Cosa si mangia da Cannavacciuolo?

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Nel ristorante di Antonino Cannavacciuolo si possono gustare piatti iconici del suo percorso culinario, come gli Scampi di Sicilia alla pizzaiola con acqua di polpo e la Linguina di Gragnano con calamaretti e salsa al pane di segale, parte del menù Dal Sud al Nord. La triglia con zucchine alla scapece e provola affumicata completa lesperienza.

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Oltre il Televisivo: Un Viaggio Gastronomico nel Mondo di Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo. Il nome evoca immediatamente immagini di cucina mediterranea vibrante, di piatti dai colori intensi e sapori decisi, di un’energia contagiosa che traspare sia dallo schermo televisivo che, ancor più, dalle sue creazioni. Ma cosa significa, concretamente, “mangiare da Cannavacciuolo”? Significa molto più di un semplice pasto; significa intraprendere un viaggio sensoriale, un percorso culinario che celebra la tradizione reinterpretata con la maestria di un artista.

Non si tratta solo di gustare piatti, ma di vivere un’esperienza. Il menù, costantemente aggiornato per riflettere la stagionalità degli ingredienti e l’ispirazione dello chef, offre un’immersione profonda nell’anima gastronomica di Cannavacciuolo, un’esplorazione che spazia dalla sua amata Campania al resto d’Italia. L’approccio, rigoroso nella scelta delle materie prime, è allo stesso tempo audace nella sperimentazione.

Uno sguardo al suo percorso, concretizzato in alcuni piatti iconici, illumina questa filosofia. Gli Scampi di Sicilia alla pizzaiola con acqua di polpo, ad esempio, rappresentano un’esplosione di sapori mediterranei. La dolcezza degli scampi incontra la sapidità del pomodoro, il tutto arricchito dalla complessità saporita e delicatamente marina dell’acqua di polpo, un’aggiunta che dona profondità e una sorprendente leggerezza al piatto. Questo connubio di tradizionalità e innovazione è il marchio di fabbrica di Cannavacciuolo.

La Linguina di Gragnano con calamaretti e salsa al pane di segale, parte del significativo “menù Dal Sud al Nord”, testimonia la capacità dello chef di fondere sapientemente le diverse tradizioni culinarie italiane. La pasta pregiata, simbolo della pasta artigianale campana, si sposa perfettamente con la freschezza dei calamaretti e con la consistenza inaspettata e aromatica della salsa al pane di segale, che aggiunge un tocco rustico e raffinato. Qui, l’attenzione al dettaglio, alla qualità degli ingredienti, è palpabile in ogni boccone.

La Triglia con zucchine alla scapece e provola affumicata completa il quadro, offrendo un’armonia di sapori e consistenze. La delicatezza della triglia viene esaltata dalla sapidità delle zucchine alla scapece, un’antica tecnica di conservazione che ne preserva il sapore e la croccantezza, mentre la provola affumicata dona una nota decisiva, complessa e sapida, creando un contrappunto perfetto.

Mangiare da Cannavacciuolo, dunque, significa più che gustare un pasto: è un’esperienza immersiva, un viaggio sensoriale attraverso la cultura gastronomica italiana, reinterpretata con creatività, passione e una profonda conoscenza del territorio e delle sue tradizioni. È un’esperienza che rimane impressa nella memoria, non solo per i sapori, ma per l’emozione di aver partecipato a un’opera d’arte culinaria.