Quanto passato di verdura si può mangiare?

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Iniziare lo svezzamento con 20 grammi di passato di verdura cotto nel brodo, incorporandolo nelle pappe fin dal primo pasto. Questa quantità va mantenuta anche introducendo la seconda pappa serale.

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20 grammi di passato: il primo passo nello svezzamento

Lo svezzamento, quel delicato passaggio dal latte materno o formula ad alimenti solidi, è un momento cruciale nella crescita del bambino. Tra le prime esperienze gustative del piccolo, il passato di verdura occupa un posto d’onore, aprendo le porte ad un mondo di sapori e nutrienti. Ma quanta verdura offrire inizialmente al nostro piccolo esploratore culinario?

Le linee guida generali suggeriscono di iniziare con 20 grammi di passato di verdura cotto, una quantità apparentemente modesta ma perfetta per abituare il palato del neonato a consistenze e gusti nuovi. È importante sottolineare che questi 20 grammi si riferiscono al peso della verdura già cotta e frullata, non alla verdura cruda. La cottura, preferibilmente al vapore o in poca acqua, preserva al meglio le vitamine e i sali minerali, mentre il brodo vegetale, utilizzato per la cottura, aggiunge ulteriore sapore e nutrimento.

L’introduzione del passato di verdura, in genere a base di carote, patate e zucchine, avviene solitamente intorno al sesto mese di vita, come indicato dal pediatra. Questa piccola porzione, pari a circa due cucchiai, va incorporata nella pappa, che può essere a base di latte materno o formula, fin dal primo pasto dello svezzamento. La quantità di 20 grammi va mantenuta anche con l’introduzione della seconda pappa, generalmente serale.

L’obiettivo iniziale non è tanto saziare il bambino, quanto introdurlo gradualmente a nuovi alimenti, permettendogli di familiarizzare con sapori e consistenze diverse. Osservando attentamente le reazioni del piccolo, si potrà poi aumentare progressivamente la quantità di passato di verdura nelle settimane successive, seguendo sempre le indicazioni del pediatra e introducendo gradualmente nuove verdure.

Ricordiamo che lo svezzamento è un percorso individuale e ogni bambino ha i suoi tempi. Pazienza, osservazione e un dialogo costante con il pediatra sono gli ingredienti fondamentali per accompagnare il piccolo in questa importante fase di crescita. Non focalizziamoci sulla quantità consumata inizialmente, ma sulla qualità dell’esperienza: un approccio sereno e positivo renderà lo svezzamento un momento piacevole e di scoperta sia per il bambino che per i genitori.