Qual è la migliore annata di Brunello di Montalcino?

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Il Brunello di Montalcino vanta annate memorabili. Il 1955 è celebrato come uneccellenza assoluta, arrivando a essere insignito del titolo di miglior vino del XX secolo. Anche il 1975 si distingue per vini dotati di notevole eleganza e profonda complessità, rendendola unaltra annata da ricordare per gli appassionati.

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Brunello di Montalcino: alla ricerca dell’annata perfetta, tra storia e mito

Il Brunello di Montalcino, re indiscusso dei vini toscani, è un vino che incarna la storia e il territorio di Montalcino, esprimendo in ogni sua goccia la complessità del Sangiovese Grosso. La sua longevità leggendaria rende la scelta dell’annata un’arte, un viaggio sensoriale attraverso decenni di evoluzione e cambiamento climatico. Ma esiste davvero “la” migliore annata di Brunello? La risposta è, come spesso accade nel mondo del vino, più complessa di quanto si possa immaginare.

Se dovessimo basarci esclusivamente sui riconoscimenti storici, il 1955 si ergerebbe incontrastato. Non a caso, è stata definita da molti la migliore annata del XX secolo, un vero e proprio mito che continua ad aleggiare tra i collezionisti e gli appassionati. I Brunello del ’55 sono bottiglie rare, preziose testimonianze di un’epoca passata, vini dalla struttura imponente e dall’eleganza senza tempo, capaci ancora oggi di sorprendere con la loro vivacità e complessità aromatica. Immaginate la potenza e la profondità di un Sangiovese che ha resistito per oltre sessant’anni, evolvendo in un caleidoscopio di profumi terziari, sentori di cuoio, tabacco, frutta sotto spirito e spezie orientali. Un’esperienza sensoriale unica, riservata a pochi fortunati.

Un’altra annata che merita un posto d’onore nella storia del Brunello è il 1975. Un’annata, questa, che si distingue per la sua eleganza e raffinatezza. Diversamente dalla potenza strutturale del ’55, il ’75 si presenta con una finezza aromatica e una bevibilità che lo rendono particolarmente affascinante. Si tratta di un Brunello che privilegia la complessità e l’equilibrio, con tannini setosi e una freschezza sorprendente. Un’annata che, sebbene non abbia raggiunto il mito del ’55, ha regalato vini di grande personalità, capaci di esprimere al meglio il terroir di Montalcino.

Tuttavia, focalizzarsi unicamente su queste due annate, pur leggendarie, sarebbe riduttivo. Il Brunello di Montalcino, come ogni grande vino, è fortemente influenzato dalle condizioni climatiche di ogni singola vendemmia. Anni più caldi e siccitosi producono vini più concentrati e potenti, mentre annate più fresche e piovose esaltano l’eleganza e la freschezza. Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico ha reso il panorama enologico ancora più dinamico, con annate calde che si susseguono con maggiore frequenza.

Quindi, qual è la “migliore” annata? La risposta è inevitabilmente soggettiva e dipende dal gusto personale. Chi preferisce la potenza e la struttura potrebbe orientarsi verso annate più calde come il 1997, il 2006 o il 2015, mentre chi cerca l’eleganza e la finezza potrebbe apprezzare maggiormente annate più fresche come il 1998, il 2004 o il 2010.

In conclusione, la ricerca dell’annata perfetta di Brunello di Montalcino è un viaggio affascinante attraverso la storia e il terroir di questa straordinaria denominazione. Piuttosto che concentrarsi su un’unica annata “migliore”, è più interessante esplorare le diverse espressioni del Sangiovese Grosso, lasciandosi guidare dal proprio gusto personale e dalle proprie emozioni. Ogni annata ha una storia da raccontare, un’anima da scoprire, e il vero piacere sta proprio nel lasciarsi sorprendere dalla magia del Brunello di Montalcino.

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