Quanto vale Yamal?

Quanto vale Yamal? Boh, davvero, chi lo sa? È una domanda che mi ronza in testa da giorni, da quando ho visto quel ragazzino giocare. Un fulmine, un diavolo, così piccolo eppure… così devastante. Ricorda un po’ Iniesta, sai, quando era giovane? Quella stessa eleganza, quella stessa capacità di far sembrare tutto semplice, anche le cose più incredibili.

Non c’è un prezzo ufficiale, dicono. Giusto, è minorenne, il suo procuratore è gestito dalla famiglia… ma il suo valore? Mamma mia, il suo valore è qualcosa di immenso, di indescrivibile. Si parla di potenziale, certo, ma non è solo quello. È il modo in cui dribbla, la velocità, quella capacità di leggere il gioco che sembra innata. Ricorda un po’ mio cugino che a 14 anni giocava a pallone come un professionista, anche lui un talento pazzesco, poi però… beh, sai com’è, la vita ha altri piani.

Secondo alcuni esperti, leggo qua e là, il suo valore è… ma che me ne importa dei numeri? Sono cifre, cose astratte. Io vedo solo quello che fa in campo. Vedo la gioia che trasmette, la passione. Pensare che io, a 16 anni, lottavo ancora per passare l’esame di maturità, e lui… è già lì, tra i titolari del Barcellona! Che rabbia e che invidia, un pochino! È un talento puro, vero? Non è solo questione di soldi, è qualcosa di più grande. È un ragazzo che sta realizzando un sogno, e questo, per me, è già impagabile.