Qual è la carne migliore in assoluto?

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La pregiata carne Wagyu giapponese, celebre per lintensa marezzatura che ne esalta sapore e consistenza, detiene attualmente il primato qualitativo. Tra le razze occidentali, lAberdeen Angus si distingue per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche.
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Il Sacro Graal della Carne: Un Viaggio tra Wagyu e Angus, e Oltre

Definire la “migliore carne in assoluto” è un’impresa ardua, simile a cercare il Santo Graal gastronomico. Dipende, infatti, da una moltitudine di fattori: palato personale, metodo di cottura, taglio scelto e, naturalmente, l’allevamento dell’animale. Tuttavia, due nomi svettano costantemente al vertice di qualsiasi classifica: il Wagyu giapponese e l’Aberdeen Angus scozzese. Rappresentano due filosofie di allevamento e due profili gustativi distinti, entrambi meritevoli di un’analisi approfondita.

Il Wagyu, con la sua leggendaria marezzatura – quell’intarsio di grasso intramuscolare che gli conferisce un aspetto quasi marmoreo – è un’esperienza sensoriale senza pari. Questa infiltrazione di grasso, ben oltre le proporzioni di qualsiasi altra razza, si scioglie in bocca durante la cottura, rilasciando un sapore ricco, intenso e incredibilmente delicato. La sua consistenza, tenera al punto da sciogliersi, è il risultato di un allevamento secolare che privilegia la qualità della vita dell’animale: massaggi, diete personalizzate a base di cereali e fieno di alta qualità, e un movimento libero contribuiscono a sviluppare una muscolatura particolarmente fine e permeata di grasso. Il prezzo elevato del Wagyu riflette non solo la sua rarità, ma anche l’impegno artigianale che sta dietro alla sua produzione.

Dall’altra parte del mondo, l’Aberdeen Angus, razza bovina scozzese, rappresenta un’eccellenza di tipo diverso. Meno costoso del Wagyu, l’Angus offre una carne dal sapore intenso e saporito, con una consistenza altrettanto tenera, anche se meno “fondente”. La sua marezzatura, pur presente, è meno accentuata rispetto al Wagyu, ma questo non ne pregiudica la qualità. La sua robustezza e la sua capacità di adattamento a diversi ambienti di allevamento hanno contribuito alla sua diffusione globale, rendendola più accessibile al consumatore medio. L’Angus, inoltre, presenta una maggiore varietà di tagli, offrendo un’ampia gamma di possibilità culinarie.

Ma oltre a questi due giganti, un mondo di altre razze merita attenzione. Il Kobe, una sottocategoria del Wagyu, vanta un’eccellenza ancora più raffinata, mentre razze come la Hereford e la Charolaise presentano caratteristiche organolettiche degne di nota. La “migliore carne” non è dunque un concetto assoluto, ma un viaggio di scoperta, un’esplorazione di sapori e consistenze che varia a seconda delle preferenze individuali e delle possibilità di accesso. In definitiva, la scelta della carne “migliore” è una questione di gusto personale, un piacere da assaporare e da condividere, che va oltre la semplice classificazione.