Quanto è la pensione minima mensile?

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Dal 1° gennaio 2025, lINPS ha incrementato la pensione minima a €603,40 e lassegno sociale a €538,69, applicando unindicizzazione dello 0,80%. Un conguaglio è previsto per il 2026.

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Pensioni minime: lieve aumento nel 2025, ma il futuro è incerto

L’inizio del 2025 ha portato con sé un lieve incremento delle pensioni minime e dell’assegno sociale, come previsto dalla Legge di Bilancio. Dal 1° gennaio, la pensione minima è salita a 603,40 euro mensili, mentre l’assegno sociale ha raggiunto i 538,69 euro. Si tratta di un aumento dello 0,80% rispetto ai valori del 2024, un’indicizzazione che riflette l’inflazione registrata nel periodo precedente. Un incremento modesto, che difficilmente potrà compensare il crescente costo della vita, soprattutto per i pensionati che dipendono esclusivamente da queste somme per il loro sostentamento.

Questo piccolo ritocco al rialzo, seppur apprezzabile, non risolve la questione della fragilità economica di molti anziani. La pensione minima, pur superando di poco la soglia dei 600 euro, rimane una cifra esigua per affrontare le spese quotidiane, in particolare per chi vive in grandi città o deve sostenere costi legati alla salute. L’assegno sociale, destinato a chi non ha contributi sufficienti per la pensione, si attesta su un livello ancora inferiore, aggravando la situazione di vulnerabilità di questa fascia di popolazione.

La Legge di Bilancio ha inoltre previsto un conguaglio per il 2026, lasciando intendere possibili ulteriori aggiustamenti. Tuttavia, l’entità e le modalità di questo conguaglio restano al momento indefinite, generando incertezza sul futuro delle pensioni minime. L’inflazione persistente e l’aumento generalizzato dei prezzi rendono fondamentale un intervento strutturale che garantisca un adeguamento più consistente e costante delle prestazioni previdenziali, al fine di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati e contrastare il rischio di povertà tra gli anziani.

La questione delle pensioni minime rimane quindi al centro del dibattito politico e sociale. È necessario un confronto approfondito che porti a soluzioni concrete e a lungo termine, in grado di garantire una vita dignitosa a chi, dopo una vita di lavoro, si trova a dipendere da un reddito minimo per la propria sopravvivenza. Un sistema previdenziale solido ed equo rappresenta un pilastro fondamentale per il benessere di un paese e per la coesione sociale, e l’adeguamento delle pensioni minime al costo della vita è un passo imprescindibile in questa direzione.