Perché i neonati si attaccano e si staccano dal seno?

8 visite
La frequente suzione del neonato, a brevi intervalli, può ridurre il latte nei dotti mammari. Questa diminuzione di pressione interna al seno influenza il riflesso di emissione, talvolta causando un flusso di latte meno abbondante.
Commenti 0 mi piace

Il flusso e riflusso dell’allattamento: perché i neonati si attaccano e si staccano dal seno?

L’allattamento al seno è un processo dinamico e complesso, un delicato balletto tra mamma e bambino che richiede tempo e pazienza per essere appreso da entrambi. Un comportamento che spesso lascia perplesse le neomamme è la tendenza del neonato ad attaccarsi e staccarsi ripetutamente dal seno, interrompendo la poppata con brevi pause. Questo andirivieni può suscitare preoccupazione, portando a chiedersi se il latte sia sufficiente o se il bambino si stia alimentando correttamente. Capire le ragioni di questo comportamento può aiutare a tranquillizzare la mamma e a favorire un allattamento sereno.

Mentre a volte l’attacca-stacca può segnalare un problema, come un cattivo attacco o un frenulo linguale corto, spesso è semplicemente parte del normale processo di apprendimento dell’allattamento. I neonati, soprattutto nelle prime settimane di vita, stanno ancora affinando la loro tecnica di suzione e coordinazione. Possono staccarsi per riprendere fiato, riposizionarsi o semplicemente perché si sentono sopraffatti dal flusso di latte.

Un aspetto interessante, spesso poco discusso, riguarda l’influenza della suzione stessa sulla disponibilità del latte. La frequente suzione a brevi intervalli, tipica di questo comportamento ad intermittenza, può effettivamente ridurre la pressione all’interno dei dotti mammari. Immaginiamo i dotti come un sistema di tubicini: una suzione continua e vigorosa svuota rapidamente la porzione iniziale del dotto, creando una zona a pressione inferiore. Questa diminuzione di pressione interna influenza il riflesso di emissione del latte (REM), anche conosciuto come “calata del latte”. Il REM è un meccanismo neuro-ormonale che, stimolato dalla suzione del bambino, provoca la contrazione delle cellule mioepiteliali che circondano gli alveoli, spingendo il latte verso i dotti e il capezzolo. Una pressione interna ridotta nei dotti può rendere meno efficiente questo meccanismo, causando talvolta un flusso di latte meno abbondante e inducendo il bambino a staccarsi in attesa di una nuova “calata”.

È importante sottolineare che questo non significa che il latte sia finito o che la mamma non ne produca abbastanza. Piuttosto, si tratta di una fluttuazione fisiologica della pressione all’interno del seno, legata alla dinamica della suzione. In questi casi, la pazienza è fondamentale. Mantenere il bambino attaccato al seno, anche se sembra succhiare senza ottenere latte, può stimolare ulteriormente il REM e favorire una nuova calata. Coccolare il bambino, parlare con lui e mantenere un contatto pelle a pelle può aiutare a tranquillizzarlo e incoraggiarlo a riprendere la suzione.

Consultare un’ostetrica o una consulente per l’allattamento può fornire un supporto prezioso per valutare l’attacco del bambino, escludere eventuali problemi e rassicurare la mamma sulla normalità di questo processo. L’allattamento è un percorso di apprendimento reciproco, e con il tempo e la pazienza, mamma e bambino troveranno il loro ritmo perfetto.