Perché siamo tutti intolleranti al lattosio?

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La capacità di digerire il lattosio da adulti è un adattamento evolutivo relativamente recente. Lallevamento del bestiame, iniziato pochi millenni fa, ha favorito la selezione di geni che permettono la persistenza della lattasi, enzima necessario per digerire il lattosio.

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Il Paradosso del Lattosio: Perché l’Intolleranza è la Norma, non l’Eccezione

Viviamo in un mondo dove i latticini sono onnipresenti, dai caffè mattutini alle pizze fumanti. Eppure, ironicamente, la maggior parte dell’umanità è fisiologicamente predisposta a non digerire il lattosio da adulta. Sembra un paradosso, ma la chiave per comprenderlo risiede nell’evoluzione e nella nostra storia ancestrale.

L’intolleranza al lattosio non è una malattia, bensì la condizione umana “di default”. In sostanza, è la persistenza di un tratto genetico che ci ha permesso, da bambini, di nutrirci del latte materno, ricco di lattosio, uno zucchero complesso. La lattasi, l’enzima responsabile della sua scissione in zuccheri più semplici (glucosio e galattosio) facilmente assorbibili, è prodotta in abbondanza durante l’infanzia. Tuttavia, una volta svezzati, nella maggior parte delle popolazioni umane, la produzione di lattasi diminuisce drasticamente, rendendo difficile o impossibile la digestione del lattosio.

La capacità di digerire il lattosio anche in età adulta, nota come “persistenza della lattasi” o “tolleranza al lattosio”, è un’anomalia evolutiva. È un adattamento relativamente recente, emerso e diffusosi in alcune popolazioni in seguito all’addomesticamento del bestiame.

Circa 10.000 anni fa, l’uomo iniziò a dedicarsi all’allevamento. Questa rivoluzione agricola aprì nuove fonti di cibo, in particolare il latte animale. Ma il latte, ricco di lattosio, poteva essere sfruttato solo da chi aveva la capacità di digerirlo. Gli individui con una mutazione genetica che permetteva la persistenza della lattasi avevano un vantaggio selettivo: potevano alimentarsi e prosperare grazie al latte, soprattutto in periodi di carestia o in ambienti con poche altre fonti di cibo.

Di conseguenza, in alcune popolazioni europee, africane e mediorientali che praticavano l’allevamento, la mutazione genetica per la persistenza della lattasi si è diffusa rapidamente nel corso dei millenni. È interessante notare che la mutazione è comparsa in diverse regioni geografiche in modo indipendente, suggerendo una forte pressione selettiva.

Quindi, la ragione per cui molti di noi sono intolleranti al lattosio è che i nostri antenati non avevano bisogno di digerire il latte da adulti. La persistenza della lattasi è un’eccezione, un adattamento evolutivo specifico per alcune popolazioni che hanno beneficiato dell’allevamento. Non è un’imperfezione genetica, ma piuttosto la manifestazione di una storia evolutiva che ci ricorda come il nostro corpo si sia adattato a diversi stili di vita e fonti di cibo nel corso del tempo.

Oggi, la consapevolezza dell’intolleranza al lattosio è in aumento e l’industria alimentare offre una vasta gamma di alternative senza lattosio. Ma comprendere le radici evolutive di questa condizione ci permette di guardare oltre le etichette dei prodotti e di apprezzare la complessa interazione tra genetica, ambiente e cultura che ha plasmato la nostra capacità di digerire (o meno) un bicchiere di latte. L’intolleranza al lattosio non è un problema da risolvere, ma una testimonianza della straordinaria capacità dell’uomo di adattarsi e prosperare in un mondo in continua evoluzione.