Cosa succede se vivo in una casa senza abitabilità?
Vivere nell’illegalità: le conseguenze di abitare in una casa senza abitabilità
Avere un tetto sopra la testa è un bisogno primario, ma non sempre la soluzione abitativa trovata rispetta le norme di legge. Molti si trovano a vivere in case sprovviste di abitabilità, una condizione che, pur non impedendo la residenza anagrafica, comporta una serie di conseguenze, spesso sottovalutate, con ricadute sia sul proprietario che sull’occupante.
L’abitabilità di un immobile, a differenza della semplice agibilità, certifica la conformità dell’edificio ai requisiti minimi di sicurezza, igiene e salubrità necessari per garantire un soggiorno dignitoso e privo di rischi per la salute degli abitanti. La mancanza di questo certificato, dunque, significa che l’immobile presenta delle carenze strutturali, impiantistiche o igienico-sanitarie che lo rendono potenzialmente pericoloso o insalubre.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la residenza anagrafica in una casa priva di abitabilità non viene impedita dal Comune. La legge, infatti, non prevede il divieto di residenza in sé, ma si concentra sulla sanzione amministrativa a carico del proprietario dell’immobile. Questo significa che chi risiede in una casa non abitabile non subisce direttamente una penalizzazione, ma il proprietario si espone a pesanti multe e a possibili ordini di ripristino della conformità alle norme. L’entità delle sanzioni varia a seconda della gravità delle irregolarità riscontrate e delle normative locali.
Tuttavia, la mancanza di abitabilità rappresenta un rischio significativo per l’inquilino. In caso di incidente o di problemi di salute collegati alle condizioni precarie dell’immobile, le compagnie assicurative potrebbero rifiutare il risarcimento o applicare delle franchigie maggiori. Inoltre, in caso di vendita o locazione futura dell’immobile, la mancanza di abitabilità rappresenta un ostacolo significativo, deprezzando il valore dell’immobile e rendendo difficoltosa la compravendita.
Oltre alle sanzioni amministrative, il proprietario si espone anche a responsabilità civili e penali qualora si verificassero incidenti o danni alla salute degli occupanti, derivanti dalle carenze strutturali o impiantistiche dell’edificio. In tali situazioni, la responsabilità del proprietario potrebbe essere accertata in sede giudiziaria.
In conclusione, vivere in una casa sprovvista di abitabilità non è una soluzione priva di conseguenze. Seppur la residenza non sia direttamente impedita, la situazione espone il proprietario a pesanti sanzioni amministrative, civili e persino penali, mentre l’inquilino corre rischi significativi in termini di sicurezza e tutela assicurativa. Prima di prendere qualsiasi decisione abitativa, dunque, è fondamentale accertarsi della presenza del certificato di abitabilità, evitando così di incorrere in spiacevoli e potenzialmente pericolose situazioni. Ricorrere a professionisti qualificati per verificare lo stato dell’immobile e per ottenere i permessi necessari è sempre la scelta più saggia e sicura.
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