Cosa è cambiato per il congedo parentale?

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Il congedo parentale ha subito modifiche negli anni. Nel 2023, oltre al primo mese retribuito all80%, è stato introdotto un ulteriore mese di congedo con indennità aumentata all80%.

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Congedo parentale 2023: un mese in più all’80% per una genitorialità più condivisa

Il congedo parentale, strumento fondamentale per la conciliazione vita-lavoro, soprattutto nei primi mesi di vita di un bambino, ha subito negli anni diverse modifiche, tese a renderlo più accessibile e vantaggioso per entrambi i genitori. Una delle novità più significative introdotte recentemente riguarda l’aumento dell’indennità e l’aggiunta di un ulteriore mese fruibile ad un’aliquota più elevata.

Fino al 2022, il congedo parentale prevedeva un periodo di indennità al 30% della retribuzione, fruibile alternativamente o contemporaneamente da entrambi i genitori, entro i primi 12 anni di vita del bambino. A questo si aggiungeva un mese di congedo obbligatorio per la madre, retribuito all’80%, e un ulteriore mese facoltativo, sempre all’80%, fruibile da uno dei due genitori.

La novità principale introdotta nel 2023 consiste proprio nell’aggiunta di un ulteriore mese di congedo facoltativo, retribuito all’80%. Questo significa che, oltre al mese obbligatorio per la madre post-parto (sempre all’80%), ora i genitori hanno a disposizione due mesi facoltativi con indennità elevata, da fruire entro i primi 12 anni di vita del figlio. Questa possibilità può essere sfruttata alternativamente o contemporaneamente dai genitori, incentivando così una maggiore condivisione delle responsabilità genitoriali fin dai primi mesi di vita del bambino.

L’aumento dell’indennità all’80% per un periodo più lungo rappresenta un importante passo avanti per sostenere le famiglie, riducendo l’impatto economico dell’assenza dal lavoro durante un periodo così delicato e impegnativo. Questa misura mira a incoraggiare una più equa distribuzione dei compiti di cura tra i genitori, favorendo una maggiore partecipazione del padre fin dai primi mesi di vita del figlio.

Rimane invariata la possibilità di fruire del congedo parentale complessivo (compresi i mesi all’80%) fino ai 12 anni di età del bambino, con la possibilità di usufruire dell’indennità al 30% per i periodi residui.

È importante sottolineare che le specifiche modalità di fruizione, le procedure di richiesta e l’eventuale cumulo con altri permessi o congedi vanno verificate con il proprio datore di lavoro e consultando le normative vigenti dell’INPS, al fine di evitare spiacevoli inconvenienti e garantire il corretto godimento di questo importante diritto. La normativa sul congedo parentale è in continua evoluzione, quindi è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime novità per poter sfruttare al meglio le opportunità offerte a sostegno della genitorialità.