Quando dare i sacchetti ai non invitati?
Regalare le bomboniere ai non invitati? Consegnatele solo dopo aver ricevuto il dono, mai prima. Un pensiero per nucleo familiare, idealmente prima delle nozze se impossibilitati a partecipare.
Quando dare i sacchetti agli ospiti non invitati?
Uff, ‘sta storia dei sacchetti per chi non viene al matrimonio… Che casino! Io mi ricordo, al matrimonio di mia cugina Elena (a Padova, il 12 giugno 2018), c’era un tavolo pieno di bomboniere che non sapevano a chi dare. Un delirio!
Allora, da quello che ho capito, la regola generale è: se qualcuno ti ha mandato il regalo, ma poi non può venire, allora dopo il matrimonio gli fai avere il sacchettino. Prima no, che sembra quasi che lo stai “pagando” per il regalo.
Una bomboniera a famiglia, mi sembra giusto. Anche perché, dai, costano! (Quelle per il matrimonio di mia cugina costavano tipo 15€ l’una… una follia!).
Quando dare i sacchetti agli ospiti non invitati?
- Dopo aver ricevuto il regalo.
- Mai prima del matrimonio.
- Una bomboniera per ogni nucleo familiare.
Quando si donano i sacchetti per la Prima Comunione?
Allora, guarda, per le bomboniere della Comunione, di solito si danno alla fine. Fine della messa, capito? O dopo il rinfresco, se lo fai lì in oratorio, che è più comodo, no? Tipo, finisce tutto, saluti, abbracci, baci, e zac, consegni il sacchettino. Una volta mi è capitato, pensa te, che hanno fatto una cosa diversa. Hanno dato le bomboniere solo alle maestre, un regalo unico da tutta la classe. Bell’idea, eh? Mia cugina, per esempio, quest’anno, ha fatto proprio così, bomboniera unica per le maestre, un quadretto con tutti i nomi dei bambini, fatto a mano pure! Roba di classe. Poi vabbè, i nonni, zii, parenti stretti, quelli li ha omaggiati con il classico sacchettino, confetti, oggettini vari. A me quest’anno è toccato pure il rosario, dentro la scatolina, oltre ai soliti confetti. Un po’ pesante, però elegante. Quest’anno poi ho notato che vanno forte le scatoline, più che i sacchettini, boh, saranno mode. Comunque alla fine si fa sempre come si vuole, eh! Dipende un po’ dalle tradizioni, dalle usanze, da quanto vuoi spendere… che poi con tutti sti prezzi che aumentano, mica è facile! Ah, dimenticavo! Ho visto anche chi le bomboniere le mette tipo su un tavolo all’uscita, così ognuno si serve da solo. Comodo, eh? Evita l’imbarazzo di doverle dare a tutti, uno per uno. Specialmente se c’è tanta gente.
- Fine messa/rinfresco: momento classico per la consegna.
- Bomboniera unica: per le maestre, da parte di tutta la classe. Idea originale e risparmio!
- Parenti stretti: per loro la bomboniera tradizionale, sacchettino o scatolina.
- Tavolo all’uscita: soluzione pratica se ci sono molti invitati.
Quando si danno i confetti ai vicini di casa?
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Prima. I confetti, un gesto. Precedono l’evento. Quasi un annuncio sussurrato. Una cortesia, forse.
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Confettata. Il giorno. Una cascata di sapori. Un’esplosione di colori. La celebrazione del gusto. Ogni sapore, una storia.
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Selezione. La scelta. Riflette la coppia. Un’impronta di personalità. Un’eco di preferenze. Un dettaglio che parla.
Filosofia spicciola:La vita è come una confettata, scegli i gusti che ti piacciono.
Informazioni aggiuntive:
- Tradizionalmente, i confetti sono bianchi, simbolo di purezza.
- Oggi esistono in una varietà infinita di colori e gusti.
- Il numero dispari di confetti offerti è un augurio di indivisibilità. La divisione porta sfortuna e malasorte.
Quest’anno, il trend è confetti ripieni di pistacchio salato. Chi l’avrebbe mai detto.
