Come si chiama la polpa delle arance?

Il Cuore Nascosto dell’Arancia: Un’Indagine sulla Polpa

L’arancia, simbolo di freschezza e vitalità, cela al suo interno una complessità spesso sottovalutata. Mentre tutti apprezziamo il gusto dolce e succoso dei suoi spicchi, la parte più interna, il cosiddetto “cuore”, resta spesso oggetto di confusione e di un’impropria identificazione con l’albedo, la parte bianca e spugnosa che avvolge la polpa. Ma esiste davvero un nome specifico per questo cuore meno attraente?

La risposta, sorprendentemente, è no. Non esiste una denominazione botanica o gastronomica comunemente accettata per la parte centrale meno compatta dell’arancia, quella che si presenta con una consistenza più spugnosa e un sapore meno intenso rispetto alla polpa succosa e carnosa che tutti conosciamo e apprezziamo. Si tende, erroneamente, a riferirsi ad essa genericamente come “cuore” o, ancor più impropriamente, a confonderla con l’albedo, che invece ha una funzione ben precisa: proteggere gli spicchi e contribuire al mantenimento dell’umidità del frutto.

L’albedo, infatti, è una struttura ben definita, costituita da cellule ricche di fibre e di pectina, che conferiscono una consistenza tenace e fibrosa. Il suo ruolo principale è quello di proteggere la polpa delicata dai danni meccanici e di fungere da barriera contro la disidratazione. Al contrario, la parte centrale meno compatta, quella che a volte viene scartata, non presenta una struttura così nettamente differenziata. È una sorta di transizione, un tessuto di congiunzione tra gli spicchi, con una composizione simile, ma meno sviluppata, rispetto alla polpa circostante.

Questa mancanza di una denominazione specifica riflette probabilmente la sua scarsa rilevanza gastronomica. Mentre la polpa viene consumata con gusto, questa parte centrale, meno succosa e più fibrosa, viene spesso scartata, contribuendo forse all’assenza di una sua denominazione univoca. La sua presenza, tuttavia, evidenzia la complessa struttura interna dell’arancia, un frutto che, anche nella sua apparente semplicità, nasconde un’intricata rete di tessuti con funzioni e caratteristiche specifiche. L’assenza di un nome preciso, quindi, non deve farci dimenticare la sua presenza e il suo ruolo, seppur secondario, nel ciclo vitale di questo frutto così diffuso e apprezzato.