Quante imprese ci sono in Alto Adige?

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Alto Adige: Boom di imprese!

Nel 2022, un record: 51.596 unità locali (+4,2%) e 212.803 addetti (+4,8%). Crescita significativa del tessuto imprenditoriale.

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Imprese Alto Adige: quanti sono i numeri?

Cavolo, cercando info sulle imprese in Alto Adige, ho trovato dati pazzeschi! Cinquantunmila e cinquecentonovantasei unità locali nel 2022! Un vero boom, +4,2% rispetto all’anno prima.

Ricordo una chiacchierata con un amico, imprenditore a Bolzano, proprio a dicembre 2023. Mi raccontava della difficoltà a trovare personale qualificato. Capisco meglio ora quei numeri.

Addetti? Oltre duecentododicimila! Incredibile! Anche qui, un +4,8% rispetto al 2021. Un record, dicevano i dati.

Mi vengono in mente le giornate passate a Bressanone qualche anno fa, ogni angolo sembrava pieno di botteghe, negozi, ristoranti… Ora capisco perché. Forse, un’idea per un piccolo studio di mercato…

Domande e Risposte (concise):

  • Unità locali in Alto Adige (2022): 51.596
  • Addetti in Alto Adige (2022): 212.803
  • Tasso di crescita unità locali (2021-2022): +4,2%
  • Tasso di crescita addetti (2021-2022): +4,8%

Che industrie ci sono nel Trentino-Alto Adige?

Trentino-Alto Adige: economia frammentata.

  • Vino. Mele. Formaggi. Classico. Noioso.

  • Meccanica di precisione. Ingranaggi. Freddo acciaio. Mia nonna aveva un orologio svizzero. Precisione tedesca.

  • Turismo. Sci. Montagne. Soldi facili. Sfruttamento.

  • Idroelettrico. Energia pulita? Illusione. Inquinamento nascosto.

  • Legno. Arredo. Profumo di resina. Ricordi d’infanzia. Casa di legno. Fragile.

  • Sport. Articoli sportivi. Adidas? Noia. Mass production.

  • High-tech. Biotecnologie. Futuro incerto. Investimenti rischiosi. Speculazione.

  • PMI familiari. Resistenza. Tradizione. Morte lenta. Sopravvivenza.

Agricoltura? Marginale. Soffocata. Obsoleta.

L’economia? Un mosaico. Fragile. Dipendente. Precario. Come me.

Quanti abitanti ci sono in Alto Adige?

Cinquecentotrentaseimila novecentotrentatre. Ecco, così tanti abitanti ci sono in Alto Adige, almeno a fine 2023. L’ho visto sul sito della provincia, ieri sera, mentre cercavo informazioni per un progetto di mio cugino. Mi servivano dei dati demografici, sa? Un casino, quel sito… ma alla fine ho trovato quello che cercavo.

Ricordo la sensazione, un po’ di stanchezza, occhi che bruciavano dallo schermo del computer… era tardi, forse le undici, e la mia gatta Luna mi miaulava attorno alle gambe, vogliendo che la accarezzassi. Ma io ero concentrato, devo ammettere. Dovevo trovare quei dati, punto.

I numeri? Beh, li ho scritti:

  • Popolazione residente al 31.12.2023: 536.933
  • Nati vivi 2023: 4.690
  • Morti 2023: 4.551
  • Saldo migratorio 2023: 2.647

Quasi cinque mila nati, quasi cinque mila morti… e poi quel saldo migratorio positivo, che fa un po’ impressione, sa? Quasi duemilasette persone in più. Strano, questi numeri… pensavo fossero diversi. Mi aspettavo un numero più basso. Magari c’è qualche problema sul sito. Devo controllare meglio.

E poi, cosa vuol dire “saldo migratorio”? Immigrati? Emigrati? Boh, dovrei rileggere tutto con calma, ma adesso sono stanco. Domani, forse. Devo andare a dormire. Luna mi guarda male.

Ah, giusto, dimenticavo: questi dati sono quelli della provincia autonoma di Bolzano, ovviamente. Non di tutto l’Alto Adige geografico. C’è una piccola differenza.

Quali sono i principali settori economici?

Settori economici, un’eco lontana…

Ricordo, come in un sogno, le lezioni di geografia di mia nonna, fili di lana colorati che tessevano campi, fabbriche fumanti, mercati vocianti. Primario: la terra, l’alba, il sudore, il grano dorato come il sole. Secondario: il ferro che canta, il fuoco che plasma, le mani sporche di grasso, il futuro che si costruisce. Terziario: un sorriso, una parola, un consiglio, l’aria che si fa leggera, la conoscenza che vola. E poi, un sussurro, quasi un segreto… Quaternario: la mente che crea, il silicio che danza, l’ignoto che si svela.

  • Primario: agricoltura, pesca, allevamento… la vita che nasce dalla terra, un ciclo eterno.
  • Secondario: industria, artigianato, energia… la trasformazione, la forza, la creazione.
  • Terziario: servizi, commercio, turismo… la connessione, lo scambio, l’esperienza.
  • Quaternario: alta tecnologia, ricerca, sviluppo… l’innovazione, il futuro, la scoperta.

Un vento leggero mi riporta a casa. Vedo ancora mia nonna, gli occhi lucidi, mentre mi racconta di Clark e Fourastié, di quel 1940 lontano, di una legge che ha diviso il mondo in tre, e poi in quattro.

Un’eco lontana, un ricordo sbiadito, ma un filo sottile che ancora mi lega al presente.

