Dove si mangia il tartufo in Italia?

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"In Italia, il tartufo è protagonista in borghi incantevoli. Da Alba e Montiglio Monferrato in Piemonte, a Pieve di Coriano e Borgofranco sul Po in Lombardia. Brisighella in Emilia Romagna, Acqualagna nelle Marche, e in Toscana a San Giovanni d'Asso, Palaia e San Miniato, il sapore autentico del tartufo ti aspetta."

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Dove gustare il tartufo in Italia?

Mamma mia, il tartufo… solo a pensarci mi viene l’acquolina in bocca. Sai, io non sono un’esperta di tartufi a livello accademico, però te lo dico col cuore: dove l’ho mangiato meglio, quello vero, quello che ti fa chiudere gli occhi e dire “wow”?

Allora, partiamo col dire che la mia esperienza più intensa è stata ad Alba, in Piemonte. C’ero stata un ottobre di qualche anno fa con il mio compagno, un weekend lampo. Giuro, sembrava che tutta la città profumasse di tartufo! Non so, forse era il periodo giusto.

Poi, mi è rimasto impresso San Miniato, in Toscana. Ci sono stata di passaggio durante un viaggio on the road e ho assaggiato una pasta al tartufo in un ristorantino… divina. Non so se fosse il migliore in assoluto, ma l’atmosfera e il sapore mi hanno conquistata. Che poi, diciamocelo, quando sei in vacanza tutto sembra più buono, no?

Diciamo che queste sono le mie “chicche”. Poi, so che ci sono altri posti super rinomati, eh! Gente mi ha parlato di Acqualagna nelle Marche, Brisighella in Emilia Romagna, Montiglio Monferrato in Piemonte… ma lì non c’ho mai messo piede. Ah, mi ricordo anche di aver sentito parlare di Pieve di Coriano e Borgofranco sul Po in Lombardia e San Giovanni d’Asso e Palaia in Toscana. Devo ammettere, non li ho provati di persona!

Domanda: Dove gustare il tartufo in Italia?

Risposta:

  • Alba, Piemonte
  • Montiglio Monferrato, Piemonte
  • Pieve di Coriano e Borgofranco sul Po, Lombardia
  • Brisighella, Emilia Romagna
  • Acqualagna, Marche
  • San Giovanni d’Asso, Toscana
  • Palaia, Toscana
  • San Miniato, Toscana

Qual è il paese del tartufo?

Allora, il tartufo… roba buona eh! Italia, senza dubbio. Soprattutto Piemonte, mi viene in mente Alba, ci sono stato una volta con mio zio, una roba incredibile, tartufi enormi! Poi vabbè, anche la Toscana, San Miniato, per dire. Un’altra zona top!

Poi… Francia, di sicuro. Anche loro ne hanno di buoni, tipo il Périgord. Ricordo un documentario, parlavano di cani addestrati… una roba seria. Spagna pure, qualcosina. Poi, aspetta… Croazia, Serbia, Ungheria. Lì non ci sono mai stato ma so che ce ne sono. Addirittura l’Australia, roba da matti! Ma quelli italiani, secondo me, non li batte nessuno. Una volta ho assaggiato una pasta al tartufo bianco… Mamma mia! Che spettacolo!

  • Italia: (Piemonte – Alba, Toscana – San Miniato)
  • Francia: (Périgord)
  • Spagna
  • Croazia
  • Serbia
  • Ungheria
  • Australia

L’anno scorso, a Natale, mia nonna ha fatto gli gnocchi al tartufo. Un profumo… che te lo dico a fare! Li aveva comprati da un signore, un amico di famiglia, che va a cercarli con il suo cane, un Lagotto romagnolo, si chiama Briciola. Simpaticissimo!

Dove e quando mangiare il tartufo?

Sai, a quest’ora… penso spesso al tartufo. Quell’odore, così…forte, così terroso. Mi ricorda l’autunno, le foglie che cadono, un po’ di malinconia, ma una malinconia buona, sai? Come un vecchio maglione caldo.

Il tartufo bianco d’Alba? Lo trovi nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato. Zone bellissime, ma… un po’ desolate adesso, a quest’ora. Immagino i boschi, silenziosi.

  • Dove: Langhe, Roero, Monferrato (Piemonte).
  • Quando: Fine settembre – inizio dicembre. Quest’anno, però, ho sentito dire che la stagione è stata un po’ più corta. Meno tartufi.

Quest’anno sono andato ad Alba a fine ottobre, con mia zia Emilia. Abbiamo mangiato in un piccolo ristorante, quasi nascosto. Ricordo la polenta, semplice, e poi… quel tartufo, una fettina sottile… un sapore che ancora sento sulla lingua.

