Quanto costa registrare un contratto di affitto a canone concordato?

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Limposta di registro per i contratti di locazione a canone concordato è pari al 2% del 70% del canone annuo. A questo si aggiungono le spese del CAF, variabili a seconda della struttura.

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Il costo nascosto dell’affitto concordato: oltre la leggenda del risparmio

L’affitto concordato è spesso presentato come la soluzione ideale per chi cerca un’abitazione a un prezzo accessibile. Si risparmia rispetto al libero mercato, questo è vero. Ma la convenienza di un canone inferiore si scontra spesso con una verità meno pubblicizzata: il costo della registrazione del contratto. Mentre il risparmio sul canone mensile è evidente, le spese accessorie, in particolare quelle per l’imposta di registro, possono rappresentare una sorpresa non indifferente per l’inquilino.

La legislazione prevede che l’imposta di registro per un contratto di locazione a canone concordato sia calcolata sul 70% del canone annuo, applicandovi poi un’aliquota del 2%. Questa formula, apparentemente semplice, nasconde una complessità che va ben oltre il mero calcolo matematico.

Ad esempio, un appartamento con un canone annuo di € 8.400 (circa €700 mensili) vedrebbe un’imposta di registro pari a € 117,60 (2% di € 5.880, ovvero il 70% di € 8.400). Sembra una cifra modesta. Tuttavia, questa cifra è solo la punta dell’iceberg.

Infatti, a questa cifra va aggiunto il costo del servizio offerto dal CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o da un commercialista per la compilazione e la presentazione della documentazione necessaria all’Agenzia delle Entrate. Qui la variabilità è significativa. I prezzi dei CAF variano a seconda della loro ubicazione geografica, della complessità del contratto e dei servizi aggiuntivi offerti. Mentre alcuni CAF applicano tariffe fisse, altri potrebbero optare per un calcolo basato sul canone d’affitto, con un conseguente aumento del costo complessivo per locazioni di importo maggiore. Si stima che il costo per la gestione burocratica possa oscillare tra i 50 e i 150 euro, a seconda del caso.

Pertanto, il costo totale per registrare un contratto di locazione a canone concordato, includendo sia l’imposta di registro che le spese del CAF, potrebbe variare considerevolmente, superando a volte i 200 euro. È quindi fondamentale informarsi preventivamente presso diversi CAF per confrontare le offerte e scegliere quella più conveniente.

In conclusione, mentre il risparmio offerto dal canone concordato rispetto al libero mercato è indiscutibile, è necessario tenere in considerazione anche le spese di registrazione del contratto, che non sono trascurabili e possono variare sensibilmente. Una corretta valutazione dei costi totali, comprese le spese accessorie, è fondamentale per una scelta consapevole e per evitare spiacevoli sorprese una volta firmato il contratto. La trasparenza e l’informazione preventiva sono le armi migliori per affrontare questo aspetto spesso sottovalutato dell’affitto concordato.