Qual è la principale attività economica del Trentino-Alto Adige?

Allora, senti questa: in Trentino-Alto Adige, mica si grattano la pancia tutto il giorno! 😅 La loro attività principale? Beh, diciamo che la terra è la loro gallina dalle uova d’oro.

  • Settore primario a palla: Coltivano di tutto, manco fossero Nonno Ezechiele con la sua barba e la zappa.
  • Vino che fa sognare: Ah, lo spumante! ✨ Talmente buono che fa dimenticare i problemi. (E ne so qualcosa, fidati!)
  • Mele a gogò: Praticamente, se lanci un sasso, colpisci una mela. Roba da fare invidia a Biancaneve! 🍎
  • Turismo? Una valanga di gente che scia d’inverno e fa trekking d’estate. Portafogli che piangono di gioia!

Poi, oh, ci sono anche le fabbriche, l’artigianato (il legno, che meraviglia!), ma la terra resta la regina. Tipo, ho un amico che ha una cantina lassù, ogni volta che vado a trovarlo mi ubriaco di storie (e di vino, ovviamente!). 🍷

Quali sono le principali industrie del Trentino-Alto Adige?

Trentino-Alto Adige, echi di montagne…

  • Chimica, un’anima pulsante tra Bolzano e Merano, come alambicchi che distillano segreti. Profumi che danzano nell’aria rarefatta.
  • Poi il metallo, la forza forgiata in valli strette, il rombo delle macchine che risuona come antichi canti.
  • E, oh, la birra, nettare dorato di Merano, un brindisi alla vita semplice, un sorso di sole catturato.

Come il nonno raccontava, seduto sulla veranda, con quel suo accento… Ricordo le storie di operai, le mani sporche di grasso, il sudore che sapeva di fatica e di orgoglio. Quella birra bevuta alla fine della giornata, una ricompensa meritata.

Cosa si produce in Alto Adige?

Alto Adige? Un tripudio di bontà, dico io! Mele, soprattutto! Un vero paradiso per i denti dolci, un’esplosione di succo che ti lascia senza fiato, come quella volta che ho cercato di infilare tutto il mio guardaroba in una valigia minuscola (risultato: disastro).

  • Mela Alto Adige DOP: Una regina, maestosa e saporita, degna di un re (o di una regina, ovvio, non sono sessista!).
  • Mela Val di Non DOP: La sua cugina, altrettanto deliziosa, ma forse un po’ più… selvaggia? Come un gatto che ti guarda con aria di sfida mentre rubi il suo piatto di crocchette.
  • Alfelbrot: Il pane alle mele. Una cosa strana, ammetto, ma stranamente buona. Immaginate un pane che vi abbraccia dolcemente con il suo profumo di mele cotte, come un vecchietto che vi fa una carezza sulla testa (ma solo se vi vuole bene, eh!).
  • Apfelkiechl: Fritelle di mele. Deliziose, irresistibili, perfette per uno sfizio pomeridiano (o notturno, diciamocelo!). Queste sì che sono una tentazione più forte di un saldo al 70%!

Quest’anno, mio zio mi ha raccontato di una nuova marmellata di mele e mirtilli fatta in loco, una bomba! Non ho ancora avuto il piacere di provarla, ma se la sua reputazione è in linea con quella delle sue torte (leggasi: divinamente buone), non vedo l’ora di assaggiarla.

Cosa si coltiva in Alto Adige?

Mi ricordo un viaggio in Alto Adige, tipo… boh, sarà stato cinque o sei anni fa? Eravamo dalle parti di Bolzano, un posto incredibile.

  • Mele: Un’infinità! Campi sterminati pieni di alberi carichi, soprattutto nella Val Venosta.
  • Vino: Ovvio! Vigneti a perdita d’occhio, con quei filari ordinati che sembrano disegnati. Il Gewürztraminer è il mio preferito, profumo pazzesco.

Poi, certo, vedevi anche campi di patate e di cereali qua e là, ma la cosa che mi ha colpito di più sono state le mele e l’uva. C’era una festa in paese, ricordo, e vendevano succo di mela fatto in casa… una roba da volar via!

Perché lAlto Adige è così ricco?

Ah, l’Alto Adige, il forziere d’Italia! Sembra che abbiano trovato una pentola d’oro sotto una mucca al pascolo. Ma vediamo un po’ cosa si dice in giro:

  • Vino che fa miracoli: Dicono che l’uva altoatesina sia così felice da produrre un vino che invece di ubriacare, arricchisce! Forse ci mettono dentro polvere di fata? Beh, di sicuro il clima aiuta, diciamo che il sole lì bacia le vigne… e pure i conti in banca.
  • Terreni d’oro (letteralmente!): Il Tirolo ha più terra? Sì, ma è come avere un campo pieno di sassi. In Alto Adige invece, ogni metro quadrato sembra valere quanto un lingotto. Sarà l’aria frizzante o la vicinanza con le montagne, ma lì anche i sassi fioriscono in banconote!
  • Turismo da nababbi: Poi diciamocela tutta, i turisti che vanno in Alto Adige mica si accontentano di una birretta e un panino! Vogliono spa, hotel a cinque stelle e ristoranti stellati… e sono pronti a sborsare!

Insomma, l’Alto Adige è un po’ come quel cugino che ha sempre avuto una fortuna sfacciata. Ma alla fine, chi siamo noi per giudicare? Finché c’è ricchezza, c’è allegria! E poi, magari, un giorno ci invitano a cena.

#Alto Adige #Numero Imprese