Come si fa il processo di vino?

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La vinificazione inizia con la raccolta delle uve, seguita dalla diraspatura e pigiatura. Successivamente, il mosto fermenta trasformando gli zuccheri in alcool. Il vino viene poi chiarificato per rimuovere impurità e sedimenti. Infine, il processo si conclude con laffinamento per sviluppare aromi e sapori, e limbottigliamento per la conservazione.

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Dal grappolo al calice: un viaggio nel cuore della vinificazione

Il vino, nettare degli dei, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, racchiude in sé un processo affascinante e complesso che trasforma semplici acini d’uva in un’esperienza sensoriale unica. Lontano dall’essere una semplice bevanda, il vino è un prodotto vivo, in continua evoluzione, la cui creazione richiede conoscenza, passione e rispetto per la natura. Esploriamo insieme le tappe fondamentali di questo antico rituale, dalla vigna alla bottiglia.

Tutto ha inizio con la vendemmia, momento cruciale in cui l’esperienza del vignaiolo si esprime nella scelta del momento perfetto per la raccolta. L’equilibrio tra zuccheri, acidità e maturità fenolica delle uve determinerà il carattere del futuro vino. Una volta raccolte, le uve vengono trasportate in cantina per iniziare la loro metamorfosi.

La prima fase di trasformazione prevede la diraspatura, ovvero la separazione degli acini dal raspo, la parte legnosa del grappolo, che potrebbe conferire al vino un sapore astringente e sgradevole. Segue la pigiatura, un tempo effettuata con i piedi, oggi realizzata con macchinari delicati che rompono la buccia degli acini liberando il mosto, un liquido ricco di zuccheri, acidi e sostanze aromatiche.

Il cuore pulsante della vinificazione risiede nella fermentazione alcolica. Lieviti selezionati o indigeni, presenti naturalmente sulle bucce degli acini, trasformano gli zuccheri del mosto in alcol etilico, anidride carbonica e calore. Questo processo, che può durare da pochi giorni a diverse settimane a seconda del tipo di vino, avviene in vasche di acciaio inox, cemento o, per alcuni vini rossi, in tradizionali tini di legno. Durante questa fase, le bucce delle uve rosse rimangono a contatto con il mosto, cedendo colore, tannini e aromi complessi.

Terminata la fermentazione, il vino è ancora grezzo e torbido. Inizia quindi la fase di chiarifica, un processo delicato che mira a rimuovere le impurità e i sedimenti presenti nel vino. Diverse tecniche, come la decantazione, la filtrazione e la chiarifica con sostanze naturali, contribuiscono a rendere il vino limpido e brillante.

Prima dell’imbottigliamento, il vino attraversa un periodo di affinamento, fondamentale per lo sviluppo del suo bouquet aromatico e del suo carattere. L’affinamento può avvenire in acciaio inox, per preservare la freschezza e la fruttuosità del vino, o in legno, dove il contatto con le botti conferisce complessità, struttura e aromi speziati e vanigliati. La durata dell’affinamento varia a seconda del tipo di vino e delle scelte del produttore.

Infine, il vino viene imbottigliato per preservarne le caratteristiche organolettiche e garantire la sua longevità. La bottiglia, sigillata con un tappo di sughero o altri materiali, diventa la culla in cui il vino continua la sua lenta evoluzione, pronto per essere stappato e degustato, regalando un’esperienza sensoriale unica che racconta la storia del suo terroir e la passione di chi lo ha creato.