Quanto costa al tabaccaio un pacchetto di sigarette?

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In Italia, il prezzo medio di un pacchetto di sigarette nel 2021 si aggirava intorno ai 6 euro. Questo costo è inferiore rispetto a molti altri paesi europei, come Inghilterra (12 euro), Francia (9 euro) e Romania (8 euro). Paesi come Olanda, Polonia e Germania presentano prezzi leggermente superiori.

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Il Labirinto del Prezzo: Quanto Guadagna Realmente un Tabaccaio da un Pacchetto di Sigarette?

L’acquisto di un pacchetto di sigarette è un gesto quotidiano per milioni di italiani. Il prezzo, ben visibile sul pacchetto, è percepito come un dato di fatto, un costo inevitabile. Ma dietro quella cifra, che nel 2021 si attestava intorno ai 6 euro, si cela un complesso sistema di tassazione e distribuzione che influenza significativamente il guadagno del tabaccaio.

Sarebbe semplicistico pensare che il tabaccaio intasca l’intero importo. In realtà, una fetta considerevole del prezzo finale è destinata alle accise, imposte indirette applicate alla produzione e al consumo di tabacco. Queste accise, insieme all’IVA, rappresentano la porzione più consistente del prezzo al dettaglio.

Il rimanente, che potremmo definire il “ricavo lordo” del tabaccaio, è poi soggetto a ulteriori detrazioni. Il primo taglio è rappresentato dal margine riconosciuto al distributore, l’intermediario che rifornisce regolarmente la tabaccheria. Questo margine, generalmente espresso in percentuale, varia a seconda degli accordi commerciali e delle politiche del singolo distributore.

Quindi, quanto rimane effettivamente al tabaccaio? La risposta non è univoca e dipende da diversi fattori. In linea generale, il margine di guadagno per il tabaccaio su un pacchetto di sigarette è relativamente basso, spesso inferiore al 10% del prezzo di vendita. Questo significa che, per un pacchetto venduto a 6 euro, il tabaccaio potrebbe guadagnare meno di 60 centesimi.

È proprio questo basso margine di guadagno che spinge i tabaccai a diversificare la loro offerta. Oltre alle sigarette, le tabaccherie offrono una vasta gamma di servizi: dai gratta e vinci alle ricariche telefoniche, dal pagamento di bollettini ai francobolli, fino alla vendita di articoli da regalo e cancelleria. Questi servizi, spesso con margini di guadagno più consistenti rispetto alle sigarette, permettono di compensare la redditività limitata della vendita del tabacco.

Inoltre, la posizione geografica e la dimensione della tabaccheria giocano un ruolo cruciale. Una tabaccheria situata in una zona ad alta densità di traffico o in un’area turistica, ad esempio, può contare su un volume di vendite maggiore, compensando così il basso margine unitario.

In conclusione, il guadagno del tabaccaio su un singolo pacchetto di sigarette è una frazione del prezzo di vendita al dettaglio, erosa da tasse, distribuzione e concorrenza. La sopravvivenza economica delle tabaccherie dipende quindi dalla diversificazione dell’offerta e dalla capacità di attrarre un flusso costante di clienti. Dietro al gesto apparentemente semplice dell’acquisto di un pacchetto di sigarette si nasconde un complesso sistema economico che influenza la vita di un’intera categoria professionale. Un sistema che, paradossalmente, dipende da un prodotto il cui consumo è sempre più sconsigliato.