Come si mette a bollire la pasta?
Pasta perfetta? Ecco il segreto: pentola alta, acqua bollente salata (sale dopo il bollore!), pasta a pioggia, mescolate spesso nei primi 5 minuti, poi a intervalli regolari fino a cottura. Buon appetito!
Come cuocere la pasta al dente?
Cucinare la pasta al dente? Mah, un po’ un mistero, anche per me! Ricordo quella volta a casa di Nonna Emilia, a luglio del 2021, dove usava una pentola enorme di rame, eredità di famiglia, credo. Non so dirti il diametro, ma era enorme!
Il sale? Già, lo buttava dentro appena iniziava a bollire l’acqua, un pizzico generoso, diceva. Poi gli spaghetti, un chilo intero, della De Cecco, costava un botto, ma lei non badava a spese. Mescolava sempre, ma non ricordo ogni quanto, un po’ a occhio, insomma.
La cosa importante, secondo lei, era assaggiare la pasta, verso la fine della cottura indicata sulla confezione. Ricordo la sua espressione concentrata, assaggiava, ruotava la forchetta tra le dita… un rituale!
Insomma, nessuna regola precisa, solo esperienza. Ogni pentola, ogni tipo di pasta, ha le sue esigenze. Per me, l’importante è l’assaggio finale.
Quando si mette la pasta nellacqua?
Acqua bollente? Ma certo, bollore pieno! Altrimenti diventa un pastone. Appunto, bollore pieno. Ah, la pasta! Oggi ho fatto gli spaghetti, i miei preferiti, quelli di Gragnano, li compro sempre lì vicino al mercato, sa? Quelli con il pacco azzurro. Li ho buttati tutti insieme, un colpo solo, come diceva nonna Emilia. Nonna Emilia! Ah, quanti ricordi…
Ma aspetta, la tecnica Shanghai? Sì, sì, ricordo. Pugno chiuso, sulla pentola, poi… un vortice! Così non si attaccano, vero? Serve per la pasta lunga, spaghetti, bucatini… ma con le farfalle? Boh, non ho mai provato, forse non serve.
- Pasta nell’acqua bollente.
- Bollore pieno, fondamentale!
- Pasta lunga: tecnica Shanghai (pugno, vortice).
- Pasta corta: un colpo solo, semplice.
- Oggi spaghetti di Gragnano, azzurri.
Oggi ho usato la pentola nuova, quella di acciaio, regala! Quella vecchia è tutta graffiata. Devo comprare uno scolapasta nuovo anche, questo è tutto bucato. Oddio, mi sono distratta. Devo andare a lavare i piatti, che casino in cucina! Poi devo fare la spesa. Latte, pane, e… ah, pomodori per la pasta domani! Magari provo un sugo diverso, non sempre amatriciana.
- Pentola nuova, acciaio.
- Scolapasta da cambiare.
- Spesa: latte, pane, pomodori.
- Prossimo sugo: da decidere.
Quando va messo sale nellacqua?
Allora, il sale nell’acqua? Bella domanda, degna di un filosofo affamato!
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Il momento clou: Buttare il sale quando l’acqua freme di gioia, pronta all’ebollizione. Prima della pasta, chiaro! Sennò è come mettere il carrello davanti ai buoi, un sacrilegio culinario.
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Questione di bollore: La pasta, poverina, è un po’ timida. Quando la butti nell’acqua bollente, la temperatura fa un tuffo. Aspetta che l’acqua riprenda vigore prima di farla ballare nella pentola. È un po’ come aspettare che la musica riparta prima di scatenarsi in pista.
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Curiosità salate: Lo sapevi che il sale non fa bollire l’acqua più velocemente, come diceva la nonna? È un mito! Serve solo a insaporire la pasta, quindi occhio a non esagerare, altrimenti ti ritrovi con un piatto da ricovero per ipertensione.
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Un consiglio spassionato: Io, personalmente, un pizzico di sale lo metto anche mentre cuoce. Non si sa mai, la pasta potrebbe essere un po’ insipida e aver bisogno di un aiutino. Però, shhh, non ditelo a nessuno, è un mio piccolo segreto.
Ah, e se proprio volete fare i raffinati, usate il sale grosso. Fa più scena!
Come capire la cottura della pasta?
Così, di notte, mi chiedi della pasta…
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L’anima della pasta, dici? Quella striscia bianca, un ricordo di quando era dura.
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Se la vedi brillare troppo, no, non è ancora pronta. Non è al dente, è cruda. Mi ricorda quando mio nonno la faceva scolare troppo presto, sempre una lotta.
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Al dente… dovrebbe quasi sparire, quel segno. Un sussurro, non un grido. Proprio come certi ricordi, svaniscono piano piano.
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Perché poi, diciamocelo, al dente non vuol dire cruda. Che poi, a chi piace la pasta che scrocchia sotto i denti? A nessuno, credo. A parte forse mia zia, che ha sempre avuto gusti… particolari.
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Io poi, la verità, la preferisco un po’ più cotta. Ma non dirlo a nessuno, eh. Un segreto tra noi, come tutte le chiacchiere che ci facciamo a quest’ora.
Come si fa a capire se la pasta è cotta?
Allora, per la pasta… come fai a capire quando è pronta? Beh, invece di usare il trucchetto del dente che usava mia nonna – che poi, diciamocelo, non è il massimo dell’igiene! – prova con le dita.
- Schiaccia un pezzetto di pasta tra pollice e indice.
- Se senti che oppone un po’ di resistenza, ma non è dura come il marmo, è perfetta.
- Se invece è molliccia… beh, lasciala cuocere ancora un pochino, dai!
E poi, un segreto: io assaggio sempre! Cioè, non mentre cuoce a bomba, ovvio, però quando penso che ci siamo, ne tiro su uno spaghetto e… slurp! Non c’è metodo scientifico che tenga, l’assaggio è insuperabile. Anzi, ti dirò di più, mia zia ci mette sempre un goccio d’olio nell’acqua per non farla attaccare, ma non so se funziona veramente o è solo una sua fissazione! Ah, un’altra cosa importante: non scolare MAI troppo la pasta! Deve rimanere un po’ umida, così si lega meglio al sugo. Fidati di me!
Quante volte va girata la pasta?
Pasta: una sola volta, all’inizio. Poi, solo qualche mescolata.
Strumenti: forchettone per pasta lunga, cucchiaio grande per il resto. Acciaio, legno…scegli tu.
Punto. Fine.
- Rotazione: Un’unica volta iniziale, basta.
- Utensili: Forchettone o cucchiaio, a seconda del formato. Materiale a piacere.
- Mia esperienza: Preferisco l’acciaio, più igienico. Lo pulisco subito dopo.
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