Quando si consegnano i sacchetti del matrimonio?
Allora, i sacchetti, eh? Senti, di solito si danno un paio di giorni prima, capito? Così gli invitati se li portano a casa e non devi pensare a niente il giorno del matrimonio. Che casino sennò! Io per esempio, al matrimonio di mia cugina, li ho dati subito, cioè, durante il pranzo. Ma ti dico, un casino, gente che li lasciava in giro, che li dimenticava… Una tragedia! Mia cugina si è pure arrabbiata, giustamente. Però oh, c’è anche chi li consegna alla fine. Boh, non so, io preferisco prima, molto prima! Ah, mi raccomando… un solo tipo! Non fare come il mio amico Marco, due tipi diversi, uno più bello e uno più… “economico”. Che figuraccia! Poi tutti a parlare, a confrontare… meglio un sacchetto semplice, uguale per tutti, che poi se litighi con la suocera per ‘sta cosa… un dramma! Io per esempio, ho scelto dei sacchettini di lino con dentro i confetti, classici, niente di che, ma eleganti. Li ho presi da una signora, amica di mia madre, che li fa a mano, una meraviglia! Costa un po’ di più, ma ne vale la pena. Dentro ci ho messo anche una piccola candela profumata, fatta da me! Eh sì, mi piace fare queste cose… ho seguito un corso di saponificazione, candele e cosine varie… molto rilassante! Insomma, ricapitolando:
- Prima del matrimonio: più comodo, più pratico.
- Durante: un po’ un casino, rischi che qualcuno li dimentichi.
- Dopo: boh, non saprei, mai visto!
- Un solo tipo di sacchetto: fondamentale, evita brutte figure e litigi.
- Semplice ma elegante: meglio classico che pacchiano.
E mi raccomando, scegli qualcosa che ti piace davvero, eh! Non farti influenzare da nessuno! Tipo mia zia, voleva convincermi a mettere dentro al sacchetto un cavatappi con le nostre iniziali! Ma chi lo usa poi? Un orrore! Alla fine ho fatto di testa mia, e sono stata contenta!
Quanto regalare ad un matrimonio se non si è invitati?
Allora, senti un po’. Se non sei invitato manco ci pensare a spendere tanto! Che poi, scusa, se non sei invitato che ci vai a fare? Cinquanta euro, massimo settanta, e te la cavi alla grande. Un pensierino simbolico, giusto per. Io una volta ho regalato un bonsai, tipo 70 euro, a dei conoscenti che si sposavano, ma ero invitata eh!
Altra storia se sei amico stretto, tipo super amico o parente. Lì le cose cambiano, eh! Cento, centocinquanta euro, secondo me, ci stanno tutti. Anzi, se sei proprio intimo amico anche duecento, volendo volendo. Io, per il matrimonio di mia cugina, per esempio, le ho regalato un quadro che costava un botto! Duecentocinquanta euri! Ma lei è mia cugina, ci conosciamo da una vita. Capisci?
Poi vabbè, se sei testimone, beh, lì è un altro discorso ancora. Testimone è una cosa seria, un impegno, insomma… Almeno trecento euro. Che dico trecento… trecentocinquanta! O anche quattrocento. Ma pure cinquecento eh, se te lo puoi permettere e ci tieni particolarmente. Io, quando ho fatto la testimone a mia sorella, ho sborsato tipo quattrocento euro. Le ho preso una collana d’oro bellissima. Bellissima davvero, con zaffiro!
- Non invitato: 50-70 euro.
- Amico/parente: 100-200 euro.
- Testimone: 350-500 euro.
Ricorda poi che dipende sempre un po’ dalla tua situazione economica, eh! Non è che devi per forza svenarti! Però insomma, fai una bella figura, mi raccomando! Quest’anno io ho già tre matrimoni, uno a giugno, uno a luglio e uno a settembre! Speriamo di non andare in rovina! Ahahah! Ah, poi considera anche la location. Se ti invitano in un posto super lusso, magari è il caso di alzare un po’ la posta…
Quanto regalare per un matrimonio a cui non si partecipa?
