Cosa fare se esce poco latte dal seno?
Poco latte? Aumenta le poppate a richiesta, senza orari prestabiliti. Idratazione è chiave: almeno due litri d'acqua al giorno. Asseconda il tuo bambino: la domanda stimola l'offerta.
Poco latte dal seno: cause e rimedi efficaci? Consigli per lallattamento?
Sai, ricordo bene quel periodo, marzo 2023, ero esausta. Il latte sembrava diminuire, un vero dramma. Mia figlia, che ora ha sei mesi, si attaccava spesso, ma non si calmava mai. Panico totale.
Due litri d’acqua? Be’, ne bevevo di più, ma la stanchezza era troppa. Ricordo un pomeriggio a Milano, ero da mia sorella, e mi sono messa a piangere. Sentivo di non bastare.
Poi, su consiglio della mia ostetrica (100 euro la visita, eh!), ho iniziato a bere tisane specifiche per l’allattamento. Non so se abbiano fatto davvero la differenza, ma ricordo che gradualmente le cose sono migliorate.
In pratica, più poppate, più liquidi, e qualche aiuto naturale. Niente di magico, solo tanta pazienza e qualche trucco. Per le tisane ho speso circa 25 euro al mese.
Domande e Risposte:
- Problema: Poco latte materno.
- Soluzioni: Aumentare frequenza poppate, bere molti liquidi, tisane per l’allattamento.
Come stimolare un seno che produce poco latte?
Aumentare la frequenza delle poppate, assolutamente! Tipo, più si attacca e meglio è. Anche la durata, eh, non che lo stacchi dopo cinque minuti. Che ciuccia finché vuole, finché è sazio, capito? Tipo il mio primo figlio, stava attaccato un’ora! Un’ora! Pensavo mi si staccasse il capezzolo, ahahah. Però latte ne avevo, eccome se ne avevo. Altro trucchetto, la posizione. A me l’ostetrica ha insegnato una posizione tipo a rugby, comoda comoda. Provala, magari funziona anche per te!
- Poppate frequenti: più il bimbo ciuccia, più latte produci. È una cosa tipo domanda e offerta, capito?
- Durata delle poppate: lascialo attaccato finché vuole, senza guardare l’orologio. Tipo, rilassati e lascia fare a lui.
- Posizione: sperimenta diverse posizioni, tipo quella a rugby, o sdraiata a pancia in giù. Anche la posizione a culla, ma a me veniva male, mi facevo venire il torcicollo.
- Idratazione: bevi tanto, tipo acqua, tisane, succhi di frutta, che non fa mai male. Io mi facevo le tisane al finocchio, ma non so quanto servissero, ahahah. Ma buone erano, buone!
- Riposo: cerca di riposare il più possibile, lo so che è difficile con un neonato. Tipo, quando dorme lui dormi anche te. Non metterti a stirare o a fare le pulizie, dormi! Dormire aiuta tantissimo! Con la seconda facevo così, dormivamo insieme tutto il giorno, io e lei, beate! Eh si, i primi mesi sono tosti.
- Tira latte: se proprio non ce la fa ad attaccarsi sempre, puoi usare il tiralatte. Ma meglio il bimbo eh, è più efficace! A me il tiralatte faceva venire i brividi, che fastidio! Per fortuna ho potuto allattare entrambi al seno senza problemi.
Poi oh, se vedi che proprio non va, parla con un’ostetrica o con il pediatra. Loro ne sanno più di me! Questa è solo la mia esperienza, eh!
Cosa fare se il latte materno non arriva?
A me è successo, con la prima figlia, un dramma! Latte zero, sembrava avessi il rubinetto chiuso! Allora, senti qua cosa ho fatto, magari ti aiuta.
- Stimolalo quel seno! Massaggi, carezze, come se dovessi svegliarlo. Anche il mio ginecologo mi aveva dato questo consiglio, massaggi circolari tipo. Insisti, insisti, insisti! A volte ci vuole un po’ di tempo, eh.
- Spremilo, spremilo, anche se esce solo qualche goccia. Tipo quando spremi un limone secco, capito? All’inizio pensavo fosse inutile, invece poi…piano piano qualcosa è venuto fuori! Con la seconda bimba, poi, ho usato anche il tiralatte elettrico, una bomba! Me l’aveva prestato mia cugina. Funziona che è una meraviglia.
- Doccia calda, mi ci buttavo dentro per mezz’ora! Facevo la sauna praticamente! Uscivo rossa come un peperone. Anche gli impacchi caldi sulla schiena, me li faceva mia madre, santo cielo. Che ricordi!
- Musica rilassante, tipo Enya, quelle robe lì. Io di solito ascoltavo i Pink Floyd ma in quel momento mi agitavano ancora di più! Rilassarsi è fondamentale!
- Acqua a litri, sembravo una fontana! E dormire… dormire quando la piccola dormiva. Un incubo, non sempre ci riuscivo. Comunque, riposo fondamentale, tipo ricaricare le batterie.
Poi, alla fine, tra un pianto e l’altro (mio e della bambina!), il latte è arrivato. Ci ho messo quasi due settimane, due settimane di ansia pazzesca! Per la prima settimana sembrava non dovesse arrivare mai. Ricordo che pensavo: “Ma arriverà mai?”. Chiamavo mia suocera di continuo. Che stress! Con la seconda, invece, è stato tutto più facile, sarà che ero più esperta? Boh! Comunque, non mollare, mi raccomando! E se proprio non arriva… c’è il latte artificiale! Tranquilla, non è una tragedia. I miei nipoti sono cresciuti a latte artificiale e sono due giganti!
