Quando si dice a dopo?
Ah, il classico a dopo! Per me, è un modo super easy di salutare qualcuno sapendo che lo rivedrò a breve. Cè unaria di familiarità e di ci si becca tra poco che mi piace molto. È come dire: Non sparire, eh? Ci aspettiamo ancora un po di divertimento/lavoro insieme!. Mi trasmette un senso di continuità e di positività. Molto meglio di un freddo arrivederci, no? 😉
“A dopo”… Chissà perché mi rimane sempre un po’ così, sospeso, questo saluto. Un po’ come una promessa, no? Tipo, ci si rivede, davvero. Mi ricorda un sacco le estati da piccola, quando giocavo con i miei amici fino a tardi e poi, prima di entrare in casa, quel “ci vediamo domani” urlato dal portone. Era una certezza, un appuntamento fisso, un po’ come il sole che sorge ogni mattina.
E adesso? Boh, a volte quel “a dopo” sa di fugace, di incerto. Lo dici, ma dentro di te pensi… chissà se poi sarà davvero “a dopo”. Magari ci si perde di vista, presi dalla vita, dagli impegni. Ricordo una volta, al liceo, l’avevo detto ad un ragazzo che mi piaceva. Un semplice “a dopo” e poi… puff! Sparito. Mai più rivisto. Forse esagero, eh? Ma in quel “a dopo” c’avevo messo un po’ di speranza, capito?
Però, ci sono anche quei “a dopo” belli carichi, quelli che sai già che saranno seguiti da risate, da chiacchiere, da un caffè condiviso. Quelli che ti lasciano un sorriso stampato in faccia. Tipo con la mia amica Giulia, che ogni volta che ci salutiamo è sempre “a dopo!”. E sappiamo entrambe che sarà vero. Non so, forse è questione di feeling, di chi te lo dice. A volte è solo un modo veloce per congedarsi, altre… è quasi una dichiarazione d’intenti. Un “a dopo” che vale più di mille parole.
Non trovate?
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