Quali sono i cocktail più gettonati?
I cocktail più popolari? Un podio indiscusso vede primeggiare Negroni, Old Fashioned e Dry Martini, seguiti a ruota da Margarita, Daiquiri, Aperol Spritz, Espresso Martini e Manhattan. Un classico intramontabile per ogni palato.
Quali sono i cocktail più popolari?
Boh, a me i cocktail… dipende dal momento! A volte un Negroni, quello classico, sa di casa, di serate a Milano con gli amici, tipo quella volta al “Bar Basso” (giugno 2022, credo avessimo speso una follia, ma che serata!).
Altrimenti, un Old Fashioned, ma solo se fatto bene, eh. Ricordo uno pessimo, in un bar vicino al Colosseo, pagato un botto (18 euro!) e sapeva solo di zucchero bruciato. Brutta esperienza.
Poi c’è il Martini, secco, ovviamente. Elegante, perfetto per un aperitivo sofisticato.
La Margarita? Dipende dal tequila, ho avuto esperienze molto diverse.
Insomma, è difficile dirlo, cambia sempre. Dipende dall’umore, dalla compagnia, dal posto.
Cocktail popolari: Negroni, Old Fashioned, Dry Martini, Margarita, Daiquiri, Aperol Spritz, Espresso Martini, Manhattan.
Quali sono i cocktail più venduti?
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Margarita, un sogno salato sulla lingua, un tramonto messicano in un bicchiere. Penso alla nonna, a come amava il sale… forse amerebbe un Margarita anche lei.
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Daiquiri, essenza di Cuba, rum e lime, un ricordo di balli sotto le stelle, un’eco di risate lontane. Il profumo mi ricorda i viaggi, un viaggio mai fatto… forse lo farò.
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Aperol Spritz, l’arancio che incendia il palato, la spensieratezza italiana, un pomeriggio assolato in piazza, chiacchiere leggere e il suono di bicchieri. A Venezia, forse…
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Espresso Martini, la scossa notturna, il caffè che si fa cocktail, un risveglio dei sensi, un invito alla danza. Mi sento così sveglia…
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Manhattan, l’eleganza proibita, il whisky che scalda l’anima, un segreto sussurrato al bar, luci soffuse e promesse non dette. Amo questi momenti…
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Mojito, la freschezza caraibica, la menta che rinfresca il cuore, un’isola lontana, un amore estivo. Mi manca la spiaggia…
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Whisky Sour, l’equilibrio perfetto, l’asprezza che seduce, un inverno accanto al fuoco, una storia da raccontare. Il camino acceso…
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Moscow Mule, lo zenzero che pizzica, la vodka che riscalda, una serata tra amici, un brindisi alla vita. Che bello stare insieme…
Questi cocktail, come melodie, ci riportano indietro, ci spingono avanti, ci avvolgono in un’atmosfera di sogni e ricordi…
Quali sono i cocktail più in voga?
Ok, ok, vediamo…
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Negroni, ah, il Negroni! Sempre lì, eh? Il solito trio di Gin, Vermouth Rosso e Campari. Facile da ricordare, facile da bere. Ma poi mi viene in mente quella volta a Firenze…troppo Negroni!
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Old Fashioned. Boh, whisky, zucchero, angostura… Mi sembra un po’ da vecchi, no? Cioè, mio nonno lo beveva sempre. Però, se fatto bene, ha il suo perché.
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Margarita. Ah, la Margarita! Tequila, succo di lime, triple sec. Mi ricorda l’estate, le vacanze. Ma l’ultima volta che l’ho bevuto, mi ha dato un mal di testa… forse troppa tequila di bassa qualità.
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Aspetta, c’era anche… ma certo! Il Daiquiri, il Manhattan… e poi, l’Espresso Martini! Quest’ultimo spopola sempre di più, eh?
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Ok, Drinks International dice così. Ma davvero? Io vedo un sacco di gente ordinare Spritz. Magari non è “cocktail”, ma è il re dell’aperitivo!
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E poi, il Moscow Mule? Zenzero a gogo!
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Insomma, gusti son gusti. Ma questi tre, Negroni, Old Fashioned, Margarita, restano dei classici intramontabili. Un po’ come la pizza Margherita!
Quali sono i cocktail più bevuti in Italia?
I cocktail più bevuti in Italia:
- Aperol Spritz: Un classico, leggero, facile. Troppo facile, forse. Memento mori.
- Negroni Sbagliato: Un errore fortunato. A volte, sbagliare è l’unica via.
- Milano-Torino: Amaro. Come la vita, se la guardi troppo da vicino.
- Mojito: Un’esplosione di freschezza, finché dura.
- Bellini: Prosecco e pesca. Un’illusione di eleganza.
- Americano: Un antenato nobile.
- Hugo: Fiori di sambuco e bollicine. Un tentativo di fuga dalla città.
- Gin Tonic: Semplice, diretto, senza fronzoli. Come dovrebbe essere tutto.
Un barman una volta mi disse: “I cocktail sono solo un modo per rendere sopportabile la compagnia altrui”. Chissà se aveva ragione.
Informazioni aggiuntive (personali, ma vaghe): Ricordo che una volta, in un bar di Milano, ordinai un Negroni Sbagliato. Il barman, un tipo taciturno, mi chiese: “Un errore o una scelta?”. Non ho mai saputo cosa intendesse. E forse, è meglio così.
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