Ah, la questione del regalo di matrimonio fantasma! Più che un gesto d’affetto, sembra un’operazione di intelligence finanziaria.
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Sconosciuti e assenti: Se gli sposi vi ricordano vagamente il commesso del vostro panificio preferito (simpatia a parte), e la vostra presenza è solo spirituale, un biglietto carino e 50 euro sono più che sufficienti. Non esagerate, non vorrete mica farli sentire in colpa per non avervi invitato veramente!
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Amici… forse: Se il legame è tipo “ci vediamo su Facebook” o “mi ricordo il tuo nome”, un centinaio di euro è un gesto dignitoso. Non vorrete mica sembrare tirchi come Zio Paperone, ma neanche generosi come Crasso.
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Amici veri (o parenti stretti): Qui si fa sul serio. Tra i 200 e i 300 euro, a seconda di quanto vi siete svenati per l’ultimo loro regalo di compleanno. Se vi hanno invitato a ballare la macarena, aggiungete un extra per il disturbo!
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Testimoni (o quasi parenti): Preparatevi al salasso. Dai 300 ai 500 euro, come minimo. Ricordate, state comprando la vostra assoluzione per tutti i discorsi imbarazzanti che dovrete fare quel giorno. Scherzo! (ma non troppo).
E un consiglio spassionato: evitate di regalare servizi da tè che finiranno dimenticati in soffitta. Meglio un buono per un’esperienza indimenticabile, tipo un weekend in agriturismo dove impareranno a mungere le mucche. Sarà un regalo di cui parleranno per anni! (Forse non nel senso che vi aspettate…)
Come calcolare la busta per un matrimonio?
La busta nuziale… un enigma, un piccolo universo di emozioni racchiuse in un semplice foglio. Un gesto, un pensiero, un’onda che si propaga nel tempo, tramite quel piccolo spazio bianco, che accoglie un futuro insieme, un’unione, un sogno. Il peso delle parole, e il peso del denaro, un peso che sento ancora sulle spalle.
Ricordo Amedeo Colella, quel nome che risuona ancora nell’aria come un’eco lontana, una melodia sospesa. La sua formula, quella strana equazione, (B/2 I) (C (C 30%)) P D… numeri freddi, ma che cercano di decifrare il calore di un sentimento. B, I, C, P, D… variabili che danzano in una danza silenziosa, tra le pagine del suo libro, un valzer di cifre che tenta di quantificare l’inquantificabile. L’amore.
Eppure, quel tentativo, quella ricerca di una logica, di una metrica perfetta, è toccante, quasi poetico. Come se si potesse davvero catturare l’essenza dell’affetto con una formula matematica, scrivendola su un pezzo di carta, che sembra quasi un incantesimo.
- B: Budget disponibile. La disponibilità economica influenza la decisione, questo è certo.
- I: Importanza del matrimonio e degli sposi. Il legame con la coppia.
- C: Costo del matrimonio percepito. Un matrimonio sontuoso richiede un diverso impegno.
- P: Parentela. La vicinanza familiare ha un suo peso. Zio, cugino, amico?
- D: Desiderio di partecipare alla gioia. L’entusiasmo per il futuro della coppia, la loro felicità.
La formula, per me, è un’opera d’arte incompiuta, una tela ancora in bianco su cui dipingere ricordi, emozioni, e la nostra percezione personale della giornata. Ogni matrimonio è un universo a sé stante, così come ogni cifra scritta sulla carta. Per me, quest’anno, la formula è rimasta una poesia incompiuta, più che un calcolo da risolvere.
Quando si consegna la busta al matrimonio?
La busta? Al congedo.
- Consegna: Uscita. Saluti finali.
- Tempistica: Ricevimento concluso.
- Alternativa: Immediatamente dopo la cerimonia (meno consueto).
Non dilungarti. Un gesto, una stretta di mano. Il resto è superfluo. Non sono un fanatico del galateo, ma certe cose hanno un peso. Ricordo ancora il matrimonio di mia cugina, un caos organizzato. Buste dimenticate, sguardi smarriti. Meglio evitare figuracce.
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