Che metodo si usa per il Prosecco?
La spumantizzazione del Prosecco avviene generalmente tramite il metodo Charmat-Martinotti. Questo processo prevede una seconda fermentazione del vino base in grandi recipienti dacciaio pressurizzati, anziché in bottiglia.
Il Metodo Charmat-Martinotti: l’Anima Frizzante del Prosecco
Il Prosecco, sinonimo di aperitivi eleganti e brindisi gioiosi, deve la sua spuma inconfondibile e il suo caratteristico perlage ad un processo di spumantizzazione ben preciso: il metodo Charmat-Martinotti. Questo metodo, largamente impiegato per la produzione di vini spumanti aromatici e fruttati, si distingue nettamente dal più tradizionale (e laborioso) Metodo Classico.
Abbandoniamo l’immagine della singola bottiglia che riposa in cantina, subendo una seconda fermentazione al suo interno. Con il Metodo Charmat-Martinotti, il cuore della spumantizzazione si sposta in grandi autoclavi d’acciaio, recipienti pressurizzati appositamente progettati per gestire la fermentazione e la successiva presa di spuma.
Ma entriamo nel dettaglio del processo. Tutto inizia con la produzione del vino base. Questo vino, generalmente ottenuto da uve Glera, viene fermentato in maniera tradizionale fino ad ottenere un vino fermo con un basso tenore alcolico.
È a questo punto che entra in gioco il Metodo Charmat-Martinotti. Il vino base viene trasferito nelle autoclavi, dove viene addizionato di una miscela di lieviti selezionati e zuccheri, il cosiddetto liqueur de tirage. Questi ingredienti innescano la seconda fermentazione, durante la quale i lieviti consumano gli zuccheri producendo anidride carbonica (la responsabile delle bollicine) e alcol.
L’intera fermentazione avviene sotto pressione, all’interno delle autoclavi. Questo ambiente pressurizzato impedisce all’anidride carbonica di disperdersi, costringendola a dissolversi nel vino, dando così origine alle tanto amate bollicine.
Un aspetto cruciale di questo metodo è la gestione della temperatura. Durante la fermentazione, la temperatura viene attentamente controllata per garantire una fermentazione lenta e graduale, che contribuisce a preservare gli aromi delicati e fruttati tipici del Prosecco.
Una volta completata la fermentazione, il vino spumante viene filtrato e stabilizzato, per rimuovere i lieviti esausti (le fecce). A questo punto, viene dosato con il liqueur d’expédition, una soluzione zuccherina che determina il livello di dolcezza del Prosecco (Brut, Extra Dry, Dry, ecc.).
Infine, il Prosecco viene imbottigliato in condizioni di pressione, mantenendo intatto il suo prezioso perlage.
Perché il Metodo Charmat-Martinotti è così adatto al Prosecco?
Questo metodo permette di ottenere uno spumante fresco, aromatico e fruttato in tempi relativamente brevi e con costi di produzione inferiori rispetto al Metodo Classico. La fermentazione in autoclave, controllata e gestita su larga scala, consente di preservare al meglio le caratteristiche varietali dell’uva Glera, esaltando i suoi profumi di mela, pera e fiori bianchi.
In conclusione, il Metodo Charmat-Martinotti non è semplicemente un processo produttivo, ma una vera e propria filosofia che permette di creare un Prosecco vibrante, accessibile e perfetto per celebrare la gioia di vivere. È la chiave che trasforma un vino base in un’esplosione di bollicine, rendendo il Prosecco un simbolo di convivialità e leggerezza apprezzato in tutto il mondo.
#Metodo Italiano#Prosecco#Vino SpumanteCommento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.