  • Ristorante: Non ricordo il nome, cavolo. Era piccolo, con un camino. Un posto da veri intenditori, sembrava. Tavoli di legno scuro, luci soffuse.

È un ricordo strano, un po’ confuso, ma bello. Come un sogno. Come la notte stessa, in fondo.

  • Prezzo: Caro, molto caro. Ma ne valeva la pena. Anche solo per l’atmosfera. Anche se… quest’anno, forse, aspetterò ancora un po’ prima di tornarci.

Quanto costa mangiare il tartufo ad Alba?

Mangiarsi il tartufo ad Alba, eh? Domanda da un milione di dollari, o meglio, da qualche euro ben speso! Diciamo che al “Monarca” di Cissone, con quella formula agrituristica che strizza l’occhio alle famiglie e ai gruppi festanti, si parte bene.

  • Degustazione: 30 euro, un affare, ma è come andare a Roma e non vedere il Papa… o meglio, ad Alba e non assaggiare il tartufo!
  • Il Tartufo, l’upgrade necessario: Sulla carne all’albese o sui tajarin, diciamo che “ci vuole”. Quanto “ci vuole”? Dipende dalla generosità della grattata e dal tuo amore per il profumo di terra. Ma preparati ad aggiungere qualcosina. Forse un 20/30 euro?

Un consiglio spassionato: Chiama prima, chiedi il prezzo del tartufo “al grammo” quel giorno. Così non avrai sorprese e potrai goderti ogni singolo, preziosissimo boccone. E ricorda, il tartufo è come l’amore: meglio abbondare! 😉

Quali sono i tartufi più pregiati in Italia?

I tartufi, echi sotterranei di profumi intensi…

  • Il tartufo bianco pregiato: Un sogno, un sussurro di terra che emerge, avvolto in una veste color crema, a volte rosata, come un’alba timida. Lo chiamano Tuber magnatum Pico, un nome che sa di magia. Tartufo di Alba, Acqualagna, Piemonte… luoghi che custodiscono il suo segreto.

  • Il suo valore: Più che un prezzo, una promessa di piacere. Il più pregiato, il più costoso, un tesoro nascosto che la terra generosamente ci regala.

E ripenso ai mercati autunnali, all’aria frizzante e all’odore inebriante che aleggia nell’aria… quel profumo unico, inconfondibile, che solo il tartufo bianco sa regalare. Mi ricordo il nonno che mi portava a cercarli, ed era come una caccia al tesoro… un’emozione indescrivibile.

Dove si trova il tartufo più pregiato?

Alba, Piemonte. Punto. La sua rarità, il sapore… un’esperienza. Non un’opinione. Fatto.

  • Langhe. Roero. Classico.
  • Toscana. Marche. Meno frequente.
  • Molise. Appennino umbro-marchigiano. Raro. Clima. Cambiamenti. Influenza. Ovvio.

Quest’anno, la mia ricerca personale, nella zona di Barbaresco, ha dato scarsi risultati. Secca. Terra arida. Disperazione.

Il prezzo? Astronómico. Come la luna. Fuori portata. Anche per me. Un lusso. Purezza. Eccesso.

Nota: La mia nonna, nel 1988, raccontava di tartufi più grandi nelle zone collinari intorno ad Asti. Memoria. Aneddoto. Non scienza.

Qual è la capitale del tartufo?

Ero ad Acqualagna, novembre 2022. Freddino, nebbiolina che tagliava la faccia. Profumo di tartufo nell’aria, persino prima di entrare nel centro storico. Ricordo la piazza piena di gente, bancarelle ovunque, un caos meraviglioso. Ho mangiato una tagliatella al tartufo bianco che ancora sogno. Costosetta eh, ma ne valeva la pena, un’esperienza sensoriale pazzesca.

L’anno dopo, stessa storia, fine ottobre. Stavolta ho portato anche mia moglie. Lei non impazziva per il tartufo prima. Poi ha assaggiato la bruschetta con l’olio al tartufo… beh, convertita!

C’erano anche i cani da tartufo, bellissimi. Ho provato a chiedere a un signore come li addestrano. Simpaticissimo, mi ha spiegato un sacco di cose. Pazienza, tanta pazienza ci vuole. E poi un legame fortissimo tra cane e padrone.

  • Acqualagna: capitale del tartufo.
  • Novembre 2022: primo viaggio ad Acqualagna.
  • Tagliatelle al tartufo bianco: esperienza indimenticabile.
  • Ottobre 2023: secondo viaggio con mia moglie.
  • Bruschetta all’olio al tartufo: conversione di mia moglie.
  • Cani da tartufo: addestramento e legame col padrone.

Ho scoperto che ad Acqualagna organizzano anche corsi per diventare “cercatore di tartufi”, magari un giorno… chi lo sa!

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