Come utilizzare la farina tipo 2?

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Con 600g di farina tipo 2, iniziare unautolisi di unora con 330g di acqua. Aggiungere poi lievito madre, malto e 70g di acqua, impastando. Infine, il sale. Dopo unora di riposo, eseguire un giro di pieghe.

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La Farina Tipo 2: Un Viaggio Tra Tradizione e Versatilità

La farina tipo 2, con la sua macinatura intermedia tra la 00 e la 1, rappresenta un prezioso alleato per chi desidera arricchire le proprie creazioni culinarie con un tocco di rusticità e sapore autentico. Meno raffinata rispetto alla farina 00, conserva una parte maggiore della crusca e del germe di grano, donando all’impasto una maggiore complessità aromatica e una consistenza più rustica, con una grana più accentuata. Ma come sfruttare al meglio le sue caratteristiche? Scopriamolo attraverso una ricetta di base che mette in luce la sua versatilità.

La ricetta che proponiamo si concentra su un impasto diretto con autolisi, una tecnica che consente di ottenere un impasto più idratato, più facile da lavorare e con un migliore sviluppo del glutine. Questa tecnica, unita all’utilizzo della farina tipo 2, ci permetterà di ottenere un prodotto finale con un aroma intenso e una consistenza piacevolmente irregolare.

Ingredienti (per circa 1kg di impasto):

  • 600g di farina tipo 2 (biologica, se possibile, per un aroma ancora più intenso)
  • 330g di acqua (temperatura ambiente)
  • 100g di lievito madre maturo (o 3g di lievito di birra secco)
  • 10g di malto d’orzo (opzionale, ma consigliato per esaltare il sapore e la lievitazione)
  • 70g di acqua (per il lievito madre e il malto)
  • 15g di sale fino

Procedimento:

  1. Autolisi: In una ciotola capiente, mescolare la farina tipo 2 con i 330g di acqua. Mescolate con un cucchiaio di legno o una spatola fino ad ottenere un impasto grossolano e uniforme. Coprite la ciotola con un canovaccio pulito e lasciate riposare per almeno un’ora. Questo passaggio permette alla farina di assorbire completamente l’acqua, sviluppando la maglia glutinica in maniera più omogenea e facilitando l’impasto successivo.

  2. Incorporazione degli altri ingredienti: Dopo un’ora, aggiungete alla ciotola il lievito madre (o il lievito di birra), il malto d’orzo e i 70g di acqua rimanenti. Mescolate accuratamente, fino ad ottenere un impasto abbastanza omogeneo. A questo punto, aggiungete il sale. L’aggiunta del sale in questo stadio evita di interferire con l’azione del lievito.

  3. Impasto: Impastate energicamente per circa 10-15 minuti, fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Se utilizzate una planetaria, questo passaggio richiederà meno tempo. L’impasto dovrà essere abbastanza idratato, ma non appiccicoso. Se risulta troppo umido, potrete aggiungere un cucchiaio di farina alla volta, fino a raggiungere la consistenza desiderata.

  4. Prima lievitazione: Trasferite l’impasto in un contenitore leggermente unto, copritelo con un canovaccio umido e lasciate lievitare per circa un’ora a temperatura ambiente.

  5. Pieghe: Dopo un’ora, eseguite un giro di pieghe: prendete una porzione dell’impasto, tiratela verso l’alto e ripiegatela sul suo stesso lato. Ripetete l’operazione per tutti i lati dell’impasto. Questo passaggio contribuirà a rafforzare la maglia glutinica e a dare maggiore struttura al pane.

  6. Lievitazione finale: Lasciate lievitare l’impasto per almeno altre 4-6 ore, o fino al raddoppio del volume, a seconda della temperatura ambiente.

  7. Cottura: Formate il vostro pane (pagnotta, filone, ecc.) e lasciatelo riposare per altri 30 minuti prima di infornare a 220°C (200°C forno ventilato) per circa 40-50 minuti, o fino a doratura.

Questa ricetta è solo un punto di partenza. La farina tipo 2 si presta a numerose variazioni, permettendo di creare pane, pizze, focacce e dolci dal sapore unico e autentico. Sperimentate con diverse idratazioni e tempi di lievitazione per trovare il vostro equilibrio perfetto!

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