Come riconoscere i calici di vino?

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Per valutare correttamente il vino, la scelta del calice è fondamentale. Deve essere in vetro trasparente e liscio, privo di colore, per permettere al degustatore di osservare il colore, le sfumature e le tracce lasciate dal vino sul vetro, come archetti e goccioline.

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L’occhio del degustatore: una guida alla scelta e al riconoscimento dei calici da vino

La degustazione del vino è un’esperienza sensoriale complessa, in cui la vista gioca un ruolo fondamentale, persino prima dell’olfatto e del gusto. E se l’occhio è la finestra dell’anima, per un sommelier o un appassionato, il calice è la finestra sul vino stesso. Scegliere il calice giusto non è un vezzo da intenditori, ma un passaggio imprescindibile per una valutazione accurata e completa.

Un calice inadeguato può alterare la percezione olfattiva e gustativa, mascherando le delicate sfumature che distinguono un grande vino da uno mediocre. La scelta, quindi, va ponderata attentamente, considerando diversi fattori, tra i quali la trasparenza, la forma e la dimensione del bicchiere.

La trasparenza cristallina del vetro è il primo elemento essenziale. Un calice in vetro limpido, privo di qualsiasi colorazione o difetto, permette un’osservazione precisa del colore del vino. Le sfumature, che possono variare dal giallo paglierino al rosso rubino intenso, passando per i delicati rosa e gli ambrati profondi, rivelano preziose informazioni sull’età, sul vitigno e sul processo di vinificazione.

Oltre al colore, la superficie liscia del calice consente di apprezzare le cosiddette “lacrime” o “archetti”, quelle goccioline che aderiscono al vetro dopo averlo fatto ruotare. La loro consistenza, la velocità di scorrimento e la loro persistenza sono indicatori della concentrazione alcolica e della densità del vino, offrendo indizi sulla sua struttura e sulla sua complessità. Anche la formazione delle goccioline sulla superficie interna del calice, dopo averlo inclinato, può fornire preziose informazioni al degustatore esperto, rivelando la consistenza e la viscosità del liquido.

La forma del calice, con il suo “boccale” e il suo stelo, è altrettanto importante. Un calice troppo stretto impedisce al vino di ossigenarsi correttamente, mentre uno troppo ampio ne disperde gli aromi. La forma ottimale varia a seconda del tipo di vino: un calice ampio e aperto per i vini rossi corposi, uno più stretto e alto per i vini bianchi delicati e aromatici, uno a coppa ampia per i vini dolci.

Infine, la dimensione del calice deve essere proporzionata alla quantità di vino da degustare, permettendo di osservare adeguatamente il liquido senza riempirlo eccessivamente.

In conclusione, riconoscere e scegliere il calice giusto è un’arte che arricchisce l’esperienza di degustazione, permettendo di apprezzare a pieno le sfumature sensoriali di ogni vino. L’occhio del degustatore, guidato da un calice appropriato, è il primo passo verso una completa comprensione di questo affascinante mondo.