Come devo dichiarare i redditi da Airbnb nella mia dichiarazione dei redditi?

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Airbnb, in qualità di sostituto dimposta, trattiene il 21% sui tuoi compensi lordi derivanti dagli affitti brevi. Riceverai poi la Certificazione Unica (CU) da Airbnb, che attesta le ritenute operate. Dovrai riportare i dati contenuti nella CU nel quadro dei redditi da lavoro autonomo o redditi diversi, a seconda della tua situazione specifica, quando compili la tua dichiarazione dei redditi annuale.

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Dichiarare i Guadagni Airbnb: Una Guida Pratica per Host Italiani

Affittare un immobile su Airbnb può rappresentare una fonte di reddito interessante, ma è fondamentale comprendere le implicazioni fiscali e dichiarare correttamente i guadagni percepiti. Airbnb semplifica la procedura operando come sostituto d’imposta, trattenendo direttamente il 21% sui compensi lordi. Questo non significa, però, che l’obbligo dichiarativo sia esaurito.

La chiave per una corretta dichiarazione è la Certificazione Unica (CU) che Airbnb rilascia annualmente. Questo documento riepiloga i compensi lordi percepiti e le ritenute d’acconto operate, informazioni essenziali per la compilazione della dichiarazione dei redditi.

Dove inserire i dati della CU? La collocazione precisa dipende dalla natura dell’attività di affitto:

  • Redditi Diversi (quadro RL): Questa è l’opzione più comune per chi affitta occasionalmente e non svolge l’attività in modo abituale e organizzato. In questo caso, i redditi Airbnb sono considerati redditi diversi e vanno indicati nel quadro RL della dichiarazione dei redditi, utilizzando il rigo RL15 (“Altri redditi diversi di natura non finanziaria”). Le ritenute d’acconto operate da Airbnb saranno indicate nel rigo RL16. È importante ricordare che su questi redditi si applica l’imposta sostitutiva del 21% e non concorrono alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF.

  • Redditi da Lavoro Autonomo (quadro RE): Se l’attività di affitto su Airbnb assume caratteristiche di abitualità e organizzazione, potrebbe configurarsi come attività di lavoro autonomo. Indicatori di questa situazione possono essere la gestione professionale dell’immobile, l’utilizzo di servizi aggiuntivi come pulizie e cambio biancheria, o la promozione attiva dell’annuncio. In questo caso, i redditi vanno dichiarati nel quadro RE, con la relativa partita IVA e applicando il regime fiscale previsto per il lavoro autonomo (regime forfettario o regime semplificato). Le ritenute operate da Airbnb rappresenteranno un acconto sulle imposte dovute. Questa opzione richiede una valutazione più attenta e, in caso di dubbio, è consigliabile consultare un commercialista.

Oltre la CU: Ricorda che la CU rappresenta solo la base per la dichiarazione. Potrebbero esserci altre spese deducibili legate all’attività di affitto, come le spese condominiali, le utenze o le spese di manutenzione. Documentando correttamente queste spese, è possibile ridurre l’imponibile e quindi l’importo delle tasse da pagare.

In conclusione: Dichiarare correttamente i redditi Airbnb è un obbligo fiscale. La CU fornita da Airbnb semplifica il processo, ma è fondamentale comprendere la propria situazione specifica e scegliere il quadro corretto per la dichiarazione. Un’attenta gestione della documentazione e, se necessario, la consulenza di un esperto, garantiranno la correttezza della dichiarazione e la tranquillità dell’host.