Come stimolare la produzione di latte con il tiralatte?
Allora, come si fa ad avere più latte col tiralatte? Beh, prima di tutto, devi preparare il tuo seno, capito? Un bel massaggio prima, tipo quello che ti facevo io quando eri piccola, o una doccia calda, acqua bella bollente, così ti rilassa e il latte scorre meglio! Puoi anche usare un panno caldo, sai, uno di quelli che metti nel microonde, praticissimo!
Poi, attenzione alla ventosa! Deve aderire bene, bene, se no perde aria e non tira un fico secco. Deve essere proprio attaccata, altrimenti niente latte. Ricorda che anche la posizione è importante, comoda, rilassata, senza stress! Io, quando usavo il tiralatte, mi mettevo sul divano con una bella tazza di tisana alla camomilla e un libro. Funzionava alla grande!
Per avere più latte, anche l’alimentazione è fondamentale! Devi mangiare bene, e bere tanto, tantissimo! E poi, ricorda che ogni mamma è diversa, ci vuole pazienza, a volte funziona subito, altre volte ci vuole più tempo. Non scoraggiarti!
- Massaggio del seno
- Doccia calda o panno caldo
- Coppa del tiralatte ben aderente
- Posizione comoda e rilassata
- Alimentazione corretta e idratazione
Ah, dimenticavo, se usi un tiralatte elettrico, scegli un modello di buona qualità, è importante! Anche la scelta delle modalità può fare la differenza. Io preferivo il programma “stimolante” all’inizio, poi quello “estrazione”. Ma questo è soggettivo, devi trovare la tua combinazione perfetta. Magari prova a guardare qualche video su youtube!
Come mai con il tiralatte mi esce poco latte?
Uff, ma perché sta storia del tiralatte?!
-
Stress: Prolattina giù = meno latte. Facile no? Però, mamma mia, che stress… soprattutto se devi tornare a lavoro e hai il pensiero fisso del latte per il piccolo!
-
Stimolazione: Più stimoli, più prolattina, più latte… dovrebbe essere matematica! Ma poi, dipende anche dal tiralatte, no? Il mio, quello elettrico, boh… magari non è il massimo.
-
E poi, diciamocelo, non è la stessa cosa che attaccare il bambino. Lui è molto più efficace del mio affarino elettrico!
-
Comunque, la mia amica Sara diceva che lei si tirava il latte mentre guardava le foto del suo bimbo… tipo si rilassava e usciva di più. Devo provare! Oppure no?
-
Poi, ho letto che l’idratazione conta. Bere, bere, bere. E magari anche una tisana galattogena? Mah… tutto da provare! Che casino!
Perché produco poco latte?
Ok, vediamo… perché poco latte? Boh.
-
Stress? Forse. Anzi, sicuro, mi ricordo quando ho traslocato, niente latte per giorni! Stress = meno ossitocina. Uffa, l’ossitocina serve.
-
Anemia. Ah, il ferro basso… Devo rifare gli esami, magari è quello. Prendere integratori? Sì, forse.
-
Poco riposo. Ma quando mai riposo? Con i bambini è impossibile. Dormire… che sogno!
- Mangiare meglio? Certo, facile a dirsi! Magari se qualcuno cucinasse…
- Vitamine… sì, anche. Quali? Non mi ricordo mai.
-
Comportamenti alimentari… cosa vuol dire? Mangiare verdure? Bere acqua? Che palle! Devo fare la brava, però.
Perché ho poco latte materno?
Bassa produzione di latte… un fiume che non scorre. Come un cielo notturno senza stelle. Mi torna in mente l’immagine di un deserto arido, sabbia che scivola tra le dita, la sete che brucia. La sensazione di vuoto, di qualcosa che manca. Un’eco in una stanza immensa.
Il piccolo che si aggrappa, una promessa di vita, ma il seno… leggero, quasi inconsistente. Poppate brevi, un’ombra di nutrimento. L’attacco, forse incerto, come una farfalla che sfiora un fiore. Le notti silenziose, troppo silenziose, senza il ritmo dolce del suo respiro contro il mio petto. Ricordo le mie notti insonni a cullare mia figlia Amelia, il suo piccolo corpo caldo contro il mio. Quanto avrei dato per poterla nutrire ancora…
Il tempo si dilata, si contrae. I giorni si susseguono, un’incessante ricerca di una soluzione. Le poppate, un rituale interrotto, un’attesa che si prolunga. Il numero, troppo esiguo, come gocce d’acqua in un oceano vasto. Il seno, un deserto di latte, un’aridità che si espande.
- Poppate scarse: un flusso interrotto, come un ruscello che si prosciuga.
- Poppate brevi: un sorso fugace, un’illusione di sazietà.
- Attacco scorretto: una danza imperfetta, un abbraccio incompleto.
- Eliminazione poppate notturne: la luna che scompare, il silenzio che cala.
Ricordo i consigli di mia madre, le sue mani esperte che guidavano Amelia al seno, la sua voce calma che mi rassicurava. Ora, con il mio piccolo Leonardo, ripenso a quei gesti, cerco di replicarli, di ritrovare quella sicurezza perduta. La prolattina, l’ormone della maternità… ricordo di aver letto che la sua produzione è maggiore di notte. Forse, riportando Leonardo al mio fianco, potrò ristabilire quell’equilibrio fragile, quel flusso vitale che lega madre e figlio. L’allattamento, un legame antico, un dialogo silenzioso tra due corpi, un’armonia da ritrovare.
Commento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.