Cosa posso fare se il mio neonato non vuole mangiare?

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Se il neonato è riluttante a nutrirsi, provare a stimolare il riflesso di suzione con qualche goccia di latte sul capezzolo. Cambiare posizione durante lallattamento o lambiente potrebbe incentivare la poppata, destando la sua curiosità.

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Quando il Piccolo Dice “No”: Affrontare il Rifiuto del Neonato al Cibo

L’arrivo di un neonato è un evento straordinario, colmo di gioie e, inevitabilmente, anche di qualche preoccupazione. Tra queste, una delle più comuni e angoscianti è il rifiuto del bambino di nutrirsi. Vedere il proprio piccolo non voler mangiare può generare ansia e frustrazione, ma è importante mantenere la calma e cercare di capire le ragioni di questo comportamento.

Innanzitutto, è fondamentale escludere cause mediche. Se il rifiuto è improvviso e persistente, accompagnato da altri sintomi come febbre, vomito, diarrea o difficoltà respiratorie, è imperativo consultare immediatamente il pediatra. Potrebbe trattarsi di un’infezione, di coliche intense o di altri disturbi che necessitano di attenzione medica.

Tuttavia, in molti casi, il rifiuto di nutrirsi è legato a fattori meno gravi e può essere affrontato con pazienza e accortezza.

Stimolare il Riflesso di Suzione:

Un neonato si nutre istintivamente grazie al riflesso di suzione. Se il bambino sembra disinteressato, provare a stimolare questo riflesso è il primo passo. Depositare delicatamente alcune gocce di latte materno o di formula sul capezzolo o sul biberon può incentivarlo ad aprire la bocca e iniziare a succhiare. La dolcezza del latte attiverà il suo istinto naturale, invogliandolo a mangiare.

Modificare Posizione e Ambiente:

La routine può diventare monotona anche per un neonato. Cambiare la posizione durante l’allattamento può fare la differenza. Provare ad allattare in una posizione più comoda sia per la madre che per il bambino, magari utilizzando un cuscino per l’allattamento che offra un buon supporto. Se si utilizza il biberon, sperimentare diverse angolazioni per vedere quale preferisce il bambino.

Anche l’ambiente circostante gioca un ruolo cruciale. Un ambiente rumoroso, troppo luminoso o con troppi stimoli visivi può distrarre il neonato e renderlo meno propenso a mangiare. Cercare un luogo tranquillo, con una luce soffusa e una temperatura confortevole. Si può provare a sussurrare dolcemente o cantare una ninna nanna per rilassarlo.

Ascoltare i Segnali del Bambino:

Ogni bambino è diverso e ha i suoi ritmi. Forzare un neonato a mangiare non è mai una buona idea, in quanto può creare un’associazione negativa con l’alimentazione e rendere il problema ancora più difficile da risolvere. È fondamentale imparare a riconoscere i segnali di fame e sazietà del bambino.

Segnali di fame possono includere:

  • Portare le mani alla bocca.
  • Succhiare le dita.
  • Girare la testa verso il seno o il biberon.
  • Emettere piccoli suoni o piagnucolii.

Segnali di sazietà possono includere:

  • Chiudere la bocca e girare la testa.
  • Rallentare o interrompere la suzione.
  • Apparire rilassato e soddisfatto.
  • Spingere via il seno o il biberon.

Offrire il cibo quando il bambino mostra segnali di fame e interrompere quando sembra sazio è la chiave per un’alimentazione serena.

Considerare Altre Possibili Cause:

Oltre ai fattori già menzionati, è importante considerare altre possibili cause del rifiuto di nutrirsi, come:

  • Congestione nasale: Il naso chiuso rende difficile respirare durante la poppata.
  • Dolore alle orecchie: Un’infezione all’orecchio può rendere doloroso succhiare.
  • Ragadi al seno: Il dolore causato dalle ragadi può rendere l’allattamento un’esperienza sgradevole per la madre e di conseguenza per il bambino.
  • Reflusso gastroesofageo: Il rigurgito acido può causare fastidio e rendere il bambino restio a mangiare.
  • Dentizione: La comparsa dei primi dentini può rendere le gengive infiammate e dolorose, rendendo difficile la suzione.

Quando Chiedere Aiuto:

Se il rifiuto di nutrirsi persiste per più di 24 ore, se il bambino mostra segni di disidratazione (pannolini asciutti, pianto senza lacrime, fontanella infossata) o se si hanno dubbi o preoccupazioni, è fondamentale consultare il pediatra. Un professionista sanitario saprà valutare la situazione, individuare la causa del problema e fornire consigli personalizzati per affrontarlo al meglio.

Ricordate, la pazienza e l’amore sono i migliori alleati in questo delicato percorso. Affrontare il rifiuto del neonato al cibo richiede tempo e dedizione, ma con la giusta attenzione e il supporto adeguato, si può superare questo momento e instaurare un rapporto sereno e appagante con l’alimentazione.

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