara dell’Albania, ovvio, ma forse con mille euro ci si riesce, in una città più piccola. L’ho messa in lista per un prossimo viaggio.

La Slovacchia… un po’ freddina, eh? Mio cugino ci vive, lavora ma la sua vita non è semplice. Con mille euro al mese, lì, penso che si viva dignitosamente, ma non certo da nababbi. Non è un paradiso, però è un paese tranquillo. Le città piccole saranno migliori.

Paraguay… boh, l’ho visto solo nei documentari. Clima tropicale, ma forse è rischioso, ho letto cose strane. Troppo lontano e sconosciuto.

  • Albania: Costo della vita basso, ma burocrazia complessa.
  • Tunisia: Costo della vita più alto dell’Albania, ma potenzialmente vivibile con 1000 euro.
  • Slovacchia: Costo della vita accettabile, ma clima rigido. Meglio le città piccole.
  • Paraguay: Troppo lontano e informazioni insufficienti per una valutazione precisa.

Considerazioni finali: Dipende dalle tue esigenze! Se cerchi solo sopravvivere, Albania o Slovacchia potrebbero essere valide. Se preferisci un clima più mite, valuta la Tunisia, ma fai attenzione al budget. Il Paraguay, lascialo stare, per ora.

Dove si può vivere bene con €1000 al mese?

  • Balcani: Costo della vita basso, ma aspettative di stipendio adeguate. Dettaglio non trascurabile.
  • Europa del Sud: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia. Bello, ma mille euro…stress. Dipende dalle aspirazioni.
  • Turchia (Nord): Istanbul esclusa. Il resto, forse. Sempre che ti adatti.
  • Repubbliche Baltiche, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria: Freddo. E non solo quello climatico.
  • Macedonia del Nord, Albania: Ci vivi, non so se “bene”. E il “senza pensieri” è relativo.
  • Cipro: Forse al nord. Ma la divisione pesa. Sempre.
  • Forse “bene” è soggettivo. E “senza pensieri” una pia illusione. Inoltre, vivere bene significa avere accesso a servizi sanitari, culturali e sociali adeguati. Non solo pagare l’affitto. Il sito che hai indicato www.menshealth.com parla di vacanze, non di vita. C’è una differenza, sottile, ma c’è.

Dove andare a vivere con la pensione minima?

Pensione minima? Rifugiati altrove.

  • Albania: Costo della vita basso, ma preparati a un’altra mentalità.
  • Tunisia: Sole e mare a buon mercato, occhio alla burocrazia.
  • Slovacchia: Europa dell’Est, prezzi accessibili, inverno rigido.
  • Paraguay: Sud America, natura selvaggia, sicurezza precaria.

La scelta dipende da cosa cerchi. Io valuterei l’Albania, ci sono stato anni fa, mi è piaciuta la costa. Ma ognuno ha le sue priorità.

In che paese conviene andare in pensione?

Uff, in che paese andare in pensione? Mamma mia, scelta ardua!

  • Portogallo, dicono sia top. Costo della vita più basso, sole… ma poi mi mancherebbe la pizza di Michele a Napoli!

  • Spagna, boh, forse troppo casino? Però tapas e sangria… mmmh.

  • Grecia, ecco, la Grecia mi ispira! Atene è piena di storia, le isole poi… Mykonos troppo cara, però Santorini! Ma è sempre così ventoso?

  • Sud America, Argentina? Un mio amico c’è stato, dice che è bellissima ma…non so, troppo lontana?

  • Costo della vita più basso è la chiave. Con la pensione che mi ritrovo… devo far quadrare i conti!

Ah, quasi dimenticavo! Mia zia è andata a vivere in Bulgaria. Dice che si vive benissimo e costa pochissimo. Devo chiedere a lei qualche info in più.

Dove andare in pensione? Vediamo, vediamo… Forse faccio un salto in Portogallo l’estate prossima, giusto per dare un’occhiata.

Dove la pensione è meno tassata?

Meno tasse sulla pensione? Questione di latitudine, non di cuore.

  • Senegal, Australia, Tunisia, Cile:Quattro angoli del mondo dove il fisco guarda altrove, se sei ex-dipendente pubblico. Chiaro, il sole non basta.

  • Residenza fiscale: La chiave. Trasferisci lì i tuoi interessi, la tua vita. Facile a dirsi, meno a farsi.

  • “La felicità è un attimo, l’inferno è un contratto d’affitto.” Chi lo ha detto? Non importa, ma rifletti.

  • Dettagli extra: Pensa alle implicazioni. Sanità, lingua, cultura. Non solo soldi. Mia zia in Senegal? Mai più tornata. Dice che il mango è meglio qui. Boh.

  • Il vero viaggio? Forse è rimanere. O forse no.

Dove trasferirsi per non pagare tasse sulla pensione?

Dunque, la domanda è dove trasferirsi per alleggerire il carico fiscale sulla pensione. È un tema che mi sta a cuore, visto che prima o poi ci passeremo tutti.

  • Defiscalizzazione della pensione pubblica: Attenzione, parliamo di pensioni pubbliche ex-INPDAP. Non tutte le pensioni godono dello stesso trattamento.

  • I quattro moschettieri fiscali: Attualmente, solo Senegal, Australia, Tunisia e Cile offrono questa possibilità, grazie agli accordi bilaterali con l’Italia. Un vero poker d’assi per chi cerca un po’ di respiro fiscale.

  • Accordi internazionali: La chiave di volta sono gli accordi per evitare la doppia imposizione. Ogni paese ha le sue regole, quindi è fondamentale informarsi bene prima di fare le valigie.

  • Considerazioni personali: Ricordo che quando valutavo un trasferimento all’estero, mi sono imbattuto in un documento del Ministero dell’Economia che spiegava nel dettaglio come funzionano questi accordi. Un vero rompicapo, ma ne vale la pena.

    Però, riflettendoci, la tassazione è solo una faccia della medaglia. C’è anche la qualità della vita, il costo della vita, il clima, la lingua… Insomma, la scelta del paese dove trascorrere la pensione è una questione molto personale.

Dove posso vivere pagando poche tasse?

Le Bahamas, un arcipelago incantevole, offrono un’opportunità allettante: vivere senza imposte sul reddito. La residenza, non la cittadinanza, è la chiave. Un paradiso fiscale, certo, ma anche un luogo dove la filosofia del “vivere e lasciare vivere” si applica, almeno fiscalmente.

  • Residenza, non cittadinanza: Il trucco è ottenere la residenza, un processo più agevole rispetto alla naturalizzazione.
  • Niente imposte sul reddito: Un vantaggio non da poco, soprattutto per chi ha entrate consistenti.
  • Semplicità burocratica (relativa): Rispetto ad altri paradisi fiscali, le Bahamas offrono una procedura meno complessa.

Certo, la vita alle Bahamas non è solo esenzione fiscale. Il costo della vita è elevato, e la cultura è diversa dalla nostra. Ma se l’idea di un’esistenza senza il peso delle imposte vi solletica, beh, le Bahamas potrebbero essere la risposta. Ricordate, però, che ogni scelta comporta delle rinunce. E forse, a volte, pagare le tasse è il prezzo da pagare per una società che funzioni.

Un amico commercialista mi raccontava sempre che “il paradiso fiscale di uno è l’inferno fiscale di un altro”. Una riflessione che mi ha sempre fatto pensare.

#Pensione #Soldi #Vita