Il pesto può essere consumato nella dieta?

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Il pesto può far parte di una dieta, ma con accortezza. Meglio optare per una preparazione fatta in casa, così da regolare la quantità di olio e formaggio, ingredienti che contribuiscono significativamente al contenuto calorico. Un consumo moderato è quindi consigliabile.

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Pesto a Dieta: Amico o Nemico della Linea?

Il profumo inebriante del basilico fresco, l’aglio che solletica il palato, i pinoli che croccanteggiano sotto i denti: il pesto è un’esplosione di sapori che evoca la Liguria e le sue tradizioni culinarie. Ma, per chi è attento alla linea o segue una dieta specifica, sorge spontanea la domanda: il pesto può rientrare in un regime alimentare controllato?

La risposta, come spesso accade quando si parla di alimentazione, è: dipende. Dipende da come e quanto lo consumiamo. Il pesto, nella sua ricetta tradizionale, è un concentrato di ingredienti gustosi, ma anche calorici. Olio extravergine d’oliva, parmigiano reggiano o pecorino, pinoli: tutti elementi ricchi di grassi, seppur “buoni” nel caso dell’olio, e calorie.

Tuttavia, non bisogna demonizzare il pesto. Consumarlo con criterio può, non solo essere concesso, ma addirittura portare benefici. Ecco alcuni punti chiave da tenere a mente:

1. L’importanza del “fatto in casa”: La chiave per un pesto “diet-friendly” risiede nella preparazione casalinga. Preparare il pesto con le proprie mani permette di controllare la quantità di ogni singolo ingrediente. Si può, ad esempio, ridurre la quantità di olio, sostituendola in parte con acqua di cottura della pasta per ottenere una consistenza cremosa. Si può optare per un formaggio meno grasso, come un parmigiano giovane o ricotta salata, o addirittura ridurre le dosi di formaggio in generale. La scelta di pinoli tostati e di alta qualità, usati con parsimonia, aggiungerà sapore senza appesantire troppo il piatto.

2. Moderazione, la parola d’ordine: Anche la porzione gioca un ruolo fondamentale. Non è necessario rinunciare completamente al gusto del pesto, basta utilizzarlo con parsimonia, magari come condimento per un piatto di pasta integrale, per un’insalata di farro o per insaporire verdure al vapore. Un cucchiaio o due di pesto possono essere sufficienti per dare sapore senza esagerare con le calorie.

3. Pesto alternativi e “light”: Oltre a modificare la ricetta tradizionale, si possono sperimentare varianti più leggere. Esistono, ad esempio, pesti a base di rucola, zucchine o pomodori secchi, che utilizzano una quantità inferiore di olio e formaggio. Si può anche provare a sostituire i pinoli con noci o mandorle, che apportano benefici nutrizionali differenti. L’utilizzo di erbe aromatiche alternative al basilico, come la menta o il prezzemolo, può creare pesti freschi e leggeri.

4. Abbinamenti intelligenti: Il pesto si sposa bene con diverse preparazioni. È ottimo su pasta integrale, gnocchi di patate, verdure grigliate, pane integrale tostato o come condimento per insalate. Evitare di abbinarlo a cibi già ricchi di grassi, come salse pesanti o formaggi filanti.

In conclusione, il pesto può assolutamente far parte di una dieta, a patto che venga consumato con moderazione e preparato con ingredienti di qualità, possibilmente in casa. Con un po’ di creatività e attenzione alle dosi, è possibile godere del suo sapore unico senza compromettere la linea. L’importante è ascoltare il proprio corpo e trovare il giusto equilibrio per un’alimentazione sana e gustosa.

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