Cosa si dice prima di un concerto?

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Prima di unesibizione, un augurio comune è in bocca al lupo, espressione antica e globale di buon auspicio, le cui radici sono misteriose, ma oggetto di diverse interpretazioni accademiche. La frase, di origine incerta, si è diffusa ampiamente nel tempo.

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Il rito scaramantico del “In bocca al lupo!”: cosa si dice prima di un concerto?

Prima che le luci si spengano, prima che il silenzio pre-esibizione venga rotto dal primo accordo, prima che l’energia vibrante del palcoscenico investa la platea, si consuma un piccolo rito, un augurio sussurrato, una frase scaramantica che attraversa le epoche e le culture: “In bocca al lupo!”.

Un’espressione tanto comune quanto misteriosa, il cui eco risuona nei corridoi dei teatri, dietro le quinte dei concerti, nei camerini degli artisti, prima di ogni performance. Un augurio di buon auspicio che, nonostante l’origine incerta e le molteplici interpretazioni, rappresenta un momento di condivisione e di incoraggiamento, un legame invisibile tra chi si appresta a esibirsi e chi attende con trepidazione.

Ma da dove nasce questa curiosa formula? Le ipotesi sono diverse e si perdono nella notte dei tempi. Alcuni studiosi la collegano al mondo della caccia, dove il lupo, simbolo di forza e astuzia, rappresentava anche un pericolo. Augurare “in bocca al lupo” al cacciatore potrebbe quindi significare un auspicio di successo nella sfida contro la bestia feroce. Altri, invece, la interpretano come un augurio di protezione materna, paragonando la bocca del lupo alla tana che accoglie i cuccioli.

Al di là delle interpretazioni accademiche, ciò che rimane intatto è il valore simbolico dell’espressione. “In bocca al lupo!” non è un semplice “buona fortuna”, ma qualcosa di più profondo, un incrocio di dita, un respiro trattenuto, un’invocazione silenziosa affinché tutto vada per il meglio. È un rito condiviso, un codice segreto che unisce artisti e pubblico in un’atmosfera di attesa e speranza.

E la risposta? Rigorosamente “crepi il lupo!”, una contro-formula altrettanto enigmatica che, lungi dall’essere un augurio di sventura, rappresenta un esorcismo verbale, un modo per allontanare la malasorte e rafforzare il buon auspicio. Un gioco di parole, un botta e risposta che suggella il patto silenzioso tra palco e platea, prima che la musica inizi a parlare.

In definitiva, “in bocca al lupo!” è molto più di una semplice frase di circostanza. È un’antica tradizione che si rinnova ogni volta, un gesto scaramantico che, al di là del suo significato originario, rappresenta un augurio sincero di successo, un momento di comunione emotiva che precede la magia del concerto. Un piccolo rituale che ci ricorda che, a volte, le parole più efficaci sono quelle cariche di mistero e